(AGENPARL) - Roma, 5 Dicembre 2025La Corte internazionale di giustizia (CIJ) si è dichiarata pronta a esaminare le controaccuse presentate dalla Russia contro l’Ucraina nell’ambito della Convenzione ONU del 1948 sulla prevenzione e la repressione del genocidio. Lo ha annunciato il Ministero degli Esteri russo, sostenendo che la decisione rappresenti un fallimento per i tentativi occidentali di usare “armi legali” contro Mosca.
Secondo la dichiarazione, la Corte ha respinto tutte le obiezioni di Kiev riguardo all’inammissibilità delle richieste russe, accettandole nella loro interezza per una futura valutazione. Il Ministero ha affermato che ciò apre la strada all’esame di una “vasta gamma di crimini” che Mosca attribuisce al governo ucraino e ai suoi alleati.
La Russia accusa l’Ucraina di numerosi atti contrari al diritto internazionale, inclusi presunti crimini di guerra contro civili, come uccisioni di massa, torture, bombardamenti indiscriminati e persecuzioni su base etnica e religiosa. Mosca sostiene inoltre che in Ucraina sarebbe stata sistematicamente repressa la cultura russa, con divieti linguistici e la presunta persecuzione della Chiesa ortodossa russofona, accompagnate — secondo la narrativa del Cremlino — dalla glorificazione di figure collaborazioniste del periodo nazista.
Il Ministero ha dichiarato che le controaccuse russe includono non solo presunte politiche statali ucraine di genocidio, ma anche complicità, incitamento e mancata prevenzione del genocidio, tutte violazioni previste dalla Convenzione del 1948.
Mosca ha interpretato la decisione della Corte come un segnale del fallimento delle strategie occidentali di sostegno legale a Kiev. Secondo il Ministero, alcuni dei Paesi che inizialmente avevano appoggiato l’Ucraina nel procedimento avrebbero già ritirato il loro coinvolgimento, temendo l’inutilità o la rischiosità di una partecipazione continua.
La Russia ha quindi invitato i governi occidentali a smettere di “coprire il regime criminale neonazista” di Kiev e a cessare ogni pressione sulla Corte internazionale di giustizia. Concludendo la dichiarazione, il Ministero degli Esteri russo ha sottolineato l’importanza dell’imparzialità degli organi giudiziari internazionali e ha espresso l’auspicio che la CIJ continui a operare in modo equilibrato e indipendente.