(AGENPARL) - Roma, 17 Dicembre 2025(AGENPARL) – Wed 17 December 2025 COMUNE DI PIACENZA
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Piacenza, 17 dicembre 2025
Oggetto: Polo per l’infanzia di Borgotrebbia, il Comune risolve per gravi
inadempienze il contratto con l’azienda titolare del cantiere
L’Amministrazione comunale ha risolto, per grave inadempimento dell’impresa, il
contratto con la ditta Costruire Srl, cui era stato affidato l’appalto per la realizzazione
del nuovo polo per l’infanzia di Borgotrebbia, finanziato con i fondi della Missione 4
del PNRR. “Una decisione irrevocabile e purtroppo necessaria – spiega il vice sindaco
Matteo Bongiorni – assunta a tutela della città, con l’obiettivo di garantire non solo la
conclusione di un’opera di importanza fondamentale entro i termini disposti dal Piano
nazionale di ripresa e resilienza, ma anche il rispetto delle regole che devono
necessariamente essere alla base della corretta conduzione di un appalto pubblico:
presupposti che la condotta dell’appaltatore non ci consentiva più di assicurare. Gli
uffici competenti stanno già impostando i passi successivi per procedere, nel più
breve tempo possibile, al completamento di un progetto strategico a servizio di tante
famiglie”.
Il provvedimento, firmato questa mattina dal dirigente del Settore Sviluppo
del Patrimonio Enrico Mari, fa seguito al sopralluogo avvenuto il 5 dicembre scorso
per verificare lo stato di avanzamento del cantiere, nel corso del quale sono state
rilevate diverse criticità: la mancata realizzazione delle opere previste dal quarto
ordine di servizio che il Comune aveva inviato all’azienda, nonché l’assenza di
qualsiasi variazione o progresso rispetto alla situazione accertata nel precedente
sopralluogo del 10 novembre e la rimozione, da parte dell’impresa, delle gru, delle
macerie e del ponteggio che erano invece presenti in quella stessa data. Preso
atto dell’inerzia della ditta si è proceduto, come previsto dal Capitolato speciale
d’appalto, alla risoluzione contrattuale, fermo restando il pagamento delle penali.
Il contenzioso è sorto quando l’azienda ha notificato all’Amministrazione
un’illegittima sospensione unilaterale delle attività del cantiere, dal 27 ottobre in
avanti. Costruire Srl aveva peraltro già contestato il Comune di Piacenza anche a
mezzo stampa,
imputando
all’ente presunte
mancanze,
inerenti in
particolare al riconoscimento
dell’incremento
prezzi
dei materiali
ad accantonamenti – definiti “impropri” dall’azienda – sui crediti maturati. Con
riferimento alla sospensione, il Comune di Piacenza ha comunicato all’impresa
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l’illegittimità della stessa e l’ha invitata a proseguire con le lavorazioni di
contratto. Per quanto riguarda il punto relativo al costo aumentato dei materiali, il
Comune ha evidenziato a sua volta che la gara in questione, pubblicata nel dicembre
2022, beneficiava già del meccanismo di maggiorazione forfettaria del 10% sul valore
dei lavori, a compensazione straordinaria in base all’indice FOI, ribadendo che
la revisione dei prezzi sarebbe stata riconosciuta in linea con la normativa vigente e
il contratto in essere. In merito agli accantonamenti effettuati dal Comune sui
crediti di Costruire Srl, occorre invece sottolineare
che l’Amministrazione è
intervenuta a tutela dei lavoratori cui l’impresa non aveva corrisposto alcune
mensilità. A fronte del mancato pagamento degli stipendi da parte della ditta,
i dipendenti interessati si erano rivolti al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di
Lodi, citando in giudizio sia la ditta, sia il Comune di Piacenza, in virtù della
responsabilità solidale che per norma si attiva nel momento in cui insorge un
inadempimento dell’appaltatore. L’ente, applicando questo principio, aveva
provveduto al pagamento delle mensilità arretrate, trattenendo la somma
corrispondente dagli importi dovuti al titolare dell’appalto.
Oggi, infine, la determina dirigenziale con cui è il Comune, nel rispetto di tutte
le normative che regolano il settore, a risolvere il contratto. “L’assoluta
stasi nell’avanzamento del cantiere – conclude l’assessore Bongiorni – e la
dichiarata conflittualità da parte dell’impresa, non rendevano più possibile la
prosecuzione del rapporto”.
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