
(AGENPARL) – Thu 09 October 2025 L’amministrazione comunale prende atto e naturalmente rispetta il nuovo
pronunciamento con il quale l’autorità giudiziaria sospende l’atto di
risoluzione contrattuale notificato il 26 settembre scorso alla società
concessionaria Piacenza Parcheggi. Nuovo pronunciamento che modifica la
decisione di segno opposto assunta due giorni fa dallo stesso Tribunale e
nel cui rispetto il Comune stava procedendo con l’urgenza che si addice
alla tutela dell’interesse dei cittadini.
Ad oggi infatti gli stessi cittadini stanno pagando tariffe di sosta per
far sì che venga realizzato un parcheggio interrato che tuttavia non è in
fase di realizzazione: cantiere fermo da mesi e concessionario che tuttavia
continua a incassare i proventi delle soste.
La modifica della decisione da parte del giudice, pur nel pieno rispetto e
nella piena fiducia che l’amministrazione e tutto l’ente comunale hanno nei
confronti della magistratura, ha creato un notevole stupore.
Riteniamo indubbia l’assunzione di responsabilità da parte di questa
amministrazione nell’intenzione di tutelare l’interesse pubblico, e in
questa direzione si è lavorato a partire dall’insediamento nel 2022 per dar
corso all’esecuzione di un contratto rimasto inattuato sin dalla sua
stipula nell’ormai lontano 2012. Si è fatto tutto ciò che andava fatto per
realizzare un’opera ritenuta necessaria in quella zona di città e per far
ripartire un iter fermo da troppo tempo, con gravi danni anche economici
per l’ente e per tutta la collettività.
Il Comune ha fatto tutto il necessario per consentire al concessionario di
realizzare le opere previste dal contratto; e non parliamo solo dell’azione
politica da parte dell’amministrazione ma anche e soprattutto del lavoro
costante e intenso che i diversi uffici comunali hanno svolto nel corso di
questi anni assumendosi responsabilità al fine di esigere il rispetto dei
termini di un contratto valido. Questo non è accaduto, non sta accadendo:
il contratto non è stato rispettato, il cantiere è fermo da mesi. E questo
è un dato di fatto oggettivo al netto delle valutazioni di parte sui vari
motivi dello stop ai lavori. Motivi che chi di dovere avrà modo di
discutere nelle opportune sedi ma che tuttavia sarebbe auspicabile non
incidessero sui cittadini. I quali, lo ripetiamo, continuano a pagare
tariffe di sosta che vengono regolarmente incassate ogni giorno dal
concessionario. Anche dopo la risoluzione contrattuale.
Una risoluzione, quindi, motivata prima di tutto dall’intenzione di
tutelare gli interessi dei cittadini. E anche in queste settimane gli
uffici comunali si sono prodigati, con un lavoro e un impegno ampiamente
oltre l’ordinario, in modo da mettere in campo tutte le azioni tali da
consentire sia la continuazione dei servizi legati alla sosta e alla
rimozione, sia la ripresa in carico della piazza.
Le sospensive, che certo rientrano nella competenza dell’autorità
giudiziaria, cristallizzano la situazione attuale. Una situazione immutata
già dal 2012, con la differenza sostanziale che piazza Cittadella ora è un
cantiere (fermo) e i cittadini pagano tariffe che vengono incassate da un
concessionario che non sta realizzando le opere previste dal contratto già
da molti mesi prima che la risoluzione venisse notificata.
Pur nel massimo rispetto di ciò che in autonomia decide l’autorità
giudiziaria, la riflessione per l’amministrazione comunale non è quindi
solo politica, ossia legata al successo o meno di portare a compimento la
riqualificazione di una piazza; la riflessione riguarda soprattutto
l’aspetto amministrativo di questa vicenda complessa, e ci fa interrogare
sulle effettive possibilità che ha un Comune di tutelare sé stesso in
quanto ente e, di conseguenza, di tutelare un interesse collettivo.
E in questo caso l’interesse collettivo è che il contributo che la comunità
versa per la sosta venga effettivamente tradotto nella realizzazione
dell’opera pubblica nei tempi stabiliti; o che, viceversa, si possa
proseguire in tempi rapidi con le altre soluzioni che il Comune già aveva
predisposto. Sempre e soltanto, come detto, allo scopo di tutelare
l’interesse pubblico e di restituire alla città una piazza rimasta terra di
nessuno per troppi anni.
Andrea Pasquali
Portavoce del Sindaco
Comune di Piacenza