(AGENPARL) - Roma, 5 Dicembre 2025(AGENPARL) – Fri 05 December 2025 (ACON) Trieste, 5 dic – “La situazione di sovraffollamento del
carcere di Udine, decisamente preoccupante, in questi ultimi anni
e mesi ? ulteriormente peggiorata, con 184 persone detenute, a
fronte degli attuali 85 posti disponibili: pi? del doppio della
capienza”. Lo afferma in una nota la consigliera regionale
Manuela Celotti (Pd), che oggi ha visitato la casa circondariale
di via Spalato, a Udine, e propone delle soluzioni di inclusione.
“Il Governo Meloni non sta facendo nulla per risolvere questo
problema. La Destra, che a fronte di un sistema carcerario gi? al
collasso ha aumentato i reati e inasprito le pene – attacca la
Celotti -, non riesce a mettersi d’accordo sulla possibilit? di
dimettere i detenuti a fine pena e questo stallo ricade ogni
giorno sulle persone detenute e sul personale penitenziario. A
fronte di tutto questo, la Regione si attivi per quanto di
competenza attraverso progetti di inclusione abitativa destinati
ai detenuti in uscita dalle carceri”.
“Lo Stato – continua la dem – ha il dovere di garantire che le
persone detenute vivano in condizioni dignitose, ma davanti a
questi numeri come si fa? Il carcere di Udine ? cos? pieno di
detenuti che diventa difficoltoso anche solo fare i lavori di
manutenzione per mantenere gli ambienti dignitosi, nonostante la
direzione penitenziaria si sia particolarmente impegnata in
questo senso, cercando di riqualificare costantemente gli
ambienti, coinvolgendo peraltro i detenuti nelle attivit?. Ogni
spazio utile, comprese le sale comuni, ? attualmente utilizzato
come cella, dato che la struttura, che ha un sovraffollamento del
224%, di fatto risponde anche al territorio del Tolmezzino e del
Goriziano e quindi riceve continuamente nuovi detenuti”.
“Per questo, all’interno del disegno di legge di Stabilit? che
l’Assemblea legislativa regionale esaminer? la prossima settimana
– fa sapere la consigliera -, riproporremo un emendamento per
garantire ai Comuni dove hanno sede le carceri le risorse
necessarie a riqualificare alloggi, per consentire l’uscita
quantomeno delle persone che potrebbero ottenere una pena
alternativa, ma che non possono attivare questo percorso perch?
privi di una casa. ? assurdo che in una situazione di
inaccettabile affollamento delle strutture carcerarie, ci siano
persone che potrebbero uscire prima, ma che invece restano
incastrate nel sistema”.
ACON/COM/rcm
051702 DIC 25
