
(AGENPARL) – Wed 01 October 2025 *COMUNICATO STAMPA DEL 1° OTTOBRE 2025*
*Elezioni regionali, le priorità per Confindustria Toscana Nord:
“L’importanza di chiamarsi Toscana deve includere l’industria”*
Dopo gli incontri con i candidati alla presidenza della Regione organizzati
ieri da Confindustria Toscana, la presidente di Confindustria Toscana
Nord *Fabia
Romagnoli* ne commenta gli esiti e sottolinea le priorità per l’area
Lucca-Pistoia-Prato.
“E’ stata un’occasione importante e preziosa per veicolare le istanze
dell’industria toscana ed evidenziare le criticità avvertite dalle nostre
aziende – afferma la presidente -. Le funzioni istituzionali della Regione
sono ampie e per alcuni aspetti decisive per le attività produttive; ma
anche in ambiti su cui l’amministrazione regionale non ha competenza
diretta ci può essere una sua importante funzione di indirizzo politico e
di coordinamento rispetto ai livelli istituzionali locali, così come di
richiesta e pressione rispetto ai livelli sovraordinati. Come ho detto
ieri, *la Toscana ha bisogno dell’industria e l’industria a sua volta ha
bisogno dell’amministrazione regionale toscana* perché si creino condizioni
di contesto idonee alla produzione. Nel nostro territorio è avvertita
fortemente la necessità di una politica industriale pragmatica, concreta,
fattiva, basata sulle necessità delle imprese e delle filiere e non su
annunci e ideologie.”
Un presupposto necessario a ogni programma di governo regionale è secondo
Confindustria Toscana Nord la piena e convinta consapevolezza che la
Toscana è una regione industriale e manifatturiera. Una connotazione,
questa, che non contraddice ma integra, incorpora e dà un senso di
modernità all’immagine della Toscana da cartolina amata da tutti ma che non
basta ad assicurare il benessere dei cittadini. Pieno consenso quindi alla
richiesta formulata dalla Confindustria regionale di un *Piano Industriale
per la Toscana* concertato con le imprese e i territori.
“Le complessità epocali e le transizioni da affrontare richiedono
un’alleanza forte tra le imprese e la politica, a cui chiediamo di
focalizzare e ottimizzare le risorse in funzione delle necessità espresse
dal mondo produttivo – sottolinea Romagnoli -. L’individuazione dei
bisogni, la definizione delle loro soluzioni e la creazione delle
condizioni perché queste si concretizzino sono passaggi di un unico
processo che può essere realizzato solo di concerto. Alcuni assi di
intervento sono chiari: rafforzare le azioni regionali per la
*sostenibilità*, l’*innovazione*, l’*internazionalizzazione* attraverso
strumenti semplici, certi e continuativi di supporto agli investimenti;
lavorare, nei limiti delle competenze regionali, per una *politica
energetica* che vada a colmare i gap esistenti; sviluppare la *formazione
tecnica*, lavorando anche per ridurre il gender gap specie nelle
professioni tecniche e nelle aree STEM. Infine, ma non per importanza e
sempre nella consapevolezza dei limiti operativi di un’amministrazione
regionale, lavorare sul versante della *legalità*, per avere filiere sane
che creino buon lavoro, qualità e condizioni giuste di crescita e sviluppo
per tutta la catena di fornitura.”
La presidente Romagnoli si è soffermata anche sul nodo delle
*infrastrutture*. Confindustria Toscana Nord insiste da lungo tempo, e
continuerà a farlo direttamente e per il tramite di Confindustria Toscana,
su opere come la realizzazione della *terza corsia dell’Autostrada A11*
nella tratta che va da Firenze a Pistoia; il completamento del *raddoppio
della tratta ferroviaria Montecatini/Lucca*, dopo la recente inaugurazione
del percorso Pistoia/Montecatini; lo sviluppo dell’*aeroporto di Firenze* e
il supporto alla sinergia con quello di *Pisa*; la realizzazione di
una *tramvia
*est-ovest da Firenze che abbia un percorso razionale e funzionale alle
esigenze anche delle industrie; il contenimento del *rischio idraulico*,
sul quale Confindustria Toscana Nord ha affidato uno studio innovativo di
cui verrà presentata un’anticipazione venerdì 3 ottobre nell’evento “Clima,
fiumi, territorio: un nuovo approccio per mitigare il rischio
idrogeologico” che l’associazione ha organizzato a Lucca nell’ambito di
Pianeta Terra Festival.
