
(AGENPARL) – Thu 09 October 2025 Interrogazione di Letizia Michelini (Pd), la presidente della Giunta,
Stefania Proietti, risponde: “Nessuna derivante dal 2024. Le
prestazioni in attesa sono circa 13mila 268, nessuna delle quali
urgente”
(Acs) Perugia, 9 ottobre 2025 – Nella sessione riservata alle
interrogazioni a risposta immediata della seduta dell’Assemblea
legislativa, la consigliera Letizia Michelini (Pd) ha presentato una
sua interrogazione alla presidente della Giunta regionale, Stefania
Proietti in merito al ‘Recupero delle liste di attesa nella USL
Umbria 1’.
Nello specifico ha chiesto alla Presidente di sapere “se conferma,
dati alla mano, quanto comunicato dalla USL Umbria 1 circa
l’incremento di attività e la riduzione delle liste di attesa;
quali risorse regionali sono state destinate al sostegno delle quattro
azioni strategiche indicate (riorganizzazione interna, accordo Sumai,
privato accreditato, collaborazione con Azienda ospedaliera); se tali
azioni verranno estese anche alle altre aziende sanitarie umbre e con
quali modalità; quali ulteriori interventi la Regione intenda mettere
in campo per consolidare la riduzione delle liste di attesa e
garantire uniformità di accesso alle prestazioni sanitarie in tutto
il territorio regionale”.
Illustrando l’atto ispettivo, Michelini ha sottolineato che “nei
cinque anni di governo regionale di centro destra, il sistema
sanitario umbro è stato caratterizzato da significative disparità
territoriali e sociali nell’erogazione dei servizi, tanto in termini
di prevenzione quanto di assistenza sul territorio, legata in parte
anche ad un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi
territoriali e servizi sanitari. Con l’insediamento della nuova
amministrazione regionale, la maggioranza di governo ha preso atto
della grave situazione in cui versa la sanità umbra generata nei
cinque anni precedenti. Ad inizio del suo mandato la Giunta Proietti
si era infatti presa l’impegno di esaminare i conti e lo stato della
sanità pubblica con l’obiettivo di avere un quadro chiaro sul sistema
sanitario regionale e l’indicazione delle aree di inefficienza su cui
iniziare ad intervenire. La Regione Umbria ha iniziato uno
straordinario lavoro di riorganizzazione del sistema sanitario
lavorando ad un piano socio-sanitario, per la prima volta dal 2009,
abbattendo le liste d’attesa con molte prestazioni riaperte da inizio
anno, riorganizzando i percorsi e le reti delle aziende sanitarie e
ospedaliere e avviando i percorsi per nuove assunzioni. La priorità
è dunque quella di riparare ai danni causati dal mal governo della
destra e ricostruire un sistema sanitario capace di garantire servizi
efficienti e di qualità, e restituire agli umbri il diritto di
curarsi nella propria regione senza essere costretti a rivolgersi
altrove. A fronte di un’operazione di grande respiro per il rilancio
della sanità pubblica in Umbria, è tuttavia evidente come ad oggi i
tempi di attesa per le prestazioni sanitarie siano ancora molto
elevati, disincentivano i cittadini ad avvalersi dei servizi pubblici
e costringendoli a rivolgersi al privato o a rinunciare alle cure. In
quest’ottica, è stato pensato un ‘piano operativo straordinario
di recupero delle liste d’attesa’ per svolgere quelle attività
che il sistema pubblico regionale, sfibrato da cinque anni di
malgoverno della destra, non riesce a soddisfare nei tempi previsti.
La gestione delle liste di attesa rappresenta una delle principali
criticità del sistema sanitario umbro e una priorità per i
cittadini. Il recupero delle liste non si esaurisce nel ricorso al
privato accreditato, ma poggia su quattro pilastri: efficientamento e
riorganizzazione interna delle agende; accordo con i medici
specialisti ambulatoriali interni (Sumai); integrazione con il privato
accreditato per alcune prestazioni specifiche; collaborazione con
l’Azienda ospedaliera di Perugia.
