
(AGENPARL) – Sat 27 September 2025 *Approvato il Protocollo d’intesa per l’istituzione del Centro per la
giustizia riparativa nel distretto di Corte d’Appello di Trento*
*ISTITUZIONALIZZATO A TRENTO IL CENTRO PER LA GIUSTIZIA RIPARATIVA: FIRMATO
IL PROTOCOLLO D’INTESA*
È stato approvato il Protocollo d’intesa tra la Conferenza locale per la
giustizia riparativa del distretto di Corte d’Appello di Trento e la
Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per l’istituzione del *Centro
per la giustizia riparativa**.* Tale Protocollo, propedeutico e preliminare
all’apertura del Centro ai sensi della normativa vigente, rappresenta un
passaggio fondamentale per rendere effettivo e concreto il diritto di
accedere ai programmi di giustizia riparativa in materia penale, nel
rispetto dei principi sovranazionali che ne sanciscono la generale
accessibilità.
“Con l’istituzione del Centro per la giustizia riparativa nel distretto di
Trento vogliamo trasformare la risposta al reato in un’occasione di
ricomposizione e ricostruzione dei legami sociali – ha spiegato *il
presidente della Regione Arno Kompatscher* – la giustizia non è solo
punizione: è anche restituire dignità alle vittime, favorire l’assunzione
di responsabilità dell’autore dell’offesa, offrire partecipazione e
prospettive alla comunità. È nostro dovere costruire un ponte tra chi ha
sbagliato e il tessuto sociale, promuovendo percorsi che guardino al
futuro, non solo al passato. Vogliamo garantire dignità e possibilità a
tutti, anche a chi ha sbagliato – ha concluso il presidente – le iniziative
previste mirano anche a costruire un ponte tra il carcere e la società,
promuovendo la giustizia riparativa e il reinserimento come strumenti
fondamentali per la coesione sociale”.
L’accordo stabilisce che il Centro dovrà garantire fin dall’avvio la piena
fruibilità dei programmi, assicurando la presenza di personale qualificato
e in particolare di mediatori esperti in programmi di giustizia riparativa
iscritti all’elenco ministeriale. Particolare attenzione verrà posta alla
parità di genere e alla diversificazione dei profili dei mediatori,
valorizzando l’età, competenze e professionalità pregresse. Sarà inoltre
garantita la presenza di interpreti bilingue che siano anche traduttori,
così da rendere accessibile il percorso a tutte le persone coinvolte.
L’accesso ai programmi sarà gratuito, volontario e aperto senza
discriminazioni, indipendentemente dalla tipologia o dalla gravità del
reato, salvo nei casi in cui vi sia un concreto pericolo per i partecipanti.
Il Centro si rivolge non solo alle vittime di reato e alle persone indicate
come autori dell’offesa, ma anche ai loro familiari, a persone di supporto,
ad associazioni e istituzioni, promuovendo un percorso di riconoscimento
reciproco e di ricostruzione dei legami con la comunità. I programmi si
svolgeranno su invio dell’autorità giudiziaria nel pieno rispetto delle
garanzie previste, come il diritto all’informazione, il consenso libero
alla partecipazione, l’assistenza linguistica, la riservatezza e la non
discriminazione, con tempi adeguati alle necessità dei singoli casi. È
inoltre prevista una rigorosa formazione dei mediatori e la loro iscrizione
in appositi elenchi, a garanzia della qualità e della serietà dei programmi.
