
(AGENPARL) – Mon 06 October 2025 COMUNICATO STAMPA
Kenya. Quando il ritorno in famiglia è un nuovo inizio
Grazie al progetto Occhi di Speranza, sostenuto dall’azienda Elektrovent,
19 minori e le loro famiglie sono stati seguiti e preparati per tornare a
essere una cosa sola. Insieme, verso un futuro differente
6 ottobre 2025
Il progetto Occhi di Speranza, sostenuto dall’azienda bresciana Elektrovent, in Kenya, prosegue con
l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei bambini ospitati nell’orfanotrofio Shelter e
aumentare le loro possibilità di lasciare il centro e trovare il calore di una famiglia, che sia la loro di
origine a cui fare ritorno, o una famiglia del tutto nuova.
19 bambini tornati in famiglia
Grazie alle risorse messe a disposizione, è stato possibile facilitare e seguire da vicino l’iter di
reintegrazione dei bambini all’interno della loro famiglia. Si tratta di un processo complesso che
richiede non solo che i bambini vengano reinseriti in ambienti sicuri e accoglienti, ma che venga
promosso anche il perdono e l’accettazione attraverso cerimonie religiose e culturali, oltre a
garantire una stabilità a lungo termine.
Un totale di 19 bambini sono stati preparati per essere reintegrati nelle loro famiglie alla fine
dell’anno. Le visite domiciliari hanno permesso ai genitori/tutori di preparare i bambini al
reinserimento; il team di visita ha inoltre potuto valutare la preparazione delle famiglie e
comprendere l’ambiente in cui i bambini torneranno.
È stato anche possibile organizzare diversi incontri e conferenze familiari con i genitori, per
sensibilizzarli sul reinserimento, comprendere come poter supportare emotivamente i bambini nel
processo, presentando anche alcune esperienze di successo.
L’incontro ha offerto una valida piattaforma per la discussione aperta, il supporto e la risoluzione
condivisa dei problemi.
Un aiuto fondamentale
Si sono svolte anche sessioni di counseling di gruppo e individuali per i minori, con l’obiettivo di
fornire supporto psicosociale ed emotivo, sviluppare forza e autostima, fornire ai bambini
competenze di vita che facilitino il processo di reinserimento.
I temi del reinserimento sono stati alla base di ogni sessione e i metodi interattivi utilizzati sono
stati la narrazione, il disegno, i giochi di ruolo, la musica e le discussioni guidate.
I bambini hanno messo alla prova i propri punti di forza, la propria unicità e i propri valori.
In particolare, i bambini sono stati invitati a prestare attenzione all’immagine positiva di sé e
all’elogio dei successi personali; alla costruzione della fiducia e l’espressione delle emozioni; alla
condivisione tra pari per normalizzare i sentimenti di dolore, alla risoluzione dei problemi, alla
riflessione sull’influenza dei coetanei e dei buoni amici.
Ai.Bi. Amici dei Bambini – ETS
Ai.Bi. Amici dei Bambini è un movimento di famiglie che dal 1986 opera in Italia e in oltre 30 Paesi del mondo (in
Europa dell’Est, America, Africa e Asia) per dare a ogni bambino abbandonato una famiglia e garantire il suo diritto a
essere figlio. Ogni giorno, in tutto il mondo, Amici dei Bambini lotta per combattere l’emergenza abbandono: una vera
e propria emergenza umanitaria che, a differenza di fame, malattia e guerre, presenti principalmente nei Paesi in via
di sviluppo, è comune a tutti i Paesi del mondo con dimensioni sempre più allarmanti. Secondo una stima basata su un
report di Unicef di qualche anno fa, sono almeno 200 milioni i bambini abbandonati nel mondo. In Italia, i minori
“fuori famiglia” sono oltre 30mila. Amici dei Bambini interviene laddove si manifesta l’abbandono: negli orfanotrofi,
negli istituti, nei centri di assistenza… in tutte quelle realtà in cui l’assistenza permette loro di “sopravvivere”, ma non
di vivere pienamente, perché manca l’amore di una famiglia che faccia sentire davvero “figli”.
http://www.aibi.it
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Ufficio Stampa Ai.Bi. Amici dei Bambini
Francesco Elli