Secondo i dati diffusi dall’USL Umbria 1 nei primi 7 mesi del 2025 vi
è stato un + 7% di produzione complessiva pari a oltre 12mila
prestazioni aggiuntive, tra diagnostica e visite delle prestazioni
tracciate, esclusivamente frutto di azioni interne senza ricorso al
privato. C’è stata inoltre una riduzione di quasi 12mila percorsi di
tutela (da 45mila del 16 giugno a 33.881 del 22 settembre), il
recupero delle 8mila prestazioni residue del 2024 e la riduzione delle
ricette RAO scadute da 3.500 a 1.300; infine nessuna criticità per le
visite urgenti; risultati questi sempre dovuti al lavoro di
riorganizzazione interna. La Regione Umbria è chiamata a vigilare
sull’attuazione dei piani aziendali ed a garantire la trasparenza
nei confronti dei cittadini. È necessario comprendere in che misura
tali risultati siano effettivamente consolidati, come verranno
monitorati e quali risorse saranno rese strutturali”.
La presidente Proietti ha risposto: “Confermo i dati comunicati
dalla Asl Umbria 1. Non ci sono più prestazioni derivanti dal 2024.
Le prestazioni in attesa sono circa 13mila 268: nessuna di queste è
urgente e sono solo le 170 prestazioni di classe B breve da erogare
entro dieci giorni. La parte più consistente del lavoro per questi
recuperi è stata svolta con risorse interne, in quanto il ricorso al
privato, come previsto dalle norme regionali, è stato lasciato come
misura aggiuntiva e sostitutiva.
Nel 2025 la USL Umbria 1 ha stanziato: 617 mila euro per l’assunzione
di personale e per l’acquisto di prestazioni di specialistica
ambulatoriale dall’azienda ospedaliera di Perugia (perché le aziende
ormai lavorano in integrazione); 4,9 milioni per la produttività
aggiuntiva riferita alla Dgr n.259/2025; 1,3 milioni per i privati
accreditati nel rispetto delle indicazioni regionali della Dgr
825/2025: 55 mila euro per gli specialisti ambulatoriali. Le azioni
messe in campo dalla Usl Umbria 1 sono di respiro regionale ed anche
la Usl Umbria 2 e le aziende ospedaliere stanno operando con le stesse
modalità e in interazione per l’efficientamento e la riorganizzazione
interna. L’accordo tra le aziende sanitarie e territoriali e i medici
specialisti ambulatoriali interni sottoscritto con il Sumai è
pienamente operativo. Sono attivi: il coinvolgimento del privato
accreditato da parte delle aziende territoriali come integrazione per
alcune prestazioni particolarmente delicate, quelle dove sono più
alte le liste d’attesa; l’accordo fra l’azienda sanitaria territoriale
e l’azienda ospedaliera del territorio di riferimento, la cui
integrazione consente di ampliare l’offerta di prestazioni di primo
livello, in particolare per i cittadini del distretto di riferimento.
La Regione ovviamente sta lavorando anche per un efficientamento
complessivo del governo delle liste d’attesa e allo stato attuale.
Insieme alle quattro aziende sanitarie sta provvedendo a revisionare
gli ambiti di garanzia, a completare le distinzioni fra prestazioni di
primo livello e secondo livello, ad aggiornare tutte le procedure per
le richieste di controllo, a revisionare le agende di primo e secondo
livello con i professionisti, ad implementare le procedure di
validazione dell’erogato e di verifica della presenza del quesito
diagnostico, ad implementare le procedure operative per il
funzionamento del CUP unico regionale e dei cruscotti di monitoraggio,
a pianificare il programma di appropriatezza prescrittiva con
strutturazione di audit fra i professionisti e a pianificare il
programma formativo e comunicativo, a strutturare le reti cliniche di
patologie con i relativi PDTA”.
La consigliera Michelini ha replicato: “Mi ritengo soddisfatta dalla
risposta della presidente. I risultati conseguiti sono frutto di una
riorganizzazione e un riefficentamento del servizio sanitario
pubblico. E questo è un grande traguardo. Il ricorso al privato è
utile ma residuale e complementare. I risultati raggiunti meritano un
riconoscimento pubblico”. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80966
————– parte successiva ————–
Un allegato HTML è stato rimosso…