(AGENPARL) - Roma, 27 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 27 November 2025 CONFARTIGIANATO IMPRESE SARDEGNA
COMUNICATO STAMPA 27 NOVEMBRE 2025
AUTORIPARAZIONE – Settore in ripresa nell’Isola e sempre più attento a
transizione energetica e digitale. Imprese in crescita ma manca
personale qualificato. Quasi 3mila aziende che “curano” le auto: oltre
2.200 quelle artigiane. Giacomo Meloni (Presidente Confartigianato
Sardegna): “Formazione e preparazione per offrire standard sempre più
elevati”.
E’ in ripresa il settore dell’autoriparazione della Sardegna dopo gli
anni bui post Covid: crescono le imprese e la spesa pro capite per
assistenza, manutenzione e riparazione di auto e moto.
I dati emergono dall’analisi elaborata dall’Ufficio Studi di
Confartigianato Imprese Sardegna sulla filiera dell’automobile
nell’Isola e nel resto d’Italia, su fonte ISTAT per la prima metà del
2025.
E’ un business importante quello che si occupa della cura di
automobili e motocicli nell’Isola che nel 2025 interessa 2.883
aziende, di cui 2.225 artigiane (il 77,2% delle attività), contro i
numeri del 2024 che raccontavano di un settore composto da 2.747
imprese, di cui 2.276 artigiane, con un bilancio positivo per la
totalità delle imprese (crescita di 136 unità) e lieve decremento per
le artigiane (-51 attività). All’interno di questi numeri, la sola
attività di riparazione di auto e motoveicoli interessa 638 aziende,
di cui 492 artigiane. Nel settore dell’autoriparazione, le imprese
artigiane sarde rappresentano il 77,2% del totale, contro una media
nazionale del 75%.
“Le aziende artigiane rappresentano un punto di riferimento essenziale
per cittadini e utenti, offrendo servizi che incidono direttamente
sulla vita di tutti i giorni – sottolinea Giacomo Meloni, Presidente
di Confartigianato Sardegna – l’automobile continua a essere, per la
maggior parte delle persone, un bene di grande valore; inoltre, il
parco veicoli attuale è piuttosto datato, e proprio per questo è
fondamentale che gli interventi di manutenzione siano eseguiti con
competenza, serietà e piena trasparenza”. “Siamo in un momento di
grandi trasformazioni del settore automotive – prosegue – ed è
importante, anche dal punto di vista dei consumatori, che queste
imprese continuino a investire nella formazione professionale e in
attrezzature moderne, così da mantenere standard elevati e offrire
servizi qualitativamente validi a costi adeguati”.
A livello provinciale, la maggior parte delle attività di
autoriparazione opera nell’area della vecchia provincia di Cagliari:
1.200 imprese di cui 911 artigiane. Segue Sassari-Gallura con 878 (di
cui 684 artigiane), Nuoro con 555 realtà di cui 453 artigiane, e
Oristano con 250 di cui 177 artigiane.
Il comparto sardo offre lavoro a 5.972 di cui ben 5.905 trovano
impiego nelle pmi isolane. La ricerca di personale qualificato nel
2025, quindi meccanici, riparatori, manutentori, dice come in Sardegna
le aziende abbiano assunto 1.010 nuovi addetti. L’analisi dice anche
come le attività sarde dell’autoriparazione abbiano faticato a trovare
il 57% del personale specializzato in tecnologie digitali, e il 70%
dei dipendenti che avesse attitudine al risparmio energetico e alle
tecnologie green.
Questa attività ha portato ogni famiglia sarda a spendere, in media,
253 euro per manutenere e riparare la propria autovettura, per un
totale di 185milioni di euro. A livello nazionale si spendono circa
5miliardi e mezzo per la propria auto, con una media di 330 euro a
nucleo familiare.
L’artigianato rappresenta, secondo l’analisi, il perno del comparto
dell’autoriparazione in Sardegna, settore fortemente interessato dalla
mobilità sostenibile, tema che tocca molto da vicino le piccole
aziende isolane. Infatti, una delle sfide principali per queste realtà
è l’adattamento alle nuove competenze richieste dal cambiamento del
mercato automobilistico, soprattutto nell’ambito dell’auto elettrica e
delle tecnologie digitali.
Riguardo il parco auto circolante sardo, secondo dati più recenti, del
milione e 122mila autoveicoli che sfrecciano sulle strade sarde, 508
mila sono alimentate a benzina (45,3%), 539mila a gasolio (48,1%),
42mila sono ibride (3,8%), 3.700 sono elettriche (0,3%) e 29 mila
hanno una diversa classificazione (2,6%).
Per ciò che riguarda le emissioni, 325mila auto appartengono alla
classe euro 6 ma circolano anche 96mila vetture euro 0. L’età delle
auto è piuttosto elevata: la maggior parte dei veicoli, 596mila, ha
oltre 15 anni di età mentre con meno di 2 anni circolano solo 47mila
autoveicoli.
“La transizione verso sistemi di mobilità più sostenibili richiede
uno sforzo comune da parte delle Istituzioni, delle imprese e dei
cittadini – evidenzia ancora Meloni – solo attraverso investimenti
mirati, l’ampliamento delle competenze e la diffusione di tecnologie
avanzate sarà possibile affrontare le sfide attuali e costruire un
futuro più ecologico e resiliente”. “Il settore, inoltre, ha