
(AGENPARL) – Sat 04 October 2025 Sala Stampa Sacro Convento Assisi
Direttore fra Giulio Cesareo, OFMConv
Il sindaco di L’Aquila ha acceso la Lampada votiva dei Comuni d’Italia
FESTA DI SAN FRANCESCO PATRONO D’ITALIA, PRESIDENTE
MELONI: «CELEBRIAMO FRANCESCO PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO
DI LUI»
Il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, il ministro della Cultura Alessandro Giuli e
le altre autorità civili e i rappresentanti ecclesiali hanno parlato dalla Loggia del Sacro Convento.
Nel pomeriggio i vespri e la benedizione all’Italia e al mondo intero con la Chartula
ASSISI (PG), 4 OTT – Con i discorsi delle autorità dalla Loggia del Sacro Convento si è conclusa
la prima parte delle celebrazioni per la festa di San Francesco Patrono d’Italia. Il sindaco de
L’Aquila, Pierluigi Biondi, ha acceso la Lampada votiva dei Comuni d’Italia in rappresentanza del
popolo italiano durante la celebrazione nella chiesa superiore della Basilica di San Francesco,
presieduta da Mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro e Presidente della Conferenza
Episcopale Abruzzese-Molisana.
Centrale nei vari interventi è stato proprio il riferimento a san Francesco d’Assisi e alla sua attualità
per la società contemporanea, vista anche la recente decisione del Parlamento di reintrodurre la
festa nazionale del 4 ottobre in suo onore.
«Nei giorni scorsi il Parlamento ha approvato la legge che rende il 4 ottobre festa nazionale – ha
dichiarato il Custode del Sacro Convento fra Marco Moroni, OFMConv, all’inizio della
celebrazione in Basilica –: non solo un omaggio al Patrono d’Italia, ma il riconoscimento di valori
che parlano a tutti. Perché questa festa diventi davvero feconda, occorre che ciascuno ne tragga
conseguenze concrete: le nostre comunità con il loro vivere quotidiano; le amministrazioni locali
con le loro scelte di giustizia e di inclusione; il Parlamento e il Governo con leggi e politiche
coerenti con ciò che oggi si proclama; ciascuno di noi con scelte di vita sobrie e fraterne.
Nel testo della legge si citano i temi “della pace, della fraternità tra i popoli, dell’inclusione sociale
e della tutela dell’ambiente”: termini che costituiscono una vera e propria sfida e una chiamata alla
responsabilità».
«Una buona parte di voi viene dall’”Abruzzo forte e gentile”. E io sono uno di voi – ha sottolineato
Mons. Cibotti durante l’omelia -: siamo qui mossi dal desiderio di offrire quanto più genuinamente
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ci rappresenta: l’olio ricavato dai rigogliosi alberi d’ulivo che impreziosiscono la nostra bella terra,
perché alimenti la lampada che arde davanti alla tomba del Santo di Assisi.
Una gran parte di voi viene da ogni luogo d’Italia e del mondo. E io sono uno tra voi: siamo qui
perché riconosciamo che è olio particolarmente profumato l’esempio di vita veramente evangelica
che Francesco ci ha continuamente offerto e a cui siamo venuti tante volte ad attingere, per
alimentare la nostra lampada, ovvero la nostra fede e la nostra esistenza. […] Come lui, proviamo
anche noi a coltivare il nostro essere piccoli e poveri, il nostro essere discepoli. Come lui coltiviamo
la pace. Abbiamo tutto da imparare: ognuno di noi è chiamato a scoprire la tenerezza e la grandezza
di Dio».
Annunciando il prossimo ottavo centenario della morte di san Francesco (1226-2026), il Ministro
generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, fra Carlos A. Trovarelli, in comunione e a nome
degli altri Ministri generali delle Famiglie e Ordini francescani, ha affermato in particolare che «Il
Poverello di Assisi, che ha abbracciato i lebbrosi e additato vie di dialogo e di pace, che ha
ricostruito le chiese e fondato una fraternità universale, che ha ricevuto le stimmate e composto il
Cantico delle creature, ci mostra che ogni vita è preziosa, ma che nel Mistero di Cristo trova una
nuova e definitiva significazione. Il tempo presente, infatti, ha urgente bisogno dell’annuncio di vita
che Francesco porta con le sue parole, il suo esempio, le sue scelte ispirate al Vangelo. La sua
testimonianza ci anima a fare anche noi delle scelte a favore della vita, in un mondo attraversato
ancora da conflitti di ogni genere, dalle guerre e addirittura da violazioni dei diritti umani
fondamentali come il diritto ad esistere». A margine del suo intervento è stata annunciata
ufficialmente anche l’ostensione pubblica delle spoglie mortali di san Francesco che si terrà dal 22
febbraio al 22 marzo 2026 (cfr CS dedicato).
«Assisi, oggi, può e deve essere non soltanto un luogo di memoria, ma anche un laboratorio di
speranza, un faro che illumina la via da percorrere insieme come popoli e come comunità – ha
affermato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio -. […] Desidero che le parole e
l’esempio di San Francesco — e con lui le radici storiche e spirituali del nostro Abruzzo — possano
essere di ispirazione non solo per le nostre comunità, ma per l’intera nazione. Che questa giornata,
consacrata dal ricordo del Cantico delle Creature a ottocento anni dalla sua nascita, diventi stimolo
e spinta universale verso la pace, in un tempo fragile e incerto, in cui i venti di guerra e di divisione
continuano a soffiare in ogni parte del mondo. Che da Assisi e dall’Abruzzo si levi oggi un
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messaggio forte, luminoso e coraggioso: quello di credere che la pace è possibile, di lavorare
insieme per costruirla, e di difenderla come il più prezioso dei beni comuni».
Anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni ha parlato all’Italia dalla Loggia del
Sacro Convento: «Quella degli italiani per san Francesco è una devozione forte, autentica, viscerale,
che si legge nei volti dei pellegrini presenti qui. Oggi il popolo italiano volge il suo sguardo qui, ad
Assisi, perché san Francesco è una delle figure fondative dell’identità italiana. Francesco d’Assisi è
stato uomo di azione, estremo ma non estremista. Oggi celebriamo Francesco non perché lui abbia
bisogno di noi, ma perché noi abbiamo bisogno di lui».
«Le celebrazioni riprenderanno alle ore 16, nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco.
Mons. Bruno Forte, vescovo di Chieti-Vasto, presiederà i Vespri Pontificali in Cappella Papale, a
cui seguirà la processione alla chiesa superiore e la benedizione all’Italia con la Chartula dal
cupolino della Basilica da parte di Mons. Domenico Sorrentino (diretta streaming sul canale