
In un tempo in cui la medicina si evolve al ritmo delle tecnologie e dell’AI, il valore della cura non può più prescindere dalla relazione, dall’ascolto e dalla dignità di chi la riceve. Con questa visione si è tenuta ieri sera (2 ottobre), presso lo Sheraton di Catania, la cerimonia inaugurale dell’11° Congresso di Chirurgia Endo-Ginecologica del Mediterraneo. L’evento, promosso dall’Arnas Garibaldi – Azienda Ospedaliera di Rilievo nazionale e di Alta specializzazione (Dipartimento Materno Infantile), è stato preceduto dai Corsi Pre-Congressuali: articolato tra sessioni dedicate alle più avanzate tecniche endoscopiche, workshop pratici, tavole rotonde e momenti di confronto multidisciplinare, ieri sera ha vissuto il suo momento centrale alla presenza di istituzioni e mondo scientifico. Con un linguaggio rigoroso ma accessibile, la serata ha saputo coniugare i grandi temi della chirurgia ginecologica minimamente invasiva con il racconto autentico della condizione femminile, dando voce alle pazienti e il loro diritto a una medicina competente, innovativa e umana. Il messaggio emerso è stato chiaro: la medicina del futuro sarà sempre più hi-tech, ma anche più umana. E sarà sempre più al fianco delle donne.
A segnare l’inizio dei lavori è stato il prof. Giuseppe Ettore, presidente del Congresso e direttore del Dipartimento Materno Infantile Arnas Garibaldi, affiancato dal dott. Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Azienda ospedaliera. «Il Congresso rappresenta un momento di grande confronto, stanno intervenendo 300 partecipanti, 151 ospiti di cui 18 relatori stranieri – ha affermato Ettore – si celebra la ginecologia con un evento di grande valore scientifico. Stiamo affrontando temi come l’innovazione e l’IA, la standardizzazione delle procedure, la sostenibilità e i costi della sanità. Le sfide sono sempre più complesse e stimolanti, le parole chiave sono: aggiornamento, formazione, innovazione e umanizzazione. L’obiettivo principale al quale stiamo lavorando è l’aggiornamento dei protocolli diagnostici per le donne affette da patologie come l’endometriosi. In questo senso, tra poco verrà presentato in Sicilia il PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale), l’insieme di procedure specifiche per la gestione in rete di questa patologia, al fine di standardizzare la diagnosi e le cure, e migliorare la qualità di vita delle pazienti». «È questa l’occasione per un confronto scientifico tra le eccellenze su scala mondiale – ha dichiarato Giammanco – ma è anche un momento di formazione per i giovani specializzandi. Il ruolo del medico è complicato, occorre insegnare tecniche, metodo, rigore, ma anche trasferire valori».
L’evento ha visto una folta partecipazione di autorità scientifiche e istituzionali, tra cui Enrico Trantino sindaco di Catania, il Magnifico Rettore Unict Enrico Foti, e Alfio Saggio presidente Ordine dei Medici. Hanno inviato un saluto e un caloroso augurio di buon lavoro Gaetano Galvagno presidente dell’ARS e Daniela Faraoni, assessore regionale alla Salute. Oltre alle numerose autorità militari, e civili, erano presenti il deputato nazionale Francesco Ciancitto, i deputati regionali Nicola D’Agostino, Ersilia Saverino e Giovanni Burtone, e ilsenatore Enzo Bianco.
«L’ambizione è che la medicina non si limiti a innovare sul piano tecnico ma si apra al dialogo e al valore sociale della salute – ha detto il Magnifico – serve efficienza tecnica e cura delle relazioni, serve ascoltare chi vive la malattia, serve ascoltare l’esperienza delle persone che soffrono. La medicina e il sapere devono essere al servizio della comunità. La medicina è completa solo quando diventa alleanza tra sapere e ascolto; tra progresso e umanità». «Il Congresso di Chirurgia Endo-Ginecologica del Mediterraneo è ormai un appuntamento da non perdere per gli specialisti di tutto il mondo – ha dichiarato Alfio Saggio, presidente dell’Ordine dei Medici di Catania – la qualificata faculty rende questo evento un confronto di altissimo spessore». Momento centrale della serata è stato la lettura del prof. Alberto Mattei, presidente nazionale SEGI – Società Italiana di Endoscopia Ginecologica dal titolo “L’endoscopia Ginecologica oggi: da dove veniamo, chi siamo e dove stiamo andando”: un viaggio lucido e ispirato alla storia e alle prospettive dell’endoscopia ginecologica, tra chirurgia endoscopica, robotica e intelligenza artificiale.
A seguire, il prof. Paolo Vercellini, ordinario di Ginecologia all’Università di Milano, ha provocato ampie riflessioni e considerazioni con la sua lectio magistralis “Perché avere le mestruazioni nel XXI secolo?”: una sfida alle procedure ancora radicate nella gestione della salute femminile. Il prof. Vercellini ha approfondito il concetto di medicina evoluzionistica e di mismatch evoluzionistico. Particolarmente toccante è stato lo spazio dedicato alle testimonianze delle pazienti affette da endometriosi, protagoniste del video che ha realizzato l’Arnas Garibaldi “Le Donne e l’Endometriosi: il dolore che non si vede, la forza che non si arrende”. Le storie di Angela, Chiara, Giorgia e Sara hanno restituito concretezza e profondità a una patologia spesso trascurata, rilanciando l’urgenza di un approccio clinico più attento, precoce e personalizzato. Momento di grande emozione è stato il ricordo di tre colleghi scomparsi nel 2025 Giovanni Scambia, Gaspare Cucinella e Jacques Hamou, grazie alle testimonianze del prof. Francesco Fanfani (Policlinico Gemelli), prof. Antonino Perino (Policlinico di Palermo) e prof. Arnaud Wattiez (Dubai Health).
A chiudere la serata, un momento performativo di forte impatto emotivo “Sulle ali della Danza”, a cura di Sara Pappalardo e delle Donne di Ararat, ha trasformato il linguaggio del corpo in metafora di guarigione e resilienza. A seguire, il cantautore Lino Zimbone ha guidato il pubblico in un finale emozionante con la performance musicale “Sulle ali della Musica”, presentata dalla giornalista Valeria Maglia.