*Immagini e interviste a cura dell’ufficio stampa*
*https://drive.google.com/drive/folders/1h4fLHDh0seZPsIrh5pSD5xF9kAysGW70?usp=sharing
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[image: Kompatscher-in-aula_reference.jpg]
*Genehmigung des Einvernehmensprotokolls für die Einrichtung des Zentrums
für Wiedergutmachungsjustiz im Oberlandesgerichtssprengel Trient*
*ZENTRUM FÜR WIEDERGUTMACHUNGSJUSTIZ IN TRIENT OFFIZIELL EINGERICHTET: DAS
EINVERNEHMENSPROTOKOLL DAZU WURDE UNTERZEICHNET*
Das Einvernehmensprotokoll zwischen der Lokalen Konferenz für die
Wiedergutmachungsjustiz und der Autonomen Region Trentino-Südtirol für die
Einrichtung des *Zentrums für Wiedergutmachungsjustiz *im
Oberlandesgerichtssprengel Trient wurde genehmigt. Diese gesetzlich
vorgesehene Vereinbarung geht der Eröffnung des Zentrums voraus und ist ein
grundlegender Schritt, damit das Recht auf Inanspruchnahme der
Restorative-Justice-Programme in Strafsachen gemäß den supranationalen
Grundsätzen, die deren allgemeine Zugänglichkeit festlegen, wirksam und
konkret umgesetzt werden kann.
„Mit der Einrichtung des Zentrums für Wiedergutmachungsjustiz am
Oberlandesgerichtssprengel Trient möchten wir die Reaktion auf Straftaten
zu einer Chance machen – einer Chance, soziale Beziehungen
wiederherzustellen und neu aufzubauen“, unterstrich der *Präsident der
Region Arno Kompatscher*. „Gerechtigkeit ist nicht nur Bestrafung. Es
bedeutet auch, den Täter dazu bewegen, Verantwortung für sein Handeln zu
übernehmen und den Opfern ihre Würde zurückzugeben. Das Ziel ist es,
Brücken zu bauen – zwischen Menschen, die Fehler gemacht haben, und der
Gemeinschaft. Es sollen Wege geschaffen werden, die nicht nur die
Vergangenheit aufarbeiten, sondern auch neue Perspektiven eröffnen. Jeder
Mensch verdient eine zweite Chance und die Möglichkeit, wieder Teil der
Gesellschaft zu werden“, so Kompatscher weiter. „Die geplanten Initiativen
sollen auch den Übergang vom Strafvollzug zurück ins gesellschaftliche
Leben erleichtern. Wiedergutmachungsjustiz und Wiedereingliederung sind
dabei zentrale Bausteine für mehr sozialen Zusammenhalt“,schloss der
Präsident.
Laut Einvernehmensprotokoll muss das Zentrum von Beginn an die
uneingeschränkte Nutzbarkeit der Programme gewährleisten, indem es die
Verfügbarkeit von qualifiziertem Personal und insbesondere von
Mediationsexperten für Restorative-Justice-Programme, die im Verzeichnis
des Justizministeriums eingetragen sind, sicherstellt. Besonderes Augenmerk
wird auf die Gleichstellung der Geschlechter und die Diversifizierung der
Qualifikationen der Mediationsexperten gelegt, wobei deren Alter,
Kompetenzen und bisherige Berufserfahrung berücksichtigt werden. Darüber
hinaus wird die Anwesenheit von zweisprachigen Dolmetschern/Übersetzern
gewährleistet, damit dieses Angebot allen Beteiligten zugänglich ist. Die
Inanspruchnahme der Programme steht kostenlos, freiwillig und ohne
Diskriminierung offen, unabhängig von der Art oder Schwere der Straftat,
außer in Fällen, in denen eine konkrete Gefahr für die Teilnehmer besteht.
Das Zentrum richtet sich nicht nur an Opfer von Straftaten und Personen,
die der Straftat beschuldet wurden, sondern auch an ihre
Familienangehörigen, unterstützende Personen, Vereine und Institutionen und
fördert einen Prozess der gegenseitigen Anerkennung und der
Wiederherstellung der Beziehungen zur Gemeinschaft. Die Programme werden
auf Anordnung des Gerichts unter Wahrung der vorgesehenen Garantien ̶ wie
das Recht auf Information, die freie Zustimmung zur Teilnahme, sprachliche
Unterstützung, Vertraulichkeit und Nichtdiskriminierung ̶ mit einer den
einzelnen Fällen angemessenen Dauer durchgeführt. Darüber hinaus ist eine
strenge Ausbildung der Mediationsexperten und ihre Eintragung in
spezifische Verzeichnisse vorgesehen, um die Qualität und Zuverlässigkeit
der Programme zu gewährleisten.
Saluti
ufficio stampa Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol
0461/201200
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