(AGENPARL) - Roma, 26 Ottobre 2025(AGENPARL) – Sun 26 October 2025 VILLA PAMPHILJ, ALFONSI: NUOVA VITA ALLE SERRE DEL CASALE DEI CEDRATI CON
UN PROGETTO INNOVATIVO DI AGRICOLTURA IDROPONICA
Roma, 26 ottobre 2025 – Le serre monumentali del Giardino dei Cedrati a
Villa Pamphilj tornano a nuova vita grazie a un progetto sperimentale,
sostenibile e innovativo di agricoltura idroponica.
A inaugurarle oggi l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei
rifiuti di Roma capitale Sabrina Alfonsi con Giovanna Barni, delegata di
Coopculture per l’Associazione del Casale dei Cedrati e i rappresentanti
dell’Associazione consortile che cura la gestione del Casale.
L’impianto è stato realizzato nel pieno rispetto dello spazio storico delle
due serre realizzate nella prima metà dell’Ottocento, parte di un più vasto
progetto sistematico di coltivazione coperta all’interno della villa. Nella
scelta del tipo di coltivazione è stato selezionato un innovativo sistema
di cultura idroponica organica messo a punto, dopo sperimentazioni
ultradecennali, dalla società H4O in collaborazione con il Dipartimento di
Biologia Ambientale dell’Università ‘La Sapienza’.
“A poco meno di un anno dalla firma del Patto di Collaborazione stilato tra
l’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente, Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale
e l’Associazione del Casale dei Cedrati, le serre di Villa Pamphilj vengono
restituite alla loro vocazione agricola con un progetto altamente
innovativo che coniuga sostenibilità ambientale con il recupero di edifici
di pregio storico a lungo abbandonati. Siamo convinti che i patti di
collaborazione tra l’amministrazione e le associazioni dei territori
possano essere uno strumento efficace e partecipato per la gestione dei
beni comuni e per la promozione di progetti di valorizzazione e di cura
condivisa all’interno dei parchi e delle ville storiche della città” ha
dichiarato l’Assessora Alfonsi.
“Il complesso Casale, Giardino e Serre rappresenta ormai, grazie anche al
progetto di coltivazione idroponica, un modello di riuso innovativo e
cooperativo di aree verdi e strutture antiche urbane, destinato non solo
alla cura e alla fruizione comune, ma anche alla produzione culturale e
agricola, entrambe all’insegna di tradizione, innovazione e rigenerazione
di lavoro e di comunità”, ha aggiunto Giovanna Barni.
La coltivazione idroponica è una tecnica altamente ecosostenibile che non
ha bisogno di suolo, nella quale il terreno è sostituito da un substrato
inerte su cui le piante sono in sospensione e irrigate da una soluzione
nutritiva composta dall’acqua e da concimi organici consentiti in
agricoltura biologica, anziché fertilizzanti chimici sintetici. Questa
installazione, oltre a garantire un’elevata qualità dei prodotti ortivi, è
anche pienamente compatibile con le caratteristiche di pregio storico delle
serre. Il sistema a ricircolo d’acqua consente un’ossigenazione costante e
la distribuzione controllata dei nutrienti, oltre a ridurre
significativamente il consumo energetico e idrico.
Un sistema di sonde, monitorabile da remoto, rileva costantemente i diversi
parametri dell’acqua: la temperatura, il grado di alcalinità/acidità,
l’elettroconducibilità, la salinità, il potenziale di riduzione
dell’ossidazione. L’ottimizzazione di tutte le variabili consente, oltre a
un’elevata qualità del prodotto, una crescita delle piante fino al 30% più
rapida e una resa produttiva fino al 20% superiore rispetto ai metodi di
coltivazione tradizionale. Eliminando il terreno, si riducono inoltre
problemi legati alle malattie del suolo dovuti a parassiti e funghi
patogeni. In questo modo il Giardino genererà una produzione costante di
verdura di qualità, sempre fresca di raccolto a chilometro zero, e
utilizzabile dalla caffetteria del Casale.
Ancora una volta Casale dei Cedrati si conferma laboratorio di eccellenza
per sperimentare una nuova integrazione tra bellezza, natura, cultura,
welfare e tecnologia, coniugando tradizione, innovazione, qualità,
efficienza, produttività e sostenibilità ambientale. Da qualche giorno è
anche a disposizione dei visitatori, al punto informativo del Casale o su
dispositivo mobile, una mappatura digitale per la fruizione del Parco tra