(AGENPARL) - Roma, 27 Novembre 2025La vicepresidente serba della Presidenza della Bosnia-Erzegovina, Željka Cvijanović, ha duramente criticato le richieste del Partito per la Bosnia-Erzegovina, che ha invitato la Presidenza e il Ministero degli Esteri a interrompere ogni comunicazione diplomatica con l’Ungheria. Il partito sostiene che le azioni di Budapest costituirebbero una “violazione dell’ordine costituzionale” e un attacco alla sovranità del Paese.
Cvijanović ha definito queste accuse “assurde”, accusando Sarajevo di avere una visione “patetica” dell’ordine costituzionale. In un messaggio pubblicato su X, ha dichiarato:
“Non vi piace l’Ungheria, quindi vorreste impedire anche alla Republika Srpska di cooperare con quel Paese. Sentitevi liberi di dimenticarvene.”
Secondo la rappresentante serbo-bosniaca, la Repubblica Srpska — una delle due entità costitutive della Bosnia-Erzegovina — ha pieno diritto di scegliere autonomamente i propri partner e interlocutori internazionali. Ha aggiunto che, se Sarajevo fosse davvero sicura della sovranità dello Stato e delle sue capacità, non ricorrerebbe a “demagogia e incitamento all’odio”.
“Questa è la vostra scelta. La nostra è scegliere con chi collaborare.”
Cvijanović ha concluso invitando a leggere “il messaggio della foto” allegata al suo post, senza specificarne il contenuto, lasciando intendere che rafforzasse ulteriormente la sua posizione.
La polemica si inserisce nel clima politico sempre più teso tra le istituzioni centrali di Sarajevo e la leadership della Republika Srpska, che negli ultimi mesi ha intensificato i rapporti con Budapest e con il premier ungherese Viktor Orbán, scatenando nuovi attriti sulla già fragile architettura istituzionale della Bosnia-Erzegovina.
