
(AGENPARL) – Roma, 20 gennaio 2020 – La Francia ha dispiegato un sistema radar sulla costa orientale dell’Arabia Saudita che si affaccia sul Golfo Persico per aiutare il Regno a proteggere la sua infrastruttura petrolifera vitale, che è stata recentemente colpita dagli attacchi avvenuti a settembre.
Dopo gli attacchi alle strutture petrolifere saudite, sia gli Stati Uniti che la Francia avevano puntato il dito contro l’Iran come principale responsabile. L’attacco aveva interrotto per oltre il 5 per cento l’approvvigionamento petrolifero globale per settimane e così la Francia e gli Usa si sono impegnate ad aiutare l’Arabia Saudita a proteggere le sue infrastrutture petrolifera e a prevenire nuovi attacchi.
Il 16 gennaio il presidente francese, Emmanuel Macron, dalla base aerea 123 a Orlèans-Bricy (Loiret) aveva dichiarato “nella penisola arabica e nel Golfo Persico-Arabo, dove crescono le tensioni, abbiamo schierato la Task Force Jaguar a tempo di record, il che contribuisce alla rassicurazione del regno saudita. E attraverso le iniziative che stiamo portando avanti con i nostri partner europei, stiamo rafforzando la sicurezza marittima in questa regione che è così strategica per noi. È con orgoglio che posso dirvi che, su nostra iniziativa, siamo stati in grado di convincere molti dei nostri partner europei per questa missione essenziale. Mantenere questa autonomia strategica, vitale, quella della comprensione, della conoscenza per noi stessi e della capacità di intervenire come dovrebbe. Non posso prendere alcuna decisione giusta o giusta se questa capacità non viene mantenuta. È attraverso tali operazioni. E qui voglio anche menzionare le operazioni navali che la nostra marina conduce in tutto il mondo, dal canale della Siria al Golfo Persico arabo, dal Golfo di Guinea al Nord Atlantico. Anche qui abbiamo lanciato molte di queste missioni. E abbiamo potuto notare, alla fine dello scorso anno, per quanto riguarda, ad esempio, il Golfo di Guinea, quanto sia cruciale la presenza francese, anche lì, a volte l’unica che rimane, sicuramente la più apprezzata”.
Le tensioni tra Usa ed Iran sono culminate con l’uccisione del generale iraniano, Qassem Soleiman, all’aeroporto di Baghdad in Iraq. La ritorsione dell’Iran è arrivata quando Teheran ha lanciato alcuni missili sulla base in Iraq dove sono ospitati truppe statunitensi, facendo salire il prezzo del petrolio del 4 per cento per alcune ore.
Venerdì scorso il supremo leader iraniano Ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato che gli attacchi missilistici iraniani sulle basi statunitensi in Iraq della settimana scorso sono stati uno schiaffo in faccia agli Stati Uniti.