
(AGENPARL) – Thu 02 October 2025 Un tavolo di lavoro permanente per un Bike Festival sempre più sostenibile
RIVA DEL GARDA – A partire da quest’anno un tavolo di lavoro composto da amministrazione comunale, Apt Garda Dolomiti, Coordinamento tutela dell’ambiente Alto Garda e Ledro e società sportiva Benacense condividerà le scelte logistiche, organizzative e della promozione del Bike Festival Riva del Garda, con l’obiettivo di un percorso culturale che lo renda sempre più un evento del territorio, del suo ambiente e della sua gente, armonizzandone le esigenze con quelle di organizzatori e pubblico.
Il Bike Festival Riva del Garda, la cui edizione 2026 sarà dal 1° al 3 maggio, conferma la piccola rivoluzione dell’anno scorso, quando l’area espositiva fu spostata al campo sportivo Benacense e nella parte sud del parco Miralago (quella asfaltata), sul lungolago della città. Ma dentro un disegno complessivo in divenire ispirato a una sempre maggiore attenzione all’impatto sia sull’ambiente, sia sulla vita della città. Con, ad esempio, lo spostamento, dal 2027, del Junior Trophy dal parco Miralago al parco dell’Òra e una nuova cartellonistica nell’area protetta del monte Brione finalizzata a comportamenti rispettosi da parte dei biker. Per quanto riguarda il traffico, già dalla prossima edizione i partecipanti saranno indirizzati coi propri mezzi alla Baltera, dove troveranno un servizio di bus navetta, così da contenere l’impatto sulla viabilità cittadina. E sul Brione l’Apt attiverà un servizio di controllo volto a evitare che i biker escano dall’unico sentiero permesso, informando sulle caratteristiche ambientali e naturalistiche del luogo.
Le novità sono state presentate alla stampa giovedì 2 ottobre a Palazzo Martini, presenti per l’amministrazione comunale il sindaco Alessio Zanoni (presenti anche la vicesindaca Barbara Angelini e l’assessora a cultura e turismo Stefania Pellegrini), per l’Apt il presidente Silvio Rigatti con parte dello staff, per il Comitato salvaguardia fascia lago Maria Elisabetta Montagni (presente anche Marina Bonometti), per il Coordinamento tutela dell’ambiente Alto Garda e Ledro e Paolo Matteotti, e per la società sportiva Benacense il presidente Andrea Pederzolli.
«Siamo riusciti a fare un lavoro importante -ha detto il sindaco- lavorando, insieme, amministrazione, mondo della sensibilità ambientalista, società sportiva benacense e Apt Garda Dolomiti. Un lavoro grazie al quale il Bike Festival, di là dalla collocazione dell’area expo analoga all’anno scorso, è all’anno zero. Perché prima ancora degli spazi ci siamo occupati di metodo, di confronto e di affidamenti. Devo ringraziare tutti perché c’è stato uno sforzo di mediazione davvero importante: se fosse per me, per la mia sensibilità, il Bike Festival andrebbe alla Baltera, ma tutti ci siamo fatti carico delle necessità degli altri attori in gioco e abbiamo accolto la richiesta dell’Apt, perché il Bike Festival di Riva del Garda per sopravvivere deve rimanere in fascia lago. L’area è quindi come l’anno scorso, ma sono cambiate il modo in cui siamo arrivati alla scelta, i valori che abbiamo condiviso e tutto un articolato corollario che nel complesso incrementa sensibilmente la sostenibilità all’evento. L’Apt si è impegnata a non aumentare il numero degli espositori, a scegliere quelli che più portano sensibilità ambientale e a puntare, nella comunicazione, sulla promozione del valore ambientale del nostro territorio. È importante, è l’embrione di un’attenzione e di una cultura che andrà estesa a tutti gli eventi e al turismo in generale, una sfida ambiziosa che abbiamo deciso di affrontare. D’altronde ancora in campagna elettorale avevamo chiesto all’Apt un ritorno economico volto alla cura dei luoghi, rispetto alla promozione turistica: un passo che va nella direzione giusta, coerente anche con la loro certificazione ambientale».
