
(AGENPARL) – Mon 29 September 2025 BANCHE, TURCO (M5S): GIGANTESCHI CONFLITTI INTERESSI, COMMISSIONE INCHIESTA INDAGHI SU RISIKO
NOTA STAMPA
*BANCHE, TURCO (M5S): GIGANTESCHI CONFLITTI INTERESSI, COMMISSIONE INCHIESTA INDAGHI SU RISIKO*
Roma, 29 settembre 2025. “Mentre il Governo e la maggioranza si dilaniano in sterili contrapposizioni sulla composizione della prossima Legge di bilancio, con provvedimenti marginali presentati come riforme epocali, la vera Manovra dell’Esecutivo Meloni si consuma altrove, avvolta da giganteschi conflitti di interessi. Parliamo del m risiko bancario, in particolare dell’operazione Mps-Mediobanca che, con la regia del Governo, ha di fatto consegnato ai gruppi Caltagirone e Del Vecchio il controllo dell’intera catena finanziaria Mps-Mediobanca-Generali-Banca Generali. Gli sviluppi recenti, così come apparsi oggi sulla stampa, confermano gli aspetti più che inquietanti del quadro: tra i nomi proposti per la presidenza di Mediobanca figura Vittorio Grilli, ex ministro dell’Economia, oggi presidente di Jp Morgan Europa, cioè la stessa banca che ha svolto il ruolo di consulente di Mps nell’operazione Mediobanca. Per l’incarico di ad, circola il nome di Riccardo Mulone di Ubs Italia, altro istituto che ha assistito Mps nella medesima operazione e che poi, a settembre, è salito al 5% potenziale del capitale di Mps. Le anomalie non finiscono qui. I gruppi Calatagirone e Del Vecchio, premiati dal Mef con la cessione dell’ultimo pacchetto di Mps, hanno partecipazioni consolidate e incrociate non solo in Mps, ma anche in Mediobanca e Generali. La gestione della cessione del pacchetto di Mps è stata affidata dal Mef a Banca Akros, controllata da Banco Bpm, a sua volta beneficiaria della cessione. Contestualmente, alcune Casse previdenziali vigilate dal Mef e dal Ministero del Lavoro, ossia Enasarco, Enpam e Cassa forense, hanno acquistato e successivamente rivenduto pacchetti di Mps e Mediobanca, sostenendo così l’operazione Mps-Mediobanca e ostacolando quella alternativa Mediobanca-Banca Generali.
Un ulteriore intreccio riguarda Gaetano Caputi, capo di gabinetto della presidente del Consiglio Meloni, che risulta consulente di Enasarco, una delle Casse coinvolte nel rastrellamento dei pacchetti azionari utili all’operazione. Quanto alla Cassa forense, da anni affida la gestione del proprio patrimonio immobiliare a Fabrica Sgr, società di gestione del risparmio riconducibile al gruppo Caltagirone. Non sorprende quindi che, in qualità di azionista di Mediobanca, la medesima Cassa forense abbia espresso posizioni in linea con le istanze del gruppo Caltagirone, il grande vincitore di questo risiko finanziario. Un tale elenco di intrecci e sovrapposizioni non può essere considerato normale. Per tale ragione il M5S ha già presentato dieci interrogazioni parlamentari, rimaste quasi tutte senza risposta, per fermare questa strategia governativa di silenzi e opacità istituzionale. È necessario fare chiarezza. La Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha il dovere di fare piena luce su questa vicenda, convocando in audizione il ministro Giorgetti, i vertici bancari interessati e i consulenti coinvolti. Non è accettabile che, mentre agli italiani si ripete che ‘non ci sono risorse’ per la prossima Manovra, il Governo Meloni faciliti la concentrazione del potere finanziario nelle mani di pochi soggetti, a scapito della trasparenza, della concorrenza, dell’economia reale e della tutela dell’interesse generale”. Lo dichiara in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche.
—————–
Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle