(AGENPARL) – Roma, 16 marzo 2021 – Il bullo non è un criminale, ma è un nostro figlio, nipote, vicino. E, tuttavia, lo stesso figlio, nipote o vicino, “bullo” lo può diventare….
E’ uno stralcio del libro appena uscito edito da Albatros, a cura della psicoterapeuta Rosj Guido e del professor Maurizio Colangelo, “Modelli etico-valoriali per la prevenzione del bullismo e cyberbullismo”.
Il libro intreccia due linee di ricerca, come ben spiegato nell’introduzione, la prima diretta a esplorare la personalità, i rapporti interpersonali e il contesto sociale in cui il “bullo” è inserito, proponendo una storia significativa di cyberbullismo sessuale dove emerge in tutta la sua dirompente drammaticità la visione distorta e patologica del rapporto personale, la seconda ci parla dei momenti di tristezza e di dolore che agita il vissuto della vittima, per la perdita di autostima e per la propria identità considerata ormai perduta.
In occasione della Giornata mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo sono emersi dati che spingono a riflettere e soprattutto ad agire. Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo, e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (85%) ben il 22% riferisce di essere stata vittima di cyberbullismo. Nell’analizzare il fenomeno del bullismo, da diversi punti di vista e attraverso una analisi multidisciplinare, gli autori del libro hanno parlato di bullismo come “urlo” emozionale che pretende la lettura di una nuova grammatica culturale, radicata sul valore fondamentale dell’educazione. Non manca tutta una parte dedicata ai riferimenti normativi nazionali e sovranazionali, esaminandone anche l’evoluzione storico giurisprudenziale. Un libro completo, che ripone al centro del delicato tema, la corresponsabilità educativa tra Famiglia, Scuola, Istituzioni.