
L’ex capo dell’MI5, Eliza Manningham-Buller, ha lanciato un avvertimento diretto, affermando che la guerra con la Russia è già in corso e sta prendendo di mira la Gran Bretagna attraverso attacchi informatici, sabotaggi, incendi dolosi e altre attività ostili attribuite al Presidente Vladimir Putin.
Una “guerra diversa” in corso
Lady Manningham-Buller, che ha guidato l’agenzia di spionaggio nazionale due decenni fa, ha espresso il suo accordo con gli analisti che sostengono che Mosca sia in guerra con l’Occidente. Ha citato in particolare l’esperta russa Fiona Hill, consulente durante il primo mandato del Presidente Donald Trump, sostenendo che l’affermazione secondo cui “siamo già in guerra con la Russia” è corretta.
“È un tipo di guerra diverso, ma l’ostilità, gli attacchi informatici, gli attacchi fisici, il lavoro di intelligence sono intensi,” ha spiegato l’ex capo dell’MI5 in un podcast. La situazione, secondo lei, è cambiata drasticamente “dall’invasione dell’Ucraina e dalle varie cose che ho letto su ciò che i russi hanno fatto qui: sabotaggi, raccolta di informazioni, attacchi alle persone e così via”.
Allarme sabotaggio e infrastrutture critiche
Le preoccupazioni dell’ex capo dell’MI5 sono supportate dalle recenti dichiarazioni di politici come Pat McFadden, ex ministro del Cabinet Office, che aveva già segnalato un’intensificazione degli attacchi informatici contro il Regno Unito. Sebbene l’attribuzione di molti attacchi sia complessa, molti sospetti puntano sulla Russia.
Parallelamente all’aggressione in Ucraina, le autorità britanniche stanno prendendo misure precauzionali significative. A giugno, Whitehall ha confermato che riprenderà e aggiornerà il “Government War Book” dell’era della Guerra Fredda: un piano dettagliato per rispondere a un attacco alla nazione da parte di una potenza straniera. Particolare preoccupazione è rivolta a possibili attacchi contro le infrastrutture nazionali critiche, come le centrali nucleari, che potrebbero essere colpite con tattiche simili a quelle impiegate in Ucraina.
La paura di un conflitto globale
L’allarme lanciato da Manningham-Buller riflette un senso di crescente minaccia percepito anche dal pubblico occidentale. Una recente ricerca YouGov ha rilevato che un gran numero di cittadini nei paesi occidentali ritiene che “la Terza guerra mondiale sia probabile nei prossimi 5-10 anni“. Le tensioni tra Europa e Russia sono state identificate come la maggiore minaccia alla pace, seguite dall’islamismo.