
REGGIO CALABRIA In apertura dei lavori, il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge relativo all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Calabria per l’anno finanziario 2020. Il provvedimento – secondo quanto è riportato nella relazione illustrativa del disegno di legge – è stato motivato dal fatto che «le criticità rilevate dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti nel giudizio di parificazione del Rendiconto 2018 hanno di fatto creato una situazione di incertezza che non ha consentito, sino alla data odierna, la predisposizione del bilancio di previsione 2020-2022 nei tempi previsti dalla normativa vigente». Infatti, la magistratura contabile ha richiesto l’adozione delle necessarie misure correttive tese a eliminare i fattori ostativi alla parifica del Rendiconto 2018. «L’attuazione di tali misure – si legge – incide sugli equilibri di bilancio 2019-2020 e la tempistica connessa all’approvazione del Rendiconto post-parifica e dell’assestamento poi, associata al termine dell’attività legislativa prevista per il 31 dicembre 2019, mette in forse l’iter di approvazione dei documenti contabili relativi al prossimo bilancio di previsione». «Pertanto – aggiunge ancora la Giunta regionale nella relazione – “i tempi tecnici necessari all’effettuazione delle attività poste in capo all’organo esecutivo e all’organo legislativo connesse alla sessione di bilancio appaiono difficilmente conciliabili con il termine dei lavori del Consiglio regionale e possono costituire un serio impedimento alla possibile approvazione, entro i termini della legislatura, della legge di stabilità e del bilancio di previsione 2020-2022. In ragione di questo, è stato ritenuto necessario e opportuno prevedere per tempo, attraverso la presente proposta di legge, l’eventuale ricorso allo strumento dell’esercizio provvisorio, anche al fine di scongiurare la gestione provvisoria del bilancio”. Il disegno di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio è stato illustrato dal consigliere regionale Giuseppe Aieta, presidente della seconda Commissione Bilancio». L’esercizio provvisorio – dispone l’articolo 1 – è autorizzato «entro il limite dei quattro dodicesimi degli stanziamenti di spesa previsti per l’esercizio 2020 nel bilancio di previsione 2019-2021 definitivamente assestato» l’esercizio provvisorio è autorizzato fino all’entrata in vigore del bilancio di previsione 2020-2022 e comunque non oltre il 30 aprile 2020. Nell’articolo 2 si prevede che «sono autorizzate per intero le spese obbligatorio, le spese relative alle elezioni regionali, le spese finanziate con fondi a destinazione vincolata relative al programmi comunitari e nazionali». Sul provvedimento si è registrato l’intervento del capogruppo della Casa delle Libertà, Gianluca Gallo: «E’ doveroso ricordare che il capogruppo del Partito Democratico, Domenico Battaglia, disse che era necessario votare a gennaio e non prima, a novembre, proprio perché bisognava approvare il bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio. Oggi – ha detto Gallo – si sancisce il fallimento anche sul piano economico-finanziario, dell’esperienza di governo regionale guidata da Mario Oliverio. Ancora una volta noi e i calabresi siamo stati presi in giro, perché c’è il rischio di una manovra pesantissima a cui sarà costretta la prossima Giunta».
L’ULTIMO INTERVENTO DI OLIVERIO «Il presidente del Consiglio, i consiglieri di maggioranza e di opposizione che, al di là della collocazione, hanno svolto la loro funzione di rappresentanza con grande dignità, rigore e diligenza, e questo è importante perché in una regione alle prese con tanti problemi e con una cultura prodigata in negativo l’alternativa è assecondare la rinuncia, l’affastellamento, il populismo». Inizia con queste parole, Mario Oliverio il suo ultimo intervento in consiglio regionale. «In questi cinque anni il Consiglio regionale ha prodotto risultati importanti dei quali bisogna essere orgogliosi: non è vero che è un’istituzione impotente o sorda rispetto alle problematiche della società. Chiudiamo questa legislatura in modo ordinato e rispondente agli interessi della Calabria, anche sul piano amministrativo, anche l’esercizio provvisorio va in questa direzione e testimonia grande responsabilità. Avremmo fatto male e leso la sovranità popolare approvando un bilancio, perché è giusto che il nuovo Governo regionale e il nuovo Consiglio regionale abbiano la possibilità di dare vita a un progetto coerente al programma che risulterà vincente alle elezioni: anche io, cinque anni fa, ho fatto così. L’esercizio provvisorio consente di rendere praticabile le attività di funzionamento e di ordinaria amministrazione com’è naturale in un momento elettorale. Faccio un intervento di carattere istituzionale, perché il rendiconto ai calabresi avrò modo di farlo nei prossimi giorni in altre sedi, e ritengo che questo Consiglio regionale ha avuto il merito di mettere in campo strumenti di programmazione che non aveva mai avuto – spiega