(AGENPARL) - Roma, 6 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 06 December 2025 BANCHE, TURCO (M5S): PROCURA DUE MESI DOPO SMENTISCE CONSOB SU MPS-MEDIOBANCA
NOTA STAMPA
*BANCHE, TURCO (M5S): PROCURA DUE MESI DOPO SMENTISCE CONSOB SU MPS-MEDIOBANCA*
Roma, 6 novembre. “La prima pagina odierna del Sole 24 Ore è davvero curiosa. Si attribuisce grande rilievo a un documento della Divisione vigilanza sugli emittenti della Consob che escluderebbe l’esistenza di un concerto o di un patto occulto tra Caltagirone, Delfin e i vertici di Mps nell’operazione Mps-Mediobanca finalizzata poi ad assumere il controllo di Generali. Tuttavia il documento in questione, veicolato chissà da chi e chissà come mai soltanto adesso, è datato 15 settembre, ossia oltre due mesi prima dell’unico fatto realmente nuovo: il decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Milano il 25 novembre 2025 nei confronti di Caltagirone, Milleri (Delfin) e dell’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio. Se ne deduce che l’evoluzione del quadro probatorio ha portato la Procura a non dare rilievo al documento Consob, che risulta oggi superato dagli eventi. Anzi, la scelta dei magistrati di procedere con perquisizioni indica che quelle valutazioni preliminari sono state nei fatti smentite. Sul tema ribadiamo quanto sosteniamo da tempo. Il M5S ha denunciato, con oltre 10 interrogazioni depositate in Parlamento, e ancora senza risposta, il risiko bancario orchestrato dal Governo Meloni–Giorgetti. E lo ha denunciato ben prima dell’apertura dell’inchiesta e dell’estensione delle indagini agli scalatori e ai vertici di Mps, nominati dal Ministero dell’Economia. Al di là dell’inchiesta, infatti, restano sul tavolo del Governo fatti oggettivi e rilevanti: la scelta della procedura ‘accelerata’ di collocazione della partecipazione Mps, diversamente dagli accordi Ue; la procedura di vendita del 15% di Mps affidata dal Mef a una banca (Akros) controllata da uno dei principali beneficiari della cessione (Bpm); il ruolo di Vittorio Grilli, consulente di Mps durante la preparazione dell’offerta su Mediobanca, successivamente nominato presidente di Mediobanca; il ruolo di Alessandro Melzi d’Eril, prima Ad di Anima, altra beneficiaria della cessione del pacchetto Mps, e poi Ad della stessa Mediobanca; il rastrellamento di azioni Mediobanca da parte di casse di previdenza vigilate dallo Stato, come Enasarco, i cui consulenti includono anche figure interne alla Presidenza del Consiglio. Questi elementi, insieme ai molti altri emersi negli ultimi mesi, confermano il rilievo politico dell’intera operazione. Il Governo ha utilizzato la quota dello Stato in Mps, banca salvata con 12 miliardi di risorse pubbliche, mettendola di fatto a disposizione di specifiche cordate finanziarie per scalare Mediobanca e, per questa via, esercitare un’influenza decisiva su Generali, che appare il vero obiettivo strategico dell’intera operazione. Indipendentemente dagli sviluppi giudiziari, il tema politico rimane intatto: ci troviamo di fronte a una gigantesca operazione finanziaria, orientata e condizionata dal Governo senza alcuna informativa al Parlamento e ai cittadini. Un atteggiamento incompatibile con il dovere di trasparenza che dovrebbe guidare la gestione delle partecipazioni pubbliche e degli interessi strategici del Paese”. Lo dichiara in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle
