(AGENPARL) - Roma, 23 Novembre 2025(AGENPARL) – Sun 23 November 2025 Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica
Componente Commissione Esteri, Segretario Comitato Schengen
Presidente UIP Italia-Tunisia.
COMUNICATO STAMPA
Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne – 25 novembre 2025
In occasione della Giornata Internazionale contro i femminicidi e la violenza di genere, desidero dedicare queste parole alle mie tre figlie gemelle che domani festeggiano il compleanno – Maria Carla, medico radiologo; Maria Pia, biologa molecolare e a giorni medico chirurgo ; Maria Sole, ingegnere civile – e, attraverso di loro, a tutte le donne e le bambine del nostro Paese. Perché il loro futuro, e quello di ogni donna, sia finalmente sereno, percorribile senza paure e senza limitazioni. I dati Istat pubblicati pochi giorni fa ci restituiscono una fotografia drammatica: nel 2024 sono stati registrati 120 femminicidi, uno ogni tre giorni. Numeri che non sono fredde statistiche, ma vite spezzate, famiglie distrutte, sogni annientati. Di fronte a questa emergenza non bastano più parole di circostanza, servono atti concreti. La violenza nasce dove mancano rispetto, cura e serenità. Per questo dobbiamo partire dalle scuole: non solo con l’educazione al rispetto relazionale – indispensabile – ma offrendo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi ambienti dignitosi, servizi igienici decorosi, spogliatoi con docce riscaldate d’inverno e condizionatori d’estate, mense con cibo sano. Il rispetto si insegna rispettando prima di tutto l’utenza scolastica. Serve poi ridare dignità al lavoro di chi ogni giorno forma le nuove generazioni, personale ATA e docenti devono essere adeguatamente retribuiti, senza gap intollerabili con la dirigenza. Contratti che recuperino davvero l’inflazione e salari che consentano alle famiglie di garantire casa, cibo, studio e cure mediche ai propri figli. Pensioni a 60 anni, opzione donna senza penalizzazioni, riconoscimento del lavoro di cura, asili nido pubblici gratuiti e diffusi, che non devono essere considerate “conquiste di parte”, bensì condizioni minime perché una donna possa scegliere liberamente la maternità senza rinunciare alla propria realizzazione professionale e umana.
La denatalità che attanaglia il nostro Paese non è una fatalità, è la diretta conseguenza delle scelte politiche che negli ultimi decenni hanno preferito le spese per gli armamenti alle spese per il sociale, la guerra alla pace, l’indifferenza alla cura. In questi giorni guardo con ammirazione alla scelta coraggiosa della deputata repubblicana americana Marjorie Taylor Greene, che ha lasciato il Congresso per continuare, fuori dalle istituzioni, la sua battaglia per la verità sul dossier Epstein e per la dignità delle donne. Un gesto che ci ricorda come il vero potere femminile non stia nel conservare a ogni costo una poltrona, ma nel mettere la propria voce al servizio della giustizia e del rispetto. Alle mie figlie Maria Carla, Maria Pia e Maria Sole, e a tutte le donne italiane, voglio dire che il cambiamento è possibile. Ma passa attraverso la serenità quotidiana, attraverso diritti concreti, attraverso uno Stato che smetta di considerare le donne un problema e inizi finalmente a vederle come la più grande risorsa di questo Paese. La violenza si combatte costruendo benessere. La sopraffazione si sconfigge con la cura, prima di tutto, con la cura.
Con tutto l’affetto di madre e la determinazione di senatrice della Repubblica.
