
(AGENPARL) – Tue 30 September 2025 COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI LECCE
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Colpo durissimo alla criminalità del basso Salento.
33 indagati, OCC a carico di 18 persone e 17 arresti.
Maxi operazione dei Carabinieri
Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone indagate, a vario
titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico e detenzione illecita
di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, lesioni personali aggravate, tentata
estorsione, ricettazione, detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo
mafioso.
Questa mattina, nella provincia di Lecce e, in particolare, nei comuni di Racale, Alliste,
Taviano, Melissano e Gallipoli, nonché presso la casa circondariale di Lecce, i Carabinieri
del Comando Provinciale di Lecce hanno portato a termine una vasta operazione contro
un’organizzazione criminale radicata nel basso Salento. L’intervento ha mobilitato 110
militari, supportati dai comandi territoriali, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”,
dal Nucleo Cinofili di Bari e militari dell’11° Reggimento “Puglia”.
Su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta
della Procura Distrettuale Antimafia, sono state eseguite misure cautelari nei confronti di
18 persone, 16 in carcere e una ai domiciliari, su un totale di 33 indagati. Gli arrestati sono
gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e detenzione di
sostanze stupefacenti, lesioni aggravate, tentata estorsione, ricettazione e detenzione
abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso.
Tutto comincia nel marzo del 2022, quando un giovane di 22 anni di Taviano viene attirato
in una trappola con la scusa di un incontro chiarificatore. All’interno di un’abitazione, ad
attenderlo non c’erano parole, ma pugni e minacce: viene picchiato brutalmente e costretto a
consegnare 700 euro, il prezzo di un debito contratto per l’acquisto di droga. I suoi aguzzini
lo obbligano a mettersi alla guida della propria auto, con due di loro a bordo, per recuperare
il denaro da casa. Quando il ragazzo scende dal veicolo, gli sottraggono persino le chiavi, per
impedirgli ogni via di fuga.
Quello che sembrava un episodio di cronaca nera isolato si rivela ben presto la punta
dell’iceberg di una organizzazione criminale ramificata, capace di muovere ingenti quantità
di droga e di esercitare un controllo capillare sul territorio, in perfetto stile Sacra Corona
Unita.
L’operazione, denominata “Pit Bull”, prende il nome dai cani di razza Pit Bull che
custodivano la casa di uno dei sodali e che hanno aggredito i Carabinieri durante un primo
intervento di ricerca, a testimonianza della pericolosità ed aggressività dell’organizzazione.
Per mesi i militari dell’Arma hanno seguito le tracce del clan, intrecciando intercettazioni
telefoniche e telematiche, pedinamenti, osservazioni discrete e perfino ricognizioni aeree. Un
lavoro paziente che ha svelato un traffico continuo di cocaina, eroina, marijuana e hashish,
smerciati non solo nei centri abitati ma anche nelle località marine più frequentate della zona.
Al vertice della riorganizzata compagine criminale c’è il giovane rampollo, 31enne del
posto, Vito Paolo Vacca, un nome che per il basso Salento suona come un’eredità pesante.
Nipote di Vito Paolo Troisi, storico capo dell’omonimo clan, Vacca è considerato l’erede
naturale di quella frangia della Sacra Corona Unita che dagli anni ’90 controlla il traffico di
sostanze stupefacenti nell’area, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo mafioso in
quanto appartenente alla famiglia Troisi e della disponibilità di armi.
Figlio del defunto Angelo Salvatore Vacca, ergastolano per omicidio, Vito Paolo ha preso le
redini del gruppo dopo la morte del padre, avvenuta il 23 agosto 2024, mentre era ai
domiciliari per gravi patologie oncologiche. La sfarzosa cerimonia funebre del padre –
celebrata il giorno seguente nella chiesa San Giorgio Martire di Racale, con una carrozza
dorata trainata da quattro cavalli neri – è stata un vero e proprio manifesto di potere, evocativo
dei riti ostentati che le mafie utilizzano per riaffermare la propria presenza sul territorio.
Nell’organizzazione, ruolo fondamentale è stato quello delle donne di famiglia. Sei di esse,
infatti, tutte raggiunte da misure cautelari, gestivano lo spaccio e lo stoccaggio della droga,
controllando approvvigionamenti, consegne e contabilità. In particolare, la coniuge di Vito
Paolo Vacca sostituiva il marito in sua assenza, occupandosi personalmente della
distribuzione delle dosi, del rifornimento delle scorte e della gestione dei proventi illeciti.
La droga, chiamata in codice “cento” o “pietre”, veniva prelevata più volte al giorno da
nascondigli sicuri, nascosta in buste della spesa o cartoni di vino e detersivi per passare
inosservata. Una volta preparate le dosi, il cellophane usato per il confezionamento veniva
bruciato per cancellare ogni traccia di odore e residuo.
Un sistema collaudato che ha permesso al clan di accumulare ingenti profitti, fino
all’intervento risolutivo di oggi. Infatti, in un’intercettazione, il Vacca parla di un’operazione
finanziaria costata circa 774 mila € che, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre
due milioni di € all’organizzazione.
Il bilancio dell’operazione è imponente: sette arresti in flagranza, il sequestro di 22 chili di
cocaina, 10 chili di marijuana, 3,5 chili di eroina, 9 chili di hashish e beni per un valore di
circa 91.000 euro.
Il giudice per le indagini preliminari di Lecce ha ritenuto gravi gli elementi investigativi
acquisiti condividendo l’impostazione accusatoria ed emettendo dunque l’ordinanza di
custodia cautelare a cui il Comando Provinciale Carabinieri di Lecce ha dato esecuzione nella
mattinata odierna.
È obbligo rilevare che gli odierni indagati e destinatari della misura restrittiva, sono, allo
stato, indiziati di delitto, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente
vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in
ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
Lecce, 30 settembre 2025
Reparto Operativo
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