(AGENPARL) - Roma, 24 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 24 October 2025 Nota dei Consiglieri di opposizione sulla legge approvata ieri
dall’Assemblea legislativa
(Acs) Perugia, 24 ottobre 2025 – “Nella seduta di ieri, giovedì 23
ottobre, l’Assemblea legislativa ha approvato, con i soli voti della
maggioranza, la legge sul riordino delle Figure di garanzia regionali.
Abbiamo convintamente votato contro questa riforma, che colloca
formalmente i Garanti presso l’Assemblea legislativa, ma lascia la
leva organizzativa e di personale in capo alla Giunta. Un assetto
ambiguo, che confonde competenze e responsabilità, compromettendo
l’autonomia logistica, amministrativa e funzionale delle figure di
garanzia e aprendo la strada a potenziali condizionamenti politici”.
Così, in una nota i consiglieri regionali di opposizione Donatella
Tesei, Enrico Melasecche (Lega), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza
Italia), Eleonora Pace, Matteo Giambartolomei, Paola Agabiti (Fratelli
d’Italia), Nilo Arcudi (Tp-Ud).
“A ciò – continuano – si aggiunge la riduzione del mandato da
cinque a tre anni, con la possibilità di rielezione: una scelta che
lega la durata dell’incarico ai cicli politici e rischia di
trasformare l’indipendenza in precarietà. Abbiamo inoltre
contestato l’articolo 14, che applica le nuove regole anche ai
Garanti attualmente in carica: una norma che viola il principio di
legittimo affidamento e il buon andamento della pubblica
amministrazione, poiché introduce una retroattività priva di
giustificazioni, con il solo effetto di anticipare la decadenza di
mandati ancora in corso per favorire nuove nomine. Inoltre è
fuorviante parlare di razionalizzazione e risparmio: le relazioni
tecniche attestano un risparmio di appena poche centinaia di euro
l’anno, un dato irrilevante che smentisce la propaganda di chi ha
presentato la legge come una grande operazione di efficienza
amministrativa”.
“Con rammarico – spiegano i consiglieri regionali di opposizione
-, abbiamo preso atto della bocciatura di tutti i sei emendamenti che
abbiamo presentato. Avevamo chiesto di mantenere la durata
quinquennale del mandato e di escludere la rieleggibilità, così da
sottrarre i Garanti a ogni possibile condizionamento politico e
garantire la piena terzietà delle loro funzioni, emendamento che ha
ottenuto il voto favorevole dell’assessore Meloni. Un altro mirava a
chiarire la collocazione istituzionale: o una reale autonomia
all’interno dell’Assemblea legislativa, con personale dedicato e
risorse proprie, oppure il mantenimento dell’inquadramento presso la
Giunta, come nel sistema precedente, ma senza ambiguità
organizzative. Per assicurare una maggiore prossimità ai cittadini,
avevamo proposto di consentire ai Garanti di operare anche in sedi
decentrate, così da favorire il contatto diretto con le persone più
fragili e con i territori periferici. Un altro correttivo mirava a
rafforzare la partecipazione delle associazioni rappresentative delle
persone con disabilità, prevedendo un confronto periodico e
strutturato, in coerenza con i principi di inclusione e con le
migliori pratiche di governance partecipata”.
“Infine – aggiungono -, avevamo avanzato la proposta di istituire,
a parità di risorse stanziate, il Garante regionale per i diritti
delle persone anziane, una figura sempre più necessaria in una
regione che vede crescere costantemente la popolazione over 65 e che
merita un punto di riferimento stabile per la tutela dei propri
diritti e delle proprie fragilità. La maggioranza ha bocciato questo
emendamento, sostenendo di avere già pronta una propria proposta di
legge sul tema: un’affermazione però smentita dai fatti, poiché al
momento della discussione non risultava a protocollo alcun atto in tal
senso. Solo nel corso della stessa seduta consiliare, dopo le nostre
osservazioni, è stato depositato il progetto di legge annunciato, che
peraltro prevede un’indennità di carica per il garante delle
persone anziane, a differenza di quanto proposto da noi con
l’emendamento. A rendere ancora più evidente la contraddizione, il
fatto che non solo la presidente Proietti ha votato contro la nostra
proposta, ma anche la vicepresidente dell’Assemblea Tagliaferri,
prima firmataria della legge sul medesimo tema. Una presa di posizione
che testimonia come, per la maggioranza, non conti il merito delle
questioni, ma la necessità di apporre la propria bandierina sui
provvedimenti, anche a costo di respingere proposte condivisibili solo
perché provenienti dalle opposizioni. Nonostante le bocciature
ideologiche delle nostre proposte di buonsenso – concludono -,
continueremo a vigilare sull’applicazione della norma, affinché non
venga ulteriormente compromessa l’indipendenza dei Garanti e la
tutela dei diritti dei cittadini umbri”. RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81093
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