(AGENPARL) - Roma, 30 Ottobre 2025(AGENPARL) – Thu 30 October 2025 Oggi si conclude l’iter formale della pessima riforma Nordio-Berlusconi
della separazione delle carriere nella magistratura. Non siamo certamente
iscrivibili al ‘partito dei magistrati’ vivendo l’impegno politico come
difesa dei diritti e, dunque, militanza a difesa della Costituzione anche
con atti di disubbidienza civile quando le norme sono contrarie ai diritti
dell’uomo. Rivendichiamo il nostro garantismo e il nostro diritto di
critica anche nei confronti della magistratura ma ne abbiamo sempre difeso
l’autonomia e l’indipendenza.
La separazione delle carriere va, tuttavia, nella direzione sbagliata
perché rende i magistrati requirenti, fin dall’accesso alla professione,
subalterni al Governo e nelle indagini dipendenti delle forze di polizia
giudiziaria.
Persino i famigerati casi di ‘giustizia mediatica’ chiariscono che
l’autonomia tra PM e giudici c’è già e, semmai, il problema è l’eccessiva
contiguità tra magistrati e circoli ristretti di imprenditori, dirigenti
pubblici e privati. Nessuna soluzione, dunque, ci sarà per il problema
della spartizione delle posizioni e degli incarichi tra gruppi di potere
alla magistratura e nessun miglioramento dell’esercitabilità del diritto
alla difesa.
Da oggi la parola passa ai cittadini attraverso il referendum
costituzionale e il Partito della Rifondazione Comunista si impegnerà per
fare emergere una maggioranza di NO.
Sarebbe ora che i governi smettessero di manomettere la Costituzione e
cominciassero ad attuarla.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gianluca Schiavon, responsabile
giustizia del Partito della Rifondazione Comunista