(AGENPARL) - Roma, 27 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 27 November 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Brescia
COMUNICATO STAMPA
27/11/2025
GdiF BRESCIA: ESEGUITE 24 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE
NEI CONFRONTI DI UN’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE
DEDITA AL NARCOTRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI.
DISPOSTO SEQUESTRO PER 3 MILIONI DI EURO.
Al termine di una complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di
Brescia con il supporto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dell’Agenzia dell’Unione
europea per la cooperazione giudiziaria (Eurojust), oltre 150 finanzieri appartenenti al Comando provinciale di
Brescia e al Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), avvalendosi della
cooperazione di Europol, della Direzione Centrale Servizi Antidroga, del Servizio per la Cooperazione
Internazionale di Polizia tramite il II Reparto del Comando Generale della Guardia di finanza, dell’Ufficio
dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana, delle forze di polizia albanesi e francesi,
stanno eseguendo in Italia, Albania, Francia e Inghilterra, un’ordinanza di misura cautelare personale nei
confronti di 24 soggetti indagati per aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata al traffico
internazionale di sostanze stupefacenti, nonché un provvedimento di sequestro preventivo per un importo
complessivo pari a circa 3 milioni di euro, quale provento delle citate attività criminali.
Gli odierni provvedimenti giungono all’esito di complesse e innovative tecniche d’investigazione, anche
transnazionali, condotte dal 2020 al 2025 dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Brescia – G.I.C.O. –
Sezione G.O.A. e dallo S.C.I.C.O., nell’ambito di un Joint Investigation Team costituito con le autorità albanesi
della S.P.A.K. e svizzere. Nello specifico, le attività di indagine sono state condotte decifrando chat criptate con
gli algoritmi più moderni e attraverso la parallela esecuzione di intercettazioni telefoniche, telematiche e
ambientali, nonché avvalendosi delle tradizionali attività di osservazione, controllo e pedinamento dei numerosi
soggetti coinvolti.
In particolare, il gruppo criminale, diretto dal territorio albanese e con diramazioni organiche sulla penisola
italiana, avrebbe importato in Europa la sostanza stupefacente direttamente dal Sud America percorrendo rotte di
navigazione commerciali dirette verso i maggiori porti europei del nord Europa, per poi farla giungere in Italia su
gomma, occultata su mezzi pesanti.
Gli ingenti quantitativi di cocaina movimentati, pari a oltre 1.300 chilogrammi, una volta introdotti nel Paese,
sarebbero stati immagazzinati – per la successiva distribuzione – in 6 basi logistico-operative, costituite dal
sodalizio su tutto il territorio nazionale.
All’interno dei citati hub, i responsabili dei depositi avrebbero proceduto alla distribuzione delle partite di
stupefacente nonché alla raccolta del contante ricavato dalla loro vendita. Il cospicuo ammontare di denaro
proveniente dal narcotraffico sarebbe stato poi trasferito ai vertici della consorteria criminale mediante cd.
money mules (spalloni di contanti) facenti parte del sodalizio, individuati tra alcuni autisti di autobus
compiacenti operanti sulla linea Italia-Albania.
Oltre agli odierni provvedimenti cautelari, nel corso delle attività d’indagine sono già stati tratti in arresto in
flagranza di reato 10 soggetti appartenenti al sodalizio e sequestrati oltre 550.000 euro in contanti, 10
autovetture, 1 pistola semiautomatica e 130 kg di sostanza stupefacente (tra cocaina ed eroina) che, qualora
immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare circa 12 milioni di euro.
Sono attualmente in corso oltre 35 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, con la collaborazione dei reparti
della Guardia di Finanza territorialmente competenti, l’utilizzo di moderne strumentazioni tecnologiche in uso
allo S.C.I.C.O. nonché di diverse unità cinofile antidroga e “cash dog” per la ricerca di sostanze stupefacenti e
contanti, in una cornice di sicurezza garantita anche dall’impiego dei c.d. “baschi verdi”, militari con
specializzazione A.T.P.I. “Anti Terrorismo – Pronto Impiego”.
I provvedimenti sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori allo stato acquisiti, pertanto, in attesa della
definitività del giudizio, sussiste la presunzione di innocenza.
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