
(AGENPARL) – Fri 26 September 2025 MANOVRA, TURCO (M5S): COMPENSI BANCARI FUORI CONTROLLO, RIPROPORREMO ‘NORMA OLIVETTI’
NOTA STAMPA
*MANOVRA, TURCO (M5S): COMPENSI BANCARI FUORI CONTROLLO, RIPROPORREMO ‘NORMA OLIVETTI’*
Roma, 26 settembre. “Il risiko bancario, discutibilmente appoggiato e favorito dal Governo Meloni-Giorgetti, ripropone un tema che non possiamo più ignorare: quello dei compensi milionari dei top manager delle banche, ormai fuori da ogni logica di proporzionalità e giustizia sociale. L’ultimo esempio in ordine di tempo, citato dai giornali, è quello di Alberto Nagel, in uscita da Mediobanca, che tra compensi, bonus e azioni vendute o in vendita potrebbe arrivare a incassare tra i 70 e i 90 milioni di euro. Un dato impressionante, frutto anche dell’impennata del valore dei titoli determinata dal risiko promosso dall’Esecutivo. È evidente che qualcosa non torna”, comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
“Tutto questo accade”, continua Turco, “mentre il centrodestra sostiene che non ci sono risorse per alleggerire davvero il peso fiscale sul ceto medio, per garantire la piena indicizzazione delle pensioni medie all’inflazione o per rafforzare le pensioni minime, aumentate l’anno scorso di appena 1,80 euro al mese. È inaccettabile. Certo, le banche e le grandi aziende sono entità private e formalmente libere di determinare le proprie politiche retributive. Ma il Parlamento e le istituzioni hanno il dovere di dare un segnale, ponendo un argine a queste distorsioni che minano la coesione sociale e la credibilità del sistema. Per queste ragioni, il M5S presenterà alla prossima Legge di bilancio un emendamento ispirato a un ddl già depositato in Senato, a mia prima firma, che punta a introdurre una sorta di ‘Norma Olivetti’. La nostra proposta intende favorire l’adozione di un tetto massimo alle retribuzioni fisse dei top manager”, spiega Turco, “che non potranno superare di venticinque volte la retribuzione media del personale dipendente della stessa società. La parte variabile della retribuzione, così come le cosiddette buone uscite e qualsiasi altra forma di indennizzo, potrà essere riconosciuta solo a fronte di risultati aziendali concreti e duraturi, misurati su parametri di redditività, produttività, solidità patrimoniale, welfare aziendale, sostenibilità ambientale e parità di genere. Per spingere le imprese ad adottare questo rapporto di 1 a 25, si prevede un’aliquota agevolata Ires al 19% proprio a beneficio di quelle realtà aziendali che effettivamente decideranno di introdurre il tetto. Si tratta di un principio di responsabilità e di equilibrio”, conclude il Vicepresidente del M5S, “un modello di governance che riconosce il valore dei manager, ma che non calpesta la dignità del lavoro né allarga ulteriormente il divario sociale. Questa è la strada che un Paese serio e un’Europa moderna devono imboccare”.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle