(AGENPARL) - Roma, 6 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 06 December 2025 *Acerbo (Prc): “Pasolini comunista e antifascista, oggi convegno a Roma”*
“Pasolini comunista e antifascista” è il titolo del convegno che si terrà a
Roma, oggi, sabato 6 dicembre, alle ore 15,00 presso la sala della Cgil in
Via Buonarroti, 12 (a pochi passi da metro Vittorio Emanuele). Al convegno,
organizzato da Rifondazione Comunista e Assur per il cinquantesimo
anniversario dell’assassinio del poeta, sono previsti gli interventi di
Maurizio Acerbo, Fulvio Abbate, Piero Bevilacqua, Andrea Cortellessa, Paolo
Desogus, Angelo d’Orsi, Pietro Folena, Francesca Fornario, Marco Gatto,
Giovanni Greco, Paola Guazzo, Laura Marchetti, Elena Mazzoni, Maria Grazia
Meriggi, Piotta, Simona Zecchi.
“Pasolini è stato per tutta la vita un marxista, un comunista e un
antifascista. Dopo avergli dedicato la nostra tessera 2025 lo ricordiamo
con un convegno a Roma oggi sabato 6 dicembre con il contributo di
studiosi, storici, critici letterari, giornalisti. La nostra iniziativa
assume anche il carattere di un ‘contro convegno’ dopo quello piuttosto
grottesco che ha visto protagonisti esponenti di Fratelli d’Italia,
ennesima puntata del ricorrente tentativo di appropriazione indebita da
parte della destra. Pasolini fu perseguitato per tutta la vita dai fascisti
che probabilmente portano la responsabilità anche della sua morte. Gli
eredi di Almirante, i nostalgici di Mussolini, come Mollicone e La Russa,
avrebbero dovuto scusarsi e dar conto di questa realtà storica. Pasolini
per tutta la vita ha lottato contro il capitalismo e il fascismo, contro il
razzismo e il colonialismo, dalla parte delle classi popolari e dei popoli
del sud del mondo. Nulla da spartire con una destra che ha ricostruito una
base di massa con le campagne razziste contro gli immigrati e le minoranze,
mettendo insieme neoliberismo e pulsioni reazionarie. Vogliamo ricordare
Pasolini per quel che è stato e che si cerca di rimuovere. Non un profeta
del qualunquismo, ma un intellettuale antifascista, comunista e marxista
che tale si è dichiarato fino all’ultimo giorno della sua vita. Da anni si
tende a rimuovere questo aspetto decisivo della sua biografia sottolineando
soltanto l’eretico e il corsaro, indipendente e controcorrente, ma
depoliticizzandolo proprio in quella maniera qualunquistica che Pasolini
aveva sempre contrastato. Dagli anni ’90 si è affermata questa lettura
decaffeinata di un intellettuale che ha sempre gettato tutto se stesso
nella lotta e nella polemica pubblica. Questa lettura che riduce Pasolini a
un generico anticonformista ha lasciato spazio al tentativo della destra di
appropriarsene per delegittimare l’antifascismo o per veicolare narrazioni
reazionarie.”
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione
Comunista