“Un capitolo di grande rilevanza è, come ormai da troppo tempo, quello
degli *impianti di smaltimento dei rifiuti* – aggiunge la presidente – Per
Confindustria Toscana Nord sarebbero essenziali soprattutto per lo scarto
di pulper delle cartiere e per il tessile. Il piano rifiuti è uno dei temi
su cui si misurerà il realismo o meno della prossima amministrazione. Il
piano attuale di realismo ne esprime poco: ci sarà la disponibilità a
rivederlo, chiunque sia a prevalere nelle elezioni? Noi ci auguriamo di sì.
La soluzione della termovalorizzazione sarebbe anche un contributo
significativo sul versante energetico. La riluttanza verso questi impianti
non ha nessuna spiegazione razionale.”
“In definitiva – conclude Romagnoli – ho improntato i miei interventi con i
candidati a una considerazione su quella che potrei definire* l’importanza
di chiamarsi Toscana*: il brand regionale è prestigioso ma non scontato,
soprattutto per l’industria che nell’immagine da cartolina che citavo non
compare quasi mai. Dobbiamo fare in modo invece che il nome ‘Toscana’
evochi anche l’idea di un’industria efficiente e moderna, in grado di
attrarre investimenti e buyer.”
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L’incontro con i candidati è stato il preludio della futura interlocuzione
fra il sistema confindustriale e quella che sarà la nuova amministrazione
regionale. Confindustria Toscana Nord ha un proprio dossier che per la sua
ampiezza non poteva trovare totale espressione negli incontri con i
candidati ma che costituiranno la base per i rapporti che si instaureranno
dopo le elezioni. Questa una sua breve sintesi:
– per *Lucca*, l’associazione conta anche sul peso politico della
Regione perché i lavori degli *assi viari* vadano avanti; sull’*asse di
penetrazione al porto di Viareggio* invece è proprio la Regione a dover
dare la sua approvazione, che a sua volta consenta di dare il via alla
progettazione; e ancora alla Regione competerebbe una revisione del *piano
cave* che lo renda meno rigido, soprattutto sulla dimostrazione della
lavorazione in loco del 50% del materiale escavato. Sempre per il lapideo,
rimane cruciale la questione della gestione degli *scarti della
lavorazione e dell’estrazione dei materiali*: la Regione è essenziale
per la ricerca delle possibili soluzioni. Importanti i temi legati all’
*acqua*, dal necessario potenziamento della fognatura della piana a una
gestione del passaggio alla parte pubblica dell’impianto di depurazione di
Casa del lupo che non penalizzi gli investimenti della società Aquapur.
Quest’ultima rischia infatti di non poter ammortizzare, a causa di
tempistiche lunghe non dipendenti dalla sua volontà, le spese sostenute:
occorre un intervento regionale che preveda una revisione del piano di
ammortamento
– per *Pistoia*, la Regione può a vario titolo avere un ruolo su
interventi infrastrutturali essenziali come la realizzazione della
cosiddetta *strada dei vivai*; sulla *variante del Fossetto* che
costituisce un presupposto per una nuova e più funzionale viabilità in
Valdinievole; per la *variante di Collodi*, che risolverà finalmente la
difficile convivenza fra cartiere e attrazioni turistiche, la Regione ha
finanziato lo studio e si auspica che ci sia la massima vigilanza perché i
tempi siano rapidi; idem per il forte e apprezzabile stanziamento di
risorse regionali per il rifacimento dei *ponti* del pistoiese e per il
collegamento fra le *aree industriali di Quarrata*. Importante infine la
funzione autorizzativa della Regione per le opere connesse all’*impianto
di depurazione di Veneri*, recentemente acquisito dal Consorzio del
Torrente Pescia
– per *Prato*, il completamento del sistema *seconda tangenziale-asse
delle industrie-declassata*, fondamentale per gli insediamenti
industriali di Prato stessa e di Montemurlo, Agliana, Montale e Quarrata, è
un’operazione che coinvolge due province e cinque comuni: un ruolo di
coordinamento della Regione sarebbe prezioso. Un’area del pratese
particolarmente delicata è la Val di Bisenzio, dove l’unica strada, la *SR
325*, è soggetta a frane e troppo spesso inagibile; sulla viabilità
alternativa occorrono volontà politica e risorse per uno studio di
fattibilità. Sempre in vallata è indispensabile l’*adeguamento della
fognatura*, mentre sempre sullo stesso tema va agevolata la
realizzazione da parte del Progetto Acqua della *fognatura industriale*.
Necessari anche l’adeguamento dell’*impianto di depurazione
centralizzata*, l’ampliamento dell’*Interporto della Toscana centrale* e
il collegamento con la SS66 delle industrie dell’area di *Comeana/Via
Lombarda di Poggio a Caiano*.
*Allegata foto*
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