
(AGENPARL) – Wed 08 October 2025 CASE A 1 EURO:
IL PROGETTO DI MONTIERI PER FAR RINASCERE I NOSTRI BORGHI
1. Introduzione
Spopolamento, degrado del patrimonio edilizio e perdita di vitalità nei borghi storici italiani
sono fenomeni ben noti e ormai strutturali.
Sempre più Comuni in Italia hanno adottato politiche innovative per contrastare questo
declino, e tra queste spicca l’idea di mettere in vendita immobili abbandonati a prezzo
simbolico (1 euro) con l’impegno di ristrutturazione da parte dell’acquirente.
L’iniziativa “Case a 1 euro” è oggi diffusa su scala nazionale, con decine di borghi che vi
hanno aderito, pur con modalità differenti.
Tuttavia, come ogni “modello diffuso”, richiede una riflessione critica: non basta abbassare il
prezzo, serve un ecosistema favorevole—politiche pubbliche, incentivi, supporto tecnico,
promozione—per far sì che la rigenerazione non sia solo simbolica.
2. “Case a 1 euro” in Italia: panorama nazionale
Gli obiettivi
Contrasto allo spopolamento dei centri storici o delle aree interne.
Recupero del patrimonio edilizio abbandonato e rilancio urbano.
Attrazione di nuovi residenti, investitori, turisti e operatori (per attività ricettive, B&B,
coworking, cultura).
Incremento dell’economia locale: occupazione edile, artigianato, servizi, turismo.
Esempi significativi a livello nazionale
Troina (Sicilia): avviata nel 2014, inizialmente poco operativa, ha ricevuto notevole
attenzione internazionale e oggi viene citata come caso emblematico di sfide e opportunità
del modello.
Sambuca di Sicilia (Sicilia): uno dei casi più celebri, anche per la visibilità acquisita anche
tramite media internazionali e realtà televisive (es. show “Vado a vivere in Sicilia – La mia
casa a 1 euro”).
Ollolai (Sardegna): il Comune ha lanciato campagne mirate (anche verso cittadini
statunitensi), ottenendo migliaia di manifestazioni d’interesse in breve tempo.
Fabbriche di Vergemoli (Toscana): proposta di case a 1 euro senza bando, ma promozione
delle vendite fra privati, con stime di ritorni economici (es. 2 milioni di euro stimati).
Altri comuni italiani: molte amministrazioni locali (in Sicilia, Calabria, Abruzzo, Molise,
Basilicata, Liguria) hanno introdotto varianti del modello “case a 1 euro”.
3. Il progetto pilota di Montieri (Toscana)
Montieri, in provincia di Grosseto (Toscana), ha adottato il modello “Case a 1 euro” con
l’obiettivo di recuperare immobili fatiscenti nel centro storico e contrastare lo spopolamento.
L’iniziativa propone la vendita di immobili degradati al prezzo simbolico di 1 euro, con
obbligo di ristrutturazione entro circa 3 anni.
Se l’acquirente non rispetta l’impegno di ristrutturazione nei tempi e nei modi stabiliti,
l’immobile può tornare al proprietario originario o essere revocato.
A oggi Montieri ha venduto oltre 70 immobili tramite questa formula, molti dei quali sono stati
trasformati in case vacanza, residenze ristrutturate o alloggi turistici.
Il progetto ha ottenuto visibilità internazionale (ad esempio sul Guardian) e ha valorizzato
l’immagine del borgo come modello replicabile di rigenerazione.
L’amministrazione comunale afferma che l’iniziativa ha creato un effetto leva: ha
“normalizzato” il mercato immobiliare locale, creando una base attrattiva anche per chi
voleva restare o tornare a vivere nel borgo, compresi giovani del territorio.
Il caso è descritto come una “microeconomia territoriale”: l’iniziativa non è solo marketing,
ma ha impatti reali su economia, occupazione locale, attrattività turistica.
Nel quotidiano, si registra che 11 delle 20 attività “pop-up” aperte in centro (legate
all’iniziativa) sono rimaste attive, contribuendo alla vivacità locale.
Conferenza Stampa
“Case a 1 euro”: il progetto di Montieri per far rinascere i nostri borghi
Introduzione
Negli ultimi anni, l’Italia ha visto nascere e diffondersi l’iniziativa delle ‘Case a 1 euro’, uno
strumento innovativo volto a contrastare lo spopolamento dei borghi storici, a recuperare il
patrimonio edilizio abbandonato e a rilanciare le economie locali. L’esperienza di Montieri, in
Toscana, rappresenta un progetto pilota di grande successo, capace di attrarre attenzione
internazionale e di generare ricadute concrete sul territorio.
Le ‘Case a 1 euro’ in Italia
L’iniziativa è stata adottata da numerosi Comuni italiani, dal Nord al Sud, con l’obiettivo comune di
contrastare lo spopolamento, recuperare edifici storici e stimolare nuove forme di economia locale.
Alcuni casi emblematici includono Troina e Sambuca di Sicilia, Ollolai in Sardegna e Fabbriche di
Vergemoli in Toscana. Ogni Comune ha adattato il modello alle proprie esigenze, definendo
modalità, bandi, vincoli e incentivi differenti.
Elemento
Modalità diffusa
Prezzo simbolico
Vendita a 1 euro con obbligo di ristrutturazione
Impegno
Ristrutturazione entro 2-3 anni
Garanzie
Cauzione/fideiussione da 1.000 a 5.000 euro
Incentivi
Accesso a bonus edilizi ed ecobonus
Vincoli
Rispetto norme storiche, paesaggistiche e urbanistiche
Il progetto pilota di Montieri
Montieri, in provincia di Grosseto, ha avviato l’iniziativa con l’obiettivo di recuperare immobili
degradati nel centro storico e contrastare lo spopolamento. Ad oggi sono stati venduti oltre 70
immobili, molti dei quali ristrutturati e trasformati in residenze, case vacanza e attività turistiche.
L’esperienza ha creato un effetto leva sull’economia locale, portando nuova vitalità al borgo e
favorendo il ritorno di giovani e residenti. Il progetto ha ricevuto visibilità internazionale, anche
attraverso la stampa estera come il Guardian.
Fattori chiave del successo di Montieri
• Visione strategica integrata nello sviluppo locale
• Promozione nazionale e internazionale
• Regole chiare e impegni vincolanti per gli acquirenti
• Supporto al tessuto economico e sociale locale
• Inserimento in un percorso più ampio di rigenerazione territoriale