
(AGENPARL) – Mon 29 September 2025 [cid:7efd29f8-6b22-4dac-81cd-3215b6e7ae45]
29 settembre 2025
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Il nostro cervello preferisce i movimenti che vanno verso sinistra
Un gruppo di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna ha mostrato che c’è una correlazione diretta tra la forza delle onde che si muovono tra i due emisferi cerebrali e la tendenza a percepire il movimento in una direzione specifica
Percepiamo più facilmente i movimenti che vanno verso sinistra rispetto a quelli verso destra. E questa preferenza è influenzata dal movimento delle onde cerebrali, che viaggiano con più forza dall’emisfero sinistro verso l’emisfero destro del cervello.
“Questo studio apre una nuova finestra sui meccanismi neurali della percezione: ci mostra che ciò che vediamo non dipende solo dall’informazione sensoriale che riceviamo, ma anche da come il nostro cervello comunica internamente”, dice Vincenzo Romei, professore al Dipartimento di Psicologia “Renzo Canestrari” dell’Università di Bologna, che ha coordinato lo studio. “Si tratta di una scoperta che potrebbe avere implicazioni anche per l’allenamento percettivo, la neuroriabilitazione e la comprensione dei disturbi neurocognitivi”.
Gli studiosi hanno realizzato un esperimento con 42 partecipanti, ai quali è stato chiesto di indicare la direzione di una serie di punti che si muovevano su uno schermo. Mentre i partecipanti svolgevano questo compito, la loro attività elettrica cerebrale veniva registrata con l’elettroencefalografia. L’analisi delle onde cerebrali era focalizzata in particolare sulle aree V5 nei due emisferi del cervello, che sono coinvolte nell’elaborazione del movimento visivo.
“Il nostro cervello è un sistema straordinariamente specializzato, dove i due emisferi non solo svolgono compiti diversi, ma comunicano tra loro in modo dinamico e sofisticato”, spiega Romei. “Questa comunicazione avviene anche orizzontalmente, tra aree omologhe dei due emisferi, ed è fondamentale per integrare le informazioni sensoriali in una rappresentazione coerente del mondo”.
Grazie a un sistema avanzato di analisi delle onde cerebrali, gli studiosi sono riusciti a scoprire che l’interazione tra le due aree V5 avviene principalmente attraverso onde neurali note come onde alpha, ma con una marcata asimmetria: le onde viaggiano con più intensità da sinistra verso destra. E questa asimmetria si riflette anche nel comportamento: le persone tendono a percepire più facilmente i movimenti che vanno verso sinistra rispetto a quelli verso destra.
“Nonostante il reale movimento degli stimoli visivi fosse bilanciato tra destra e sinistra, i partecipanti all’esperimento tendevano a percepire il movimento come diretto verso sinistra”, conferma Luca Tarasi, assegnista di ricerca all’Università di Bologna e primo autore dello studio. “Questa inclinazione percettiva è stata correlata a un’asimmetria nella comunicazione cerebrale, con onde neurali che viaggiavano più intensamente dall’emisfero sinistro verso il destro”.
Secondo gli studiosi questa preferenza di direzione potrebbe riflettere una divisione del lavoro tra i due emisferi del cervello dovuta a una loro diversa specializzazione. L’emisfero sinistro sarebbe più coinvolto nell’analisi di dettagli sensoriali, mentre il destro integrerebbe queste informazioni in una rappresentazione più globale. In questo schema, le onde cerebrali viaggerebbero da sinistra a destra per permettere la composizione finale del movimento percepito. Ma anche le nostre aspettative e le esperienze individuali possono modulare questa dinamica.
“Un’esposizione a un movimento reale potrebbe pre-attivare le onde cerebrali in una certa direzione, aumentando la probabilità di percepirlo anche in contesti ambigui”, aggiunge Romei. “In questo senso, le abitudini culturali, come ad esempio la direzione della lettura, potrebbero plasmare le connessioni tra i due emisferi: è un’ipotesi che vogliamo approfondire”.
Questa nuova prospettiva sui meccanismi neurali della percezione, intanto, potrebbe essere applicata in diversi campi di ricerca, incluso lo studio dei disturbi neurocognitivi.
“Oggi sappiamo, ad esempio, che le persone con autismo mostrano difficoltà nell’integrazione orizzontale del movimento”, conferma Tarasi. “Questo lascia ipotizzare che individui con tratti autistici possano mostrare una minore tendenza a percepire il movimento verso sinistra, forse a causa di una ridotta comunicazione tra aree cerebrali”.
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Ufficio Stampa
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