
(AGENPARL) – Fri 26 September 2025 *Comunicato Stampa*
*Ancora un cambio di appalto nella filiera Amazon a Vigonza (Pd): le
perplessità della Filt Cgil Padova*
*Filt Cgil Padova: “Cambio di appalto in Amazon, si rispetti il CCNL”*
La Filt Cgil Padova denuncia il rischio per decine di lavoratori Driver in
seguito al cambio di appalto presso il cantiere Amazon di Vigonza (Pd). La
società Aelog lascerà l’appalto e verrà sostituita da Tiway a partire dal
28 settembre. Secondo il sindacato, questa operazione mira a licenziare
circa 60-70 autisti driver per poi riassumerli il giorno seguente,
interrompendo di fatto il rapporto di lavoro. Un processo che avverrebbe
per mezzo di un’errata interpretazione dell’articolo 42 del CCNL che regola
il settore, non garantendo nei fatti la continuità lavorativa e creando una
serie di incertezze per i lavoratori.
“Nei primi giorni di settembre – dichiarano Daniel Perta e Katia Basso
della Filt Cgil Padova – riceviamo una comunicazione da parte di Amazon
Italia Transport Srl che ci informa che Aelog S.p.A. (società che
precedentemente si chiamava Youlog S.p.A., presente dal 2017 nel territorio
padovano e con almeno 33 contratti di appalto in giro per l’Italia) dal 28
settembre prossimo, che peraltro cade di domenica, lascerà l’attività
presso Amazon e verrà sostituita da Tiway S.r.l. Per chiarire la
situazione, Assoespressi (l’associazione datoriale a cui aderiscono le due
aziende) convoca una riunione on line a cui, oltre al proprio
rappresentante e di quelli delle due aziende, partecipano anche Cisl e Uil.
Amazon, la titolare dell’appalto è la grande assente, visto che Youlog,
oggi Aelog, risulta coinvolta in un’inchiesta da parte della magistratura
per frodi fiscali”.
“L’incontro – ricordano i sindacalisti – non inizia benissimo, visto che ci
viene detto da Assoespressi che se vogliamo partecipare dobbiamo dare il
consenso alla sua registrazione, cosa che naturalmente non diamo
aggiungendo che la nostra partecipazione non può assolutamente essere
sottoposta a ciò che consideriamo un vero e proprio ricatto. Noi
partecipiamo perché abbiamo dei lavoratori iscritti e siamo un sindacato
firmatario del CCNL del settore. Dopo di che, lo scontro avviene proprio
sulle parole e la lingua italiana perché Assoespressi ci dice che questo
cambio d’appalto avverrà secondo le modalità da loro decise in via
unilaterale, e non come previsto dall’Art 42 del CCNL Logistica, Trasporto
Merci e Spedizione, che prevede il passaggio diretto e senza interruzione
dei lavoratori tra le due aziende. Ed è sull’espressione ‘passaggio diretto
senza soluzione di continuità’ che non ci siamo trovati d’accordo, visto
che la loro proposta prevede una discutibile operazione di licenziamento di
massa dei lavoratori da parte di Aelog, violando le normative previste
dalla Legge per i licenziamenti collettivi, seguita da una nuova assunzione
il giorno successivo da parte di Tiway.”
“Davanti a questa proposta – proseguono i sindacalisti della Filt Cgil –
abbiamo consigliato loro di andare a consultare un dizionario della lingua
italiana per sincerarsi su che cosa si intende realmente per passaggio
diretto e senza interruzioni, concetto che con la fine del contratto con la
Aelog è difficile sostenere. Noi, da parte nostra, ci opponiamo fermamente
a questa procedura perché, innanzitutto, è chiaramente una violazione del
CCNL. È evidente che la proposta di licenziamento e riassunzione non
rispetta il principio di ‘passaggio diretto’ previsto dal contratto e che