«Con questo tavolo abbiamo creato, e sempre più sarà così, un Bike Festival sostenibile per la città -ha detto il presidente Silvio Rigatti- perché siamo consapevoli che l’altissimo numero di visitatori ha un impatto rilevante sui residenti e sull’ambiente, e riunire le sensibilità di queste parti della comunità non può che dare buoni risultati. Con la comunicazione solleciteremo i biker a rispettare il territorio in cui si trovano e ad averne cura: siamo in fascia lago, un’area preziosa e privilegiata, ma c’è anche il Brione, che per noi è importante perché il nostro Bike Festival è unico anche per la possibilità che offre ai visitatori di testare le bici, e servono un paio di percorsi da percorrere in circa un’ora. L’importante però è che i biker non escano dal tragitto permesso, e per questo abbiamo in progetto di installare una nuova cartellonistica più chiara ed efficace, che faccia capire che stanno entrando in un luogo di grande valore. Condividiamo l’idea che il Bike Festival, ora che lo gestiamo direttamente noi, deva fare una restituzione al territorio, ed è qui che inizieremo, sul Brione, in un luogo che da anni costituisce un problema scottante, con residenti che per tutto l’anno lo invadono senza tener conto di steccati e tracciati».
«Siamo qui a questo tavolo perché ci è stata data garanzia che sarà permanente -ha detto Maria Elisabetta Montagni- e che questo confronto continuerà anche dopo il Bike Festival e riguarderà in generale l’impatto degli eventi sulla vita dei residenti. Il nostro obiettivo è che ci sia un equilibrio tra il turismo e il benessere della città e la sua identità. Inoltre abbiamo avuto dei segnali che il Bike Festival in effetti sta diventando più sostenibile, segni che sorveglieremo. In questo, importante per noi è la promozione: vorremmo che d’ora in poi si distinguesse per indicazioni che aiutino i biker a capire dove si trovano e come si devono comportare, perché il comportamento dei ciclisti ha un impatto enorme sulla città, non solo durante il Bike Festival, a causa soprattutto del loro numero enorme. Occorre quindi educare, ma serve anche più controllo; capisco che sia difficile, ma occorrerà trovare i modi, e sarebbe importante la collaborazione della polizia locale, che oggi pare una presenza solo osservativa di cui non si vede una vera attività concreta. Infine, importante per noi è trovare delle compensazioni: il Bike Festival produce un forte impatto, allora Garda Dolomiti dovrà risarcire il territorio promuovendo azioni di salvaguardia, di cura e di cultura ambientale.
Paolo Matteotti ha ricordato come da anni i volontari del Coordinamento tutela dell’ambiente si prendano l’onere, durante il Bike Festival, di fare informazione e sensibilizzazione sul monte Brione nei confronti dei biker, e ha definito una rivoluzione epocale la novità del servizio di controllo che sarà attivato dall’Apt. «Però il Brione è sorvegliato solo durante il Bike Festival -ha aggiunto- mentre per il resto dell’anno non c’è alcun tipo di controllo, e qualcosa bisognerà fare. Quello che chiediamo è una presenza costante, non punitiva ma informativa e dissuasiva; serviranno delle risorse, ma il Brione ha un valore elevatissimo e varrà la pena investire nella sua tutela. La prima cosa è far capire al visitatore che il Brione è un luogo importante, prezioso e fragile, con la cartellonistica e con il materiale informativo, come abbiamo chiesto anche al Mag per le sue iniziative ai forti. Sono scettico perché altre iniziative del passato non hanno portato a nulla; però ci proveremo, confidando che questo tavolo continui a lavorare alla salvaguardia della sostenibilità del turismo. Vediamo segnali positivi da parte dell’amministrazione, credo che stavolta abbiamo gli interlocutori giusti».
«Noi ci siamo subito messi subito a disposizione -ha detto il presidente della Benacense Andrea Pederzolli- il Bike Festival è importantissimo per Riva e per tutto il Trentino e siamo felici di poter contribuire. La zona del nostro campo sportivo credo si sia dimostrata ideale e sono certo che con una serie di accorgimenti ne potrà diventare la base definitiva».
Ufficio stampa dei Comuni di Arco e di Riva del Garda
Michele Comper