(AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2025(AGENPARL) – Mon 27 October 2025 *Cnpr forum: “Le famiglie italiane alle prese con i costi per crescere i
figli”*
*Cavandoli (Lega): “In Finanziaria 1,6 mld in più per le famiglie”*
*Tajani (PD): “Precarietà sia eccezione, non regola”*
*Cattaneo (FI): “Housing sociale in aree rigenerazione urbana”*
*Turco (M5s): “In bilancio solo spese militari, nulla per le famiglie” *
“L’impegno di diventare genitore non si esaurisce sul lato economico, anche
se sicuramente la scelta di diventare genitore passa anche da una
valutazione personale, del proprio lavoro e del reddito familiare. Su
questo aspetto il governo sta facendo grande attenzione per incentivare le
donne a lavorare, con sgravi contributivi per l’assunzione di lavoratrici
madri che non debbano scegliere tra lavoro o maternità ma che possano
trovare una degna retribuzione e la realizzazione personale. Abbiamo un
tasso di disoccupazione femminile ai minimi storici: è chiaro che lo Stato
vi ha investito grandi risorse. Nella legge di Bilancio sono state
incrementate di 1 miliardo e 600 milioni le risorse per le famiglie, oltre
alla riduzione IRPEF di due punti per i redditi fino a 50 mila euro: si
guarda quindi al ceto medio e alle famiglie per dare più stabilità dal
punto di vista economico affinché le famiglie possano crescere. C’è ancora
il bonus mamme che è stato incrementato alle lavoratrici che hanno due
figli e un reddito annuo complessivo sotto i 40 mila euro. Togliere,
infine, il valore catastale della prima casa dall’ISEE è importantissimo
perché molte famiglie potranno permettersi servizi, spesso necessari, a
costi minori”. Lo ha dichiarato *Laura Cavandoli*, deputata della Lega in
Commissione Finanze a Montecitorio, nel corso del Cnpr forum “Famiglie
sotto pressione: quanto costa crescere un figlio in Italia”, promosso dalla
Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili,
presieduta da *Luigi
Pagliuca*.
Secondo *Cristina Tajani*, senatrice del Partito Democratico in Commissione
Finanze a Palazzo Madama: “Il caro vita è senza dubbio l’emergenza più
sentita in questo momento, sia perché l’Italia ha i salari tra i più bassi
in Europa, sia perché il costo dell’energia ha influito tantissimo sullo
stile di vita rendendo più difficile far fronte alle spese quotidiane. In
particolare, quelle dedicate ai figli. Non a caso la denatalità è collegata
a una situazione economica che non offre sicurezza alle famiglie. Si può
fare di più, con misure che sostengano l’abitare insieme ad altri
interventi che, auspichiamo, rientrino nella prossima manovra di bilancio,
finalizzate ad alleggerire il caro vita. Il tema abitativo e quello
salariale sono fattori cruciali per le scelte di vita dei giovani. Bisogna
agire affinché il precariato sia l’eccezione e non la regola con
limitazioni significative alle causali da utilizzare per contratti a
termine o temporanei. Abbiamo proposto il salario minimo legale per
sostenere la dignità dei lavoratori. Sulle politiche per la casa purtroppo
sono state de-finanziate molte misure negli ultimi anni come i Fondi per la
morosità incolpevole, per l’acquisto della prima casa e per gli affitti.
Serve un nuovo piano per l’edilizia residenziale”.
Incentivare la natalità non è solo un obiettivo economico ma soprattutto
valoriale per *Alessandro Cattaneo*, esponente di Forza Italia nella
Commissione parlamentare per le Questioni regionali: “Teniamo molto al tema
della natalità perché un Paese che non fa figli è destinato a scomparire.
Oltre al fatto che il tema demografico intreccia quello economico
evidentemente. Il premier Meloni ha inserito questo tema tra le priorità
del governo. Conseguentemente abbiamo avviato diverse misure in materia
fiscale a sostegno delle famiglie e con il Pnrr per la costruzione di nuovi
asili. Una nuova visione complessiva che mette al centro la maternità e la
paternità. Bisogna riattivare l’ascensore sociale con percorsi di crescita
per i giovani, combattendo il precariato, l’abuso delle partite iva, e la
pessima prassi degli stage non retribuiti. Abbiamo un sistema previdenziale
che non contempla chi avrà difficoltà a costruirsi una pensione in futuro.
Ci sono esempi positivi, come l’attività svolta dalle Casse. Ma serve prima
di tutto continuità lavorativa. Poi c’è il tema abitativo che si risolve
con soluzioni di mercato. Con housing sociale all’interno di aree di
rigenerazioni urbane, con mutui per i giovani garantiti dallo Stato”.
Dura la critica espressa dal senatore *Mario Turco*, vicepresidente
nazionale del M5s: “In Italia crescere un solo figlio è diventata una
missione quasi impossibile. Il governo in questi tre anni ha introdotto
solo tasse, come l’aumento dell’Iva sui pannolini e sui beni dell’infanzia
primaria, e ha posto una serie di tagli sull’acquisto della prima casa per
gli under 35, ha ridotto le agevolazioni sul fondo garanzia affitti e sul
fondo di morosità. Nella prossima legge di Bilancio l’unica voce
contemplata vera è quella delle spese militari. Così le famiglie non
possono andare avanti. In questi tre anni a causa del fiscal drag le
famiglie ma anche le piccole imprese hanno dovuto pagare per la pressione
fiscale che è aumentata quasi al 43 % 30 miliardi. Non c’è nulla a favore
della natalità, non c’è nulla sull’acquisto delle prime case e nemmeno
sull’aumento dei salari. Abbiamo proposto da tempo una norma contro la
tassa invisibile dell’inflazione che colpisce tutti, c’è una proposta a mia
prima firma che il governo non intende portare avanti. Chiederemo dalla
prossima legge di Bilancio l’introduzione del salario minimo legale, una
norma contro il fiscal drag e soprattutto il raddoppio dell’assegno unico
per le famiglie, oltre che l’aumento delle agevolazioni a favore delle
imprese per migliorarne la produttività”.
Nel corso del dibattito, moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato espresso da *Pasqua Borracci*,
commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “Crescere un figlio
costa come un piccolo appartamento: tra scuola, sanità e tempo libero, le
spese familiari sono sempre più alte. Servono misure urgenti per sostenere
chi sceglie di diventare genitore. Molti giovani in Italia affrontano
lavori precari e costi abitativi sempre più alti. Difficile poter
programmare una genitorialità serena senza una prospettiva concreta di
stabilità economica. Il sostegno alla genitorialità deve essere un
obiettivo centrale delle politiche economiche e sociali al fine di
invertire il trend demografico che attualmente vede per l’Italia un saldo
pesantemente negativo”.
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*, consigliere
dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Il sostegno alle famiglie resta
un tema centrale, ma l’assegno unico – pur introducendo un sistema
universale – ha spesso avuto effetti neutri. I numerosi bonus degli ultimi
anni sono risultati complessi da ottenere e poco incisivi. La politica
dovrebbe intervenire con maggiore forza, soprattutto di fronte al saldo
demografico negativo. Un nodo irrisolto è l’abitazione: senza politiche
pubbliche per la casa e un ritorno a programmi di edilizia residenziale
convenzionata, per i redditi più bassi è difficile avviare un progetto
familiare”.
*In allegato la foto dei protagonisti (da sinistra in senso orario Laura
Cavandoli, Cristina Tajani, Mario Turco e Alessandro Cattaneo)*
