
(AGENPARL) – Thu 23 October 2025 Il Comune di Este presenta il progetto di riqualificazione dell’Area Archeologica dell’Olmo all’Università Ca’ Foscari di Venezia
Dal 27 al 30 ottobre 2025 si terrà a Venezia, presso l’Aula Mazzariol di Palazzo Malcanton Marcorà (Dorsoduro 3484/D), la terza edizione del Workshop “Paesaggio e Archeologia”, a cura di Martina Frank e Myriam Pilutti Namer.
L’iniziativa propone una serie di seminari dedicati al rapporto tra paesaggio e archeologia nel Veneto, dalla preistoria all’età postantica.
Il Comune di Este sarà presente mercoledì 29 ottobre, con un intervento sul tema “Riqualificazione, manutenzione e valorizzazione di siti archeologici”, incentrato sul progetto di riqualificazione dell’Area dell’Olmo.
L’intervento sarà curato dall’Assessore all’Ambiente Beatrice Andreose, insieme all’Arch Maria Cristina Bartolucci e all’Arch Silvia Pesavento di MMP Studio, che hanno collaborato alla progettazione.
Il progetto, beneficiario di un contributo dalla Fondazione Cariparo nell’ambito del bando “Luoghi non comuni” e cofinanziato dal Comune per un investimento complessivo di 300.000 euro, prevede la trasformazione dell’area verde di via Salute in un parco pubblico accessibile e multifunzionale, destinato a diventare un nuovo polmone verde e culturale per la città.
«Il Parco dell’Olmo non sarà soltanto uno spazio verde, ma un vero e proprio centro culturale e sociale – sottolinea il Sindaco Matteo Pajola – un luogo dove la storia millenaria di Este dialogherà con la comunità di oggi e di domani, promuovendo cultura, inclusione e senso di appartenenza. Un grande onore, per noi, avere la possibilità di presentare tale progetto all’Università Ca’ Foscari di Venezia».
«Finalmente restituiamo alla città un’area, abbandonata per troppo tempo al degrado, di grande valore archeologico, ambientale e culturale. – commenta l’Assessore alla Transizione Ecologica Beatrice Andreose. – Oltre al Decumano massimo in quell’area vi sono i resti della domus dei Signini, tra le più importanti dell’Ateste romana, al confine con l’antico foro. Sono felice che questo nostro impegno venga riconosciuto dall’Università veneziana che ci invita a parlarne».
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Olga Navarin