
(AGENPARL) – Wed 01 October 2025 Misiani (PD): Su Automotive ed ex ILVA da Urso risposte deludenti. Governo
inerte su deindustrializzazione Paese
“Le risposte del ministro Urso al Question time della Camera sono state
assolutamente deludenti. È la conferma che il governo Meloni non ha una
politica industriale e sta assistendo inerte alla deindustrializzazione del
Paese, proprio nei due settori strategici dell’automotive e della
siderurgia”. Lo dichiara Antonio Misiani, responsabile economico del
Partito Democratico.
“Sull’automotive – prosegue – i numeri parlano chiaro: il disimpegno di
Stellantis dall’Italia è certificato dalle statistiche della produzione,
che nel 2024 è crollata al minimo dal 1956 e nel primo semestre del 2025 è
ulteriormente diminuita del 27 per cento, con tutti gli stabilimenti in
negativo. Dopo le promesse del ‘Piano Italia’, la realtà è stata un aumento
degli ammortizzatori sociali (che coinvolgono ormai quasi due terzi dei
lavoratori) e un calo produttivo ben superiore a quello delle vendite. Gli
stabilimenti italiani hanno visto la produzione ridursi o spostarsi
altrove, mentre gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo in dieci anni
si sono ridotti di due terzi. Il progetto di Gigafactory di Termoli di
fatto è su un binario morto. Tutti questi fatti confermano l’inesorabile
ridimensionamento del peso dell’Italia nelle strategie del gruppo. Il
governo, dal canto suo, ha tagliato drasticamente il fondo automotive
ereditato dal governo Draghi, non ha affrontato il nodo decisivo dei costi
energetici, ha annunciato l’arrivo di un secondo produttore che non si è
mai materializzato e continua a limitarsi a promesse prive di seguito. È la
fotografia plastica di un esecutivo che ha chiuso di fatto il tavolo
automotive e continua ad accettare le rassicurazioni di Stellantis, mentre
dovrebbe invece pretendere dall’azienda un piano industriale vero, che
riporti in Italia nuovi modelli mass-market, mettendo in campo
parallelamente una strategia per attrarre nuovi investitori, come hanno
fatto altri Paesi europei, utilizzando gli impianti in via di dismissione.”
“Non meno grave – aggiunge Misiani – è la situazione della siderurgia. La
gara per la ex ILVA si è rivelata un fallimento: dieci offerte presentate,
solo due relative al complesso aziendale e per di più da fondi privi di
esperienza nel settore. Intanto Taranto affonda, lo stabilimento è a pezzi,
la cassa integrazione riguarda fino a 4.500 lavoratori e il futuro è sempre
più incerto. Di fronte al rischio di un disastro industriale, occupazionale
e ambientale, l’unica strada è che lo Stato si assuma le proprie
responsabilità, costituendo un vero soggetto industriale pubblico in grado
di garantire bonifica, decarbonizzazione e rilancio produttivo. Continuare
a rinviare equivale a condannare il Paese a perdere un asset fondamentale.”
“Il Paese – conclude Misiani – non può permettersi di perdere automotive e
siderurgia. La destra al governo, purtroppo, ci sta portando esattamente in
questa direzione. Noi continueremo a sostenere, insieme ai sindacati e ai
lavoratori, la necessità di una vera politica industriale che tuteli
occupazione, produzione e ambiente.”
Roma, 1 ottobre 2025
Alla luce dei principi di cui al D.lgs. 196/03 e al Regolamento UE
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