
La Bulgaria prevede di cessare completamente l’acquisto e il transito di gas russo entro la fine del 2027. Questa mossa, che allineerà il Paese alla proposta dell’Unione Europea di eliminazione graduale dei combustibili fossili russi, implicherà la sospensione del transito di gas verso Ungheria e Slovacchia.
Il Ministro dell’Energia bulgaro, Zhecho Stankov, ha confermato la decisione in un’intervista al quotidiano Politico, spiegando che l’azione è in linea con la legislazione e le politiche europee. “In quanto Stato membro dell’UE, la Bulgaria allinea le sue azioni alla legislazione e alle politiche europee, compresa la proposta di eliminazione graduale [delle risorse energetiche russe] entro la fine del 2027”, ha affermato Stankov.
L’obiettivo è che “Entro il 1° gennaio 2028, si prevede che il consumo di gas russo in tutta Europa sarà completamente eliminato”.
Nonostante la sospensione del transito, il Ministro Stankov ha rassicurato riguardo all’impatto su Ungheria e Slovacchia, Paesi fortemente dipendenti dal gas russo. Secondo Stankov, “Non si prevede che Ungheria e Slovacchia dovranno affrontare sfide in termini di sicurezza energetica” poiché saranno in grado di trovare rotte alternative per l’acquisto di gas.
La Bulgaria sta attivamente esplorando opzioni per diversificare le forniture e sta discutendo “opportunità di gare d’appalto congiunte per contratti a lungo termine per il GNL statunitense che transita” nel Paese, con un possibile schema che potrebbe entrare in vigore già dal prossimo anno.
Questa mossa bulgara segue da vicino le recenti proposte della Commissione Europea, che aveva presentato un 19° pacchetto di sanzioni anti-russe includente l’eliminazione delle importazioni di GNL dalla Russia da parte dell’UE entro gennaio 2027.