(AGENPARL) – Roma, 10 ott 2020 – Caro Gianfranco, cari amici, ragioni sanitarie che ben conoscete mi impediscono di partecipare al vostro appuntamento di Saint Vincent e di essere fra voi come avrei voluto.
E’ una tradizione molto bella, la vostra, che denota la vitalità di un movimento politico e culturale che non esito a definire legittimo erede della grande storia della Democrazia Cristiana.
Una storia illustre, che ha garantito al nostro Paese mezzo secolo di sviluppo pacifico in condizioni di sicurezza democratica. L’Italia guidata dalla Democrazia Cristiana è passata dalla condizione di Paese lacerato e distrutto dalla guerra a quella di una grande democrazia dell’Occidente, uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea, la quinta potenza economica e industriale del pianeta.
La storia della Democrazia Cristiana è stata interrotta, come quella degli altri partiti democratici, da un’operazione politico -giudiziaria dai contorni oscuri, quella di Mani Pulite, che portò la sinistra post-comunista ad un passo dal potere incontrastato.
Fu proprio per evitare questo, per riprendere i valori e i principi che erano stati propri della Democrazia Cristiana e degli altri partiti democratici, che nel 1994 lasciai il lavoro di imprenditore che amavo per scendere in campo dando vita a Forza Italia.
Per questo considero la tradizione politica che voi rappresentate come una parte importante, anzi determinante, delle nostre radici e dei nostri valori di riferimento.
Con la cessazione del ruolo della Democrazia Cristiana come partito guida dei governi del Paese sono venute meno anche le condizioni per un impegno unitario dei cattolici in politica.
Non sono venute meno però le ragioni di quell’impegno, né i valori sui quali esso si fonda. Di tutto questo voi siete testimonianza ed io ho profonda ammirazione per la vostra coerenza e per la dignità e la costanza con la quale il mio amico Gianfranco Rotondi rivendica la continuità ideale e politica con un passato glorioso e illustre che del resto considero anche mio.
Il vostro incontro di quest’anno dimostra che non siete soltanto portatori di una testimonianza del passato, ma sapete guardare al presente e al futuro. Il tema che avete deciso di affrontare “la difesa del creato nuova frontiera della politica cristiana” è importante e ambizioso.
Per troppo tempo in Italia la sinistra ha tentato di esercitare un’egemonia sui temi ambientali, come se la difesa dell’ambiente, la qualità della vita, dell’aria, dell’acqua, dei paesaggi, fosse una battaglia ideologica di loro pertinenza.
Al contrario, l’esperienza storica dimostra che i peggiori danni ambientali avvengono proprio nei sistemi totalitari di impronta comunista, penso all’Unione Sovietica in passato e alla Cina oggi. Al contrario, le democrazie liberali dell’Occidente hanno saputo coniugare ambiente e sviluppo nel modo migliore possibile, garantendo standard di vita elevati senza devastare l’ambiente circostante.
Anche in questo campo il libero mercato, la democrazia occidentale, la società aperta hanno dimostrato la loro superiorità. Hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno che sviluppo e ambiente non sono due termini in contraddizione ma al contrario vanno di pari passo. Abbiamo bisogno di più sviluppo, di più scienza, di più tecnologia per migliorare la qualità dell’ambiente intorno a noi.
Per questo è di straordinaria importanza l’intervento costante del Magistero della Chiesa sui temi ambientali. E’ una sensibilità e un’attenzione che caratterizza in modo costante e sistematico il Pontificato di Papa Francesco. Ci ricorda ogni giorno che la difesa dell’ambiente non è un tema ideologico ma un dovere per l’intera umanità. Ne va della qualità della vita e del destino delle generazioni future.
Un corretto modo di rapportarci con il Creato, con la natura, le piante, gli animali, la terra significa porre le condizioni per vivere meglio nel rispetto di ciò che abbiamo ricevuto da chi è vissuto prima di noi e che dovremo lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti. Un corretto uso delle risorse naturali per il benessere dell’uomo implica il rispetto costante per l’ambiente nel quale viviamo.
Del resto chi mi conosce anche personalmente sa con quanto rispetto e quanta passione io curi le piante, gli animali, il paesaggio, le cose della natura, la qualità delle costruzioni. Ho sempre pensato che siano aspetti essenziali della qualità della vita, fin da quando costruivo città-giardino che sono considerate tuttora un modello in tutto il mondo proprio per il grande spazio dato alla natura, al verde, alla mobilità sostenibile.
Quella del rispetto dell’ambiente è una delle grandi lezioni che ci vengono oggi dall’insegnamento della Chiesa. La difesa del Creato, la sacralità della vita in ogni sua forma e in ogni sua momento, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la solidarietà verso i più deboli, come ci ricorda ogni giorno il magistero pontificio, sono i principi fondanti di una corretta visione dell’uomo, del mondo, della società. Sono i principi che facciamo integralmente nostri e che sono alla base del nostro progetto politico.
Per questo Vi ringrazio non soltanto per l’invito ma per gli importanti contributi che sono certo ci verranno dai vostri lavori e dal vostro dibattito di questi giorni.
Sono certo che avremo presto l’occasione di incontrarci e di continuare insieme queste riflessioni.
Per il momento, rivolgo a tutti voi, dal profondo del cuore, un saluto affettuoso e l’augurio di un buon lavoro.