(AGENPARL) - Roma, 4 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 04 November 2025 (ACON) Trieste, 4 nov – Due traverse laminanti a Dignano e
Madrisio e le casse di espansione fuori alveo. I progetti per la
messa in sicurezza idraulica del fiume Tagliamento tornano al
centro dei lavori della IV Commissione del Consiglio regionale,
presieduta da Alberto Budai (Lega) e chiamata a completare
l’audizione, avviata un anno fa, con tecnici, sindaci e
rappresentati di associazioni.
Una seduta iniziata con un minuto di raccoglimento, su proposta
della consigliera Maddalena Spagnolo (Lega), in memoria delle
vittime dell’alluvione di Latisana del 4 novembre 1966 e
proseguita con le domande dei commissari.
Nicola Conficoni (Pd) ha subito chiesto quali interventi concreti
siano stati fatti in questi ultimi dodici mesi per la messa in
sicurezza dei territori. “Pare ci sia una grande confusione” ha
detto il dem, evidenziando come si sia passati “dalla traversa di
Pinzano al ponte laminante di Dignano fino ai terreni messi a
disposizione dagli agricoltori nel Medio Tagliamento. Spero che
la Giunta Fedriga spieghi”, ha concluso Conficoni, che ha
richiamato l’attenzione anche sugli effetti degli interventi per
la modifica della portata del canale Cavrato.
Per Massimiliano Pozzo (Pd) le audizioni sono “una bella pagina,
ma anche profondamente imbarazzante per il ritardo con sui ?
stata convocata”. Pozzo ha stigmatizzato l’assenza del Comitato
di Latisana (il presidente Budai ha spiegato che non ne era stata
chiesta la convocazione e che sar? comunque fatto il possibile
per ascoltarlo in una nuova audizione gi? proposta da Spagnolo) e
definito la gestione politica della questione Tagliamento
“confusa”. “Abbiamo bisogno dei tecnici e della scienza, ma il
manico politico non pu? metterli in difficolt? con passi avanti e
indietro” ha concluso Pozzo, chiedendo lumi sugli ultimi
sviluppi.
Una prima risposta ? giunta dal segretario generale dell’Autorit?
di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, Marina Colaizzi, che
ha annunciato la predisposizione di un Documento di fattibilit?
delle alternative progettuali (Docfap) sulla base delle
risultanze del tavolo tecnico con gli esperti nominato dai
Comuni. Un elaborato in cui verranno valutate tutte le ipotesi di
soluzione emerse per la messa in sicurezza del corso del fiume e
del territorio circostante.
Nel dibattito in aula sono intervenuti anche i consiglieri
Rosaria Capozzi (M5S), che ha chiesto ai comitati presenti “cosa
pensano delle azioni intraprese dalla Giunta e quali, a loro
avviso, le soluzioni da adottare” e al sindaco di Latisana quando
inizieranno i lavori sul ponte sul Tagliamento. Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg) ha voluto sapere le ragioni alla base della
contrariet? del Comitato per la vita del Friuli rurale alle opere
ingegneristiche finora delineate, mentre Serena Pellegrino (Avs)
ha richiamato l’attenzione sul numero degli sfollati in caso di
alluvione (“150mila a fronte dei 30mila degli anni ’60”) e sulla
situazione del Comune di San Michele al Tagliamento (“chiuso a
tenaglia tra Tagliamento e Cavrato”). “Vanno prese in
considerazione tutte le opere che si possono fare per mitigare il
rischio lungo il corso del fiume”, ha concluso Pellegrino.
Tanti gli interventi dei sindaci a cominciare da Lanfranco Sette
(Latisana), che ha contestato la predisposizione del Docfap:
“significa azzerare il lavoro di 40 anni, una provocazione per la
popolazione a rischio. I terreni per ampliare gli spazi di
esondazione naturale del fiume – ha poi aggiunto – non sono la
soluzione”. Quattrocento ettari sono insufficienti anche secondo
il primo cittadino di San Vito al Tagliamento, Alberto Bernava,
ma a questo proposito il presidente dell’Associazione agricoltori
medio Tagliamento, Erminio Barna, ha fatto sapere che la
superfice disponibile ? salita a 2mila ettari.
Concordi con la predisposizione di un Docpaf, invece, i sindaci
di Spilimbergo, Enrico Sarcinelli, e di Dignano, Giambattista
Turridano. “S? a uno studio sul Tagliamento nella sua interezza,
dalla sorgente alla foce – ha sottolineato il primo cittadino
dignanese -. Attendiamo l’intervento dei tecnici, mi auguro si
esprimano con cognizione di causa”. “Ben venga un documento di
fattibilit? unico, ma deve essere completo”, ha aggiunto Fausto
Prampero (Varmo), il quale ha poi ricordato che il suo Comune
“non ha mai dato il via libera al bacino di laminazione”.
“La sicurezza delle aree alla foce del fiume non viene prese in
considerazione”, ha detto il sindaco di Lignano, Laura Giorgi,
preoccupata per gli effetti dell’inversione della portata del
Cavrato sul Tagliamento e sulla localit? balneare. Il primo
cittadino di San Michele al Tagliamento, Flavio Maurutto, ha
richiamato l’attenzione sulla necessit? di una diaframmatura
degli argini della sponda destra del fiume. “Sui lavori del ponte
di Latisana – ha avvisato – non abbiamo conoscenza del progetto”.
Sono interventi nel dibattito anche Adelvis Tibaldi del Comitato
Friuli Rurale e Franca Pradetto di Insieme per il Tagliamento che
hanno portato all’attenzione dell’Unione europea la petizione,
corredata da 13mila firme, a difesa del fiume.
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