
(AGENPARL) – Fri 26 September 2025 Foto, coperture video e interviste al link: https://we.tl/t-eriUmnZJ9P
Cure primarie e integrazione sociosanitaria nelle Aree interne: il modello virtuoso della Liguria
La Liguria si conferma un esempio di eccellenza e innovazione nella gestione della sanità nelle aree più remote. Le progettualità avviate nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) sono state al centro del convegno “Cure primarie ed integrazione sociosanitaria nelle aree interne”, promosso da Federsanità Anci Liguria in collaborazione con Anci Liguria e Federanità Anci nazionale.
Tra i successi più significativi, spicca l’infermiere di comunità, una figura nata in via sperimentale nell’area interna “prototipale” ligure “Valli dell’Antola e del Tigullio” e ora diventata un intervento strutturale, esteso a tutte le aree interne liguri e integrato nel sistema sanitario regionale.
A questo si aggiungono altre iniziative virtuose adottate dalle diverse Asl:
* Asl 1: l’uso di ambulanze per il servizio di emergenza;
* Asl 2: l’ambulatorio itinerante di telediagnostica, radiologia ed ecografia;
* Asl 3: il modello della RSA aperta come presidio locale;
* Asl 4: l’accompagnamento protetto;
* Asl 5: la telemedicina e l’ostetrica di comunità.
L’incontro, moderato dal Direttore generale di Anci Liguria, Pierluigi Vinai, Coordinatore tecnico delle aree interne liguri e del Tavolo tecnico nazionale Anci aree interne, ha riunito Istituzioni, Sindaci e Direttori generali delle Asl liguri per un confronto costruttivo.
Il Direttore generale di Asl 3 Luigi Carlo Bottaro, Presidente di Federsanità Anci Liguria e Vicepresidente di Federsanità Anci nazionale, ha posto l’accento sulla criticità delle aree interne, dove l’età media degli abitanti e la distanza dai centri di erogazione creano oggettive difficoltà nell’accesso alle prestazioni sanitarie: “Il sistema sanitario ha un finanziamento molto basso rispetto alle realtà europee e soffre di una carenza di risorse professionali, da medici a infermieri”. Bottaro ha sottolineato come la soluzione debba arrivare a livello nazionale, ma in attesa di una risposta unitaria, “i territori devono darsi da fare”. La Liguria è stata riconosciuta a livello nazionale per la sua virtuosità, riuscendo a creare una sinergia tra le esigenze dei Comuni, interpellando i Sindaci, e le indicazioni dei Direttori generali. “A volte abbiamo dovuto mettere in pista un po’ di inventiva per coniugare contratti e figure professionali, assicurando il servizio sanitario in maniera non tradizionale”.
Fabrizio d’Alba, Presidente di Federsanità Anci nazionale, intervenuto in videocollegamento, ha ribadito che l’integrazione tra aziende sanitarie e Comuni è “la chiave del successo per garantire salute ai nostri cittadini”. La sua convinzione è chiara: “Se il nostro sistema sociosanitario riuscirà a dare risposte nelle aree interne, avrà vinto su tutti”.
L’Assessore alla Sanità e Politiche socio-sanitarie e sociali della Regione Liguria, Massimo Nicolò, ha espresso la volontà di invertire la tendenza che vede i servizi sanitari spostarsi verso le zone costiere. “Vogliamo dare la possibilità a tutti, a prescindere da dove vivono, di poter utilizzare pienamente i sistemi sanitari”.
Un ruolo cruciale è quello del medico di medicina generale, visto come la prima risposta che il cittadino trova. Per questo, la Regione lavora per incentivarne la presenza nelle aree interne, anche attraverso un Accordo Integrativo Regionale.
Il Consigliere delegato allo Sviluppo economico, Alessio Piana, ha commentato l’impegno di Regione Liguria non solo nel rafforzare i servizi socio-sanitari, ma anche nel creare le condizioni affinché nuove attività economiche possano insediarsi nei Comuni montani, con l’obiettivo di “vivacizzare e animare questi territori”.
Pierluigi Vinai ha ricordato che il rapporto tra aree interne e Anci Liguria è nato nel 2013, portando a “un nuovo contesto operativo” e al passaggio da una governance locale a una multilivello, rafforzando le competenze dei Comuni. “L’incontro di oggi sui progetti sociosanitari nelle aree interne – ha detto Vinai – ci fa capire che, pur avendoci impiegato degli anni per un’operazione complicata a causa della burocrazia e delle difficoltà relazionali – per la quale dobbiamo ringraziare tutti coloro che si sono impegnati, da Regione Liguria ai Comuni, ai sindaci e ad Anci – il punto di soddisfazione è che abbiamo una prospettiva. Se mettiamo i servizi di base, uno su tutti la connettività (e poi possiamo parlare dei trasporti, dell’istruzione) come strumento essenziale, possiamo davvero portare una medicina d’avanguardia – che vuol dire prevenzione, sociale, assistenza, e risparmio sui bilanci – anche nelle aree più remote della nostra regione, non solo nelle città. Questo è il motivo di soddisfazione reale, concreto, che ci fa essere all’avanguardia in Italia, nonostante un territorio difficile, e ci fa dire che l’incontro di oggi è stato un punto di sintesi importante da cui ripartire”.
Infine, l’Assessora al Welfare del Comune di Genova, Cristina Lodi, Componente del Direttivo Federsanità Anci Liguria, ha sottolineato come l’integrazione sociosanitaria sia una priorità assoluta per il Comune, con l’obiettivo di costruire sistemi “sempre più ampi, aperti e integrati” in collaborazione con Regione Liguria, Asl 3 e i Comuni confinanti.
Ufficio Stampa Anci Liguria
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