
(AGENPARL) – Mon 29 September 2025 COMUNICATO STAMPA
L’Antitrust sanziona per un totale di 936 milioni sei note società petrolifere
per cartello dei biocarburanti
Confconsumatori valuterà le azioni a tutela del consumatore finale
Parma, 29 settembre 2025 – L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha chiuso l’istruttoria nei confronti di Eni, Esso, Ip, Q8, Saras e Tamoil, le più importanti società petrolifere che operano sul territorio italiano per avere posto in essere un cartello sui prezzi dei biocarburanti.
L’IMPATTO PER IL CONSUMATORE FINALE – I biocarburanti sono carburanti liquidi che non provengono dal petrolio ma da fonti vegetali, biomasse o olii di riciclo. Dal 2006 vige nel nostro ordinamento l’obbligo, per i soggetti che immettono in consumo benzina e gasolio prodotti a partire da fonti primarie non rinnovabili e destinati a essere impiegati per autotrazione, di immettere in consumo nel territorio nazionale una quota minima di biocarburanti. Nel corso degli anni, gli obblighi di immissione di biocarburanti per i produttori di carburanti per autotrazione hanno subito varie modifiche e sono stati, da ultimo, regolati dal Dm Ambiente e sicurezza energetica del 16 marzo 2023, n. 107. Il valore attribuito dalle compagnie alla componente bio si riflette sul prezzo finale del carburante per autotrazione. In questo senso, la componente bio, che tecnicamente dovrebbe riflettere un costo sostenuto dalle società, rappresenta altresì una componente del prezzo finale del carburante. Tale componente è risultata cruciale, nelle politiche di prezzo delle società petrolifere coinvolte, con i loro clienti grossisti, poiché è stata sempre utilizzata dalle parti per giustificare gli aumenti dei prezzi del carburante avvenuti negli ultimi anni.
Il cartello ha avuto inizio l’1 gennaio 2020 e si è protratto fino al 30 giugno 2023. Il valore di questa importante componente del prezzo è passato così, secondo i dati forniti dall’Agcm, da circa 20 euro/mc del 2019 a circa 60 euro/mc del 2023.