(AGENPARL) - Roma, 24 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 24 October 2025 Fakenews – Deepfake. Piccolotti (Avs): Il falso video di Donzelli su
Ranucci, i siti truffa per investimenti con i video di politici, il falso
video di un esponente FdI contro Ilaria Salis. Ormai i casi sono troppi,
servono iniziative. Interrogazione parlamentare al governo
Nei giorni scorsi è circolato sui social un falso video che coinvolge
Donzelli di FdI in cui avrebbe attribuito a Sigfrido Ranucci e al suo
operato la responsabilità dell’attentato dinamitardo da quest’ultimo
subito, e la Consob ha deciso di oscurare ben 17 siti truffa che usavano
deepfake di Meloni, Salvini, Schlein e Calenda per promuovere cripto e
investimenti abusivi. E nel suo profilo Instagram l’eurodeputata di
Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Salis, ha denunciato la diffusione, da
parte dell’esponente veneto di FdI Matteo Baldan, di un
deepfake nel quale la stessa Salis giustificava la strage dei Carabinieri
di Castel D’Azzano.
Vogliamo sapere dal governo a questo punto, di fronte all’urgente necessità
di contrastare l’ allarmante diffusione di deepfake, diretta al
condizionamento dell’opinione pubblica, quali iniziative intende assumere
per dotare le forze dell’ordine delle tecnologie e degli strumenti
necessari per l’accertamento dei responsabili e per la prevenzione di tale
fenomeno.
È quanto chiede Avs, prima firmataria Elisabetta Piccolotti, al governo con
un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Interno.
Vogliamo anche sapere dal governo – prosegue la parlamentare rossoverde –
quali iniziative anche normative ritiene opportuno e urgente avviare, volte
all’identificazione, tramite per esempio l’inserimento della filigrana, dei
video realizzati con software di intelligenza artificiale
Nell’atto ispettivo parlamentare si ricorda poi che l’Italia ha recepito il
Regolamento europeo “AI Act” (Regolamento (UE) 2024/1689). E tra le
finalità principali della Legge, vi è quello di promuovere un utilizzo
corretto, trasparente e responsabile dell’intelligenza artificiale,
garantendo la piena vigilanza
sui rischi economici e sociali che l’utilizzo della stessa può comportare,
apportando anche diverse modifiche al codice penale. Tra queste modifiche
vi è la norma dedicata al contrasto della illecita diffusione di contenuti
generati o alterati con sistemi di intelligenza artificiale. Fenomeno,
quest’ultimo, che prende anche il nome di Deepfake.
E si prevede da uno a cinque anni di reclusione per «chiunque cagiona un
danno ingiusto a una persona, cedendo, pubblicando o altrimenti
diffondendo, senza il suo consenso, immagini, video o voci falsificati o
alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei
a indurre in
inganno sulla loro genuinità.
Lo rende noto l’ufficio stampa – Roma, 24 ottobre 2025