LAMEZIA TERME “È certamente una buona notizia che il Mezzogiorno sia entrato a far parte dell’agenda del nascente governo e che si ritorni a parlare di investimenti per la crescita e per il lavoro al Sud. Ma ora occorre che queste intenzioni si tramutino in concrete iniziative”. È quanto afferma Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria a proposito del punto, destinato alle linee d’intervento per il Sud, inserito nella bozza del programma di governo del Conte bis. “Da tempo come Cisl – aggiunge – sosteniamo che il Mezzogiorno e la Calabria in particolare ha necessità di un piano straordinario di investimenti destinati a dotare la regione di infrastrutture materiali e immateriali che le consentano di mettersi al passo con il resto del Paese. Senza il Sud ribadiamo è l’Italia che non può aspirare a crescere e per fare questo occorrono risorse fresche e aggiuntive dedicate a misure specifiche soprattutto per la Calabria”.
Secondo Russo, “vi è la necessità di far ripartire tutte quelle opere rimaste da troppo tempo in cantiere a cui affiancarne altre strategiche per il territorio”.
“Penso – sottolinea – alle infrastrutture viarie lungo la ionica, all’area portuale di Gioia Tauro e a tutte quelle altre che sono fondamentali per progettare il futuro di questa regione”. “Ma la principale emergenza che interessa la Calabria – precisa Russo – resta quella legata alla mancanza di lavoro che spinge anche un’intera generazione a fuggire della regione. Su questo punto il nuovo governo dovrà impegnarsi seriamente con un piano di sviluppo che freni questa emorragia”. A questo proposito Russo ritiene che “occorrono misure specifiche per affrontare le nuove emergenze che interessano la pubblica amministrazione che ha registrato un esodo legato all’entrata in vigore di quota 100 e al blocco del turnover in alcuni settori”. “Nella sanità ad esempio – prosegue il segretario generale della Cisl – registriamo una situazione paradossale con concorsi pubblici che non partono e contestualmente un bacino di precariato storico che rischia di essere messo alla porta. Così come è urgente affrontare le deroghe necessarie a completare la stabilizzazione dei Lsu e Lpu calabresi. Visto che l’attuale proroga scadrà il prossimo 31 ottobre”.
“Sono su questi terreni – conclude – che misureremo le azioni del nuovo esecutivo vigilando sulla bontà dell’operato. Siamo fiduciosi per l’Italia e per la nostra regione che il governo che nascerà sappia interpretare al meglio le esigenze che partono dai territori voltando decisamente pagina rispetto all’attività intrapresa dal precedente esecutivo che ha praticamente ignorato il Sud e la Calabria. Per questo chiediamo che si costituisca fin da subito un tavolo urgente su tutte le emergenze che interessano la Calabria al quale sapremo offrire, come sempre, il nostro contributo per far uscire la regione dalla zona di arretratezza economica in cui versa da troppo tempo”.
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