
(AGENPARL) – Roma, 26 agosto 2020 – Continuano le tensioni tra gli Usa e la Cina.
Il governo degli Stati Uniti ha affermato mercoledì che sta imponendo restrizioni sui visti e sulle esportazioni alle aziende e ai dirigenti statali cinesi che stanno appoggiando le affermazioni di Pechino sull Mar Cinese Meridionale, una mossa che probabilmente alimenterà ulteriormente le tensioni bilaterali sulle acque contese.
La mossa è arrivata dopo che gli Stati Uniti a luglio hanno inasprito la loro politica sul Mar Cinese Meridionale, che è contestata dalla Cina e da diverse nazioni del Sudest asiatico, definendo “del tutto illegali” le rivendicazioni di Pechino sulle risorse offshore nella maggior parte delle acque.
“Gli Stati Uniti agiranno finché non vedremo Pechino interrompere il suo comportamento coercitivo nel Mar Cinese Meridionale, e continueremo a sostenere alleati e partner nella resistenza a questa attività destabilizzante”, ha detto in una dichiarazione il Segretario di Stato Mike Pompeo.
La restrizione del visto si rivolge a persone responsabili o complici della militarizzazione di avamposti contesi nel Mar Cinese Meridionale, nonché a coloro che sono coinvolti nella “coercizione” da parte della Cina contro i richiedenti del Sudest asiatico per inibire il loro accesso alle risorse offshore, ha detto Pompeo.
Tali individui non saranno graditi negli Stati Uniti e anche i loro familiari diretti potrebbero essere soggetti alle restrizioni sui visti.
Il Dipartimento del Commercio statunitense ha anche affermato mercoledì di aver aggiunto 24 imprese statali cinesi alla sua lista nera economica per il loro ruolo nell’aiutare la Cina a reclamare e militarizzare gli avamposti contesi nel Mar Cinese Meridionale, comprese diverse sussidiarie di China Communications Construction Co.
Secondo il governo degli Stati Uniti, la Cina ha utilizzato le sue imprese statali per dragare e bonificare più di 12 chilometri quadrati nel Mar Cinese Meridionale, con China Communications Construction che gioca un ruolo chiave.
L’azienda è anche uno dei principali appaltatori utilizzati da Pechino nella sua Belt and Road Initiative, ha affermato il governo degli Stati Uniti. L’iniziativa è un enorme progetto infrastrutturale transfrontaliero che, secondo i critici, intende attirare i paesi nell’orbita economica di Pechino.
Al governo cinese non deve essere permesso di usare China Communications Construction e altre imprese statali come “armi per imporre un programma espansionistico”, ha detto Pompeo.
Le relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina si sono progressivamente deteriorate negli ultimi mesi, con l’inasprimento della situazione di stallo su diverse questioni economiche e di sicurezza tra cui Hong Kong e Taiwan, poiché il presidente Donald Trump ha assunto una posizione più dura nei confronti del paese asiatico per fare appello agli elettori statunitensi in vista delle elezioni presidenziali di novembre.
Pechino ha rivendicazioni territoriali sovrapposte con Brunei, Malesia, Filippine, Vietnam e Taiwan nel Mar Cinese Meridionale.
Infine, “gli Stati Uniti sono costernati di apprendere che il Partito Comunista Cinese continua a fare il prepotente ai nostri amici britannici e ai loro leader aziendali. HSBC mantiene i conti per le persone sanzionate per aver negato la libertà agli abitanti di Hong Kong, mentre chiude i conti per coloro che cercano la libertà” ha dichiarato Pompeo.