(AGENPARL) - Roma, 27 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 27 November 2025 Comunicato stampa
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**L’autorità di vigilanza dell’UE critica aspramente i passi indietro antidemocratici della Commissione
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in materia ambientale
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BirdLife Europa e Asia Centrale, di cui Lipu è il partner italiano, insieme a Client Earth, accoglie con favore la conclusione della Mediatrice europeo secondo cui la Commissione europea ha commesso un caso di cattiva amministrazione nel ridurre le protezioni fondamentali in materia di ambiente e diritti umani, segnando una tappa importante per la trasparenza, la democrazia, i diritti umani e ambientali.
Alla luce di tali conclusioni, le Ong avvertono che la Commissione deve porre fine all’uso di processi antidemocratici che negli ultimi mesi sono stati messi in atto al fine di indebolire le norme a tutela dell’ambiente e della biodiversità, in particolare attraverso i pacchetti omnibus di semplificazione attualmente in corso**.**
La Mediatrice Teresa Anjinho ha oggi constatato che la gestione da parte della Commissione europea dell’Omnibus I sulle norme di sostenibilità delle imprese e della “semplificazione” della Politica agricola comune (Pac) del 2024 ha violato i **principi fondamentali di buona amministrazione**, tra cui la trasparenza, l’inclusività e l’elaborazione di leggi basate su dati concreti.
La decisione fa seguito a diverse denunce presentate da **ClientEarth, Anti-Slavery International, BirdLife Europa e Asia Centrale** **(Lipu in Italia), Clean Clothes Campaign, European Coalition for Corporate Justice, Friends of the Earth Europe, Global Witness, Notre Affaire À Tous e T&E (Transport & Environment), **che hanno lanciato l’allarme sui processi antidemocratici e opachi della Commissione che hanno privilegiato gli interessi delle imprese rispetto al benessere pubblico e ambientale.
“La Mediatrice chiarisce che la Commissione europea non può abbassare gli standard ambientali in totale impunità e che le decisioni devono essere supportate da dati scientifici e fatti oggettivi -– afferma **Anaïs Berthier, responsabile di ClientEarth a Bruxelles** – Non siamo nel Far West: le istituzioni dell’UE devono seguire i principi democratici fondamentali.
“In un momento in cui i leader politici dell’UE sono sotto pressione da parte delle potenze straniere e delle lobby aziendali affinché smantellino le protezioni che garantiscono a noi e ai nostri figli una vita sana in un ambiente sicuro – prosegue Berthier – questa decisione è un promemoria fondamentale del fatto che la Commissione non è al di sopra della legge. Conferma che deve rispettare le linee guida per una migliore regolamentazione, la legge sul clima dell’UE e svolgere valutazioni adeguate. La società civile e la parte progressista dell’industria non devono essere messe da parte: occorre dare loro lo spazio necessario per contribuire in modo significativo”.
**Omnibus I sotto esame**
All’inizio di quest’anno, una coalizione di otto Ong ha presentato una denuncia all’autorità di vigilanza dell’UE in merito al processo che ha portato all’adozione del primo pacchetto Omnibus, che mirava a indebolire le principali leggi sulla responsabilità delle imprese, tra cui la direttiva sulla due diligence in materia di sostenibilità delle imprese (CSDDD).
L’indagine del Mediatore ha portato a dure critiche nei confronti della Commissione per tre 2) aver limitato la consultazione delle parti interessate richiesta dai trattati dell’UE, organizzando riunioni dominate dai rappresentanti dell’industria ed escludendo di fatto la maggior parte degli attori della società civile. 3) non aver fornito prove dell’avvenuta valutazione della compatibilità con il clima richiesta dalla legge europea sul clima.
“La decisione odierna è un duro colpo per l’Omnibus – dichiarano **BirdLife** e **ClientEarth, insieme a Anti-Slavery International, Clean Clothes Campaign, European Coalition for Corporate Justice, Friends of the Earth Europe, Global Witness, Notre Affaire À Tous e T&E (Transport & Environment)** – La Commissione non ha rispettato gli standard di trasparenza, prova e consultazione richiesti dal diritto dell’UE. L’adozione di una legge basata su una base così imperfetta solleverebbe seri dubbi sulla sua validità giuridica. I responsabili politici devono ora garantire che venga completata una valutazione d’impatto completa e che qualsiasi accordo politico sia fondato su prove e in linea con gli obiettivi climatici dell’UE. Se ciò non può essere garantito, la Commissione dovrebbe ritirare la sua proposta. Ciò vale non solo per il primo Omnibus, ma anche per tutti gli altri pacchetti proposti o pianificati”.
**Critiche anche per l’indebolimento della sostenibilità della PAC**
Nel 2024, ClientEarth e BirdLife Europe and Central Asia hanno lanciato l’allarme sul fatto che la Commissione stava aggirando il processo democratico per introdurre un indebolimento dei requisiti ambientali fondamentali nella Politica agricola comune (Pac), tra le proteste degli agricoltori.
La Mediatrice ha inoltre riscontrato che le modifiche “urgenti” della Commissione erano state affrettate e prive di un’adeguata valutazione d’impatto o di una giustificazione scientifica. Ha ritenuto “discutibile” che la consultazione fosse limitata a quattro sindacati agricoli e si svolgesse a porte chiuse, ignorando il contributo più ampio del pubblico e della società civile, e ha respinto il parere di altri membri del pubblico. La Commissione ha persino sostenuto che le Ong ambientaliste non sarebbero state interessate dalle modifiche alla Pac e quindi non era necessario consultarle, affermazione che la Mediatrice ha fermamente respinto. In realtà, queste organizzazioni avrebbero dovuto partecipare al processo fin dall’inizio.
“La Mediatrice **– dichiarano ClientEarth e BirdLife Europa e Asia Centrale – **conferma ciò che abbiamo affermato fin dall’inizio: la Commissione ha aggirato i processi democratici fondamentali per indebolire le protezioni ambientali nell’ambito della Pac, utilizzando l’”urgenza” come scusa.
La Commissione non può eludere la democrazia solo per alimentare gli interessi dei principali attori della lobby degli agricoltori. Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge. I responsabili politici devono garantire negoziati pienamente trasparenti e basati su dati concreti che includano tutte le parti interessate, comprese le ONG ambientaliste.
“Con molti altri pacchetti omnibus in arrivo che avranno un impatto sulla protezione ambientale a tutti i livelli, la Commissione ha ricevuto un messaggio.
27 novembre 2025
**Ufficio stampa Lipu-BirdLife Italia**
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Lipu Odv – Via Pasubio 3/Bis – 43122 Parma
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