LAMEZIA TERME “È drammatica la fotografia che lo Svimez fa della nostra regione e che dimostra come possa essere vano qualsiasi intervento finanziario se non inserito in una strategia complessiva di rilancio socio-economico della Calabria”. Così Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria commenta i dati emersi dall’ultimo report dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno che collocano appunto la regione sotto la soglia della crescita. “La circostanza che la Calabria – sottolinea – sia l’unica regione con un indice addirittura negativo in termini di Prodotto interno lordo è segno che non si sono sapute finora intercettare le reali esigenze del territorio. Non sono risultate utili infatti le ingenti risorse europee investite nei settori produttivi ad iniziare da quelle destinate all’agricoltura se quest’ultima è stata quella, a giudicare dal report dello Svimez, che ha accusato i maggiori contraccolpi della crisi economica in atto”. Il riferimento del presidente è al dato emerso dal rapporto nel settore agricolo: in un anno ha avuto una flessione di oltre 12 punti percentuali (-12,1%). “Ciò dovrebbe far riflettere – afferma – i nostri decisori politici sulle vere emergenze che vive la Calabria costretta a subire un vero e proprio processo di desertificazione dei territori a partire dell’aree interne e rurali. I numeri ci dicono che il dramma parte proprio dalla fuga delle popolazioni da quelle zone e da altre aree della regione. Una situazione che diviene ancor più drammatica perché a scappare dalla Calabria sono soprattutto giovani con un tasso di qualificazione alta”. “Un aspetto – precisa Stratti – che danneggia doppiamente la nostra regione anche in prospettiva. Senza giovani la Calabria non ha possibilità di scommettere neppure sul proprio futuro”. “Senza contare – prosegue il presidente di Confagricoltura – che c’è il rischio concreto che il divario con il resto del Paese non solo non si possa colmare ma che accresca ancor di più. I numeri dello Svimez in questo senso sono chiari, visto che la forbice tra la Calabria e le regioni più forti del Paese si è allargata”.
Da qui l’appello di Statti: “È necessaria una radicale riforma delle politiche economiche dell’Italia – afferma – che tengano conto del Paese nel suo insieme senza campanilismi e contrapposizioni regionali che rischierebbero di marginalizzare ancor più territori come quello calabrese, ma comprometterebbero anche ipotesi di forte crescita dell’intera nazione”. “Per questo noi – conclude il leader regionale di Confagricoltura – chiediamo con forza una maggiore attenzione del governo per affiancare con investimenti seri ed organici le iniziative già avviate e tese a dotare la Calabria di quelle infrastrutture necessarie a creare occupazione e sviluppo vero sui territori. Servono anche azioni per ridurre il peso della burocrazia e dell’accesso al credito che penalizza pesantemente chi investe in Calabria. Su quest’ultimo punto sarebbero utili predisporre misure ad hoc per migliorare il rapporto imprese-banche così come risultano fondamentali misure di ristrutturazione finanziaria dedicate alle azienda agricole sovraesposte proprio a causa della pesante recessione che ha travolto la regione e di cui si sentono ancora gli effetti. Solo così si potrà interrompere questa fuga dalla Calabria che si sta trasformando in un esodo epocale con contraccolpi devastanti in termini di tenuta socio-economica della regione”.
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