Oliverio -. Penso al piano dei trasporti, con interventi e investimenti mai visti come quelli sulla ferrovia jonica per 650 milioni, all’asse ferroviario Catanzaro-Lamezia con oltre 300 milioni, all’Alta velocità per la quale abbiamo destinato risorse per lo studio di fattibilità, all’organizzazione dei servizi con due Frecciargento. Penso alle infrastrutture viarie come la statale 106, con i lavori del Megalotto Sibari-Roseto che partiranno a marzo con un investimento che abbiamo sbloccato. Penso alla portualità, a partire da Gioia Tauro per cui abbiamo stipulato un accordo di programma per la cui accelerazione sollecito ancora una volta il governo, perché 150 milioni devono essere al più presto cantierati. Penso al sistema aeroportuale, con la costruzione di una gestione unitaria dei tre scali che ha superato i localismi e che ha fatto crescere tutti gli scali, con oltre 70 tratte internazionali rispetto alle 10 degli anni scorsi. In generale, per quanto rigiuarda il Consiglio regionale, la programmazione ha prodotto strumenti e risultati importanti. Penso anche al Piano regionale dei rifiuti: oggi l’Ispra certifica che la Calabria cresce nella differenziata, passando dal 12% del 2014 a oltre il 40% oggi, inoltre sono in via di realizzazione i nuovi impianti». Nel lungo elenco delle cose realizzate dalla giunta, il presidente uscente ha ricordato anche agli interventi realizzati per la difesa del territorio, oltre che l’approvazione del Piano paesaggistico. «Al di là della collocazione di maggioranza e opposizione, non si deve perdere la ragione e bisogna discernere: poi, ci sono le responsabilità di chi governa e di chi fa opposizione, ma è un altro aspetto. E il Consiglio ha prodotto importanti risultati anche se privati di funzioni significative di poteri che la Costituzione assegna alla Regione, come il governo della sanità. Di questa siamo stati privati: fin dall’inizio mi sono battuto contro i commissariamento, e indipendentemente dai governi, non sono mai stato condizionato dai colori di governo – aggiunge il presidente -. Su questa quesitone di fondo nel quale si è violata una nostra prerogativa non abbiamo guardato ad alcun colore, chiedendo un cambio di passo, non arrivato da nessun governo: oggi la Corte Costituzionale, per la quale è illegittimo un commissariamento senza termine, ci dà ragione, siamo soddisfatti ma non possiamo dire altrettanto per i danni e i disrevzi prodotti dal commissariamento nel sistema sanitario calabrese ‘bypassando’ le funzioni delle istituzioni rappresentative. La Calabria paga un prezzo amaro, e credo che bisogna continuare a battersi perché la Regione si riappropri delle funzioni di governo della sanità: il governo deve fare un’azione di accompagnamento e non di sostituzione». Non è rimasto fuori dalla lunga relazione finale neanche l’argomento della piaga del lavoro. «Pensate davvero che si possa affrontare il grande problema del lavoro senza una radicale modifica delle politiche nazionali ed europee, senza cioè diversificare le politiche in modo da attrarre investimenti delle imprese nel Sud attraverso la leva fiscale e gli incentivi. Se il credito di imposta non viene limitato al Sud ma viene esteso anche alle Regioni del Nord, è chiaro che diventa tutto difficile, perché competere in una condizione di disparità significa alimentare l’emigrazione dalla Calabria e dal Mezzogiorno. In questo quadro abbiamo assunto molte iniziative interloquendo con il governo e l’Europa: anche qui abbiamo cambiato passo, per la prima volta abbiamo investito il trend, anche il nuovo target del 341 dicembre prossimo lo abbiamo realizzato come quello dello scorso anno, con un risultato che ci ha portato a una premilalità di oltre 140 milioni. Il nuovo target è stato già realizzato, siamo la prima tra le Regioni del Sud in quanto a realizzazione della spesa. Quindi, è stata una legislatura che, pur nelle difficoltà in cui si è operato, determinate dall’accumulo dei problemi dei vari decenni anche per l’assenza di politiche nazionali adeguate, ha prodotto risultati importanti. Per questo voglio ringraziare i consiglieri regionali, a partire da quelli di maggioranza eanche se la maggioranza è stata pervasa da condizioni non di compattezza. La più grande opposizione che ho avuto è stata dentro le fila della maggioranza: non voglio caricare la croce a nessuno, ma è un dato oggettivo». «Quanto agli Lsu Lpu, dal gennaio 2015 sono stati avviati alla contrattualizzazione: quest’anno il fondo di 50 milioni non è stato messo dallo Stato, oggi apprendiamo di un emendamento da 30 milioni ma non siamo d’accordo, perché servono 50 milioni e questi 50 milioni devono esser storicizzati in modo che i Comuni possano avviare le procedure stabilizzazione, a fine anno con questo percorso potranno essere stabilizzate 2mila persone. Chiedo al governo e ai parlamentari calabresi di ripristinare i 50 milioni, come i 40 milioni per la forestazione. E chiedo che siano ripristinati i fondi destinati alle Zone economiche speciali». (News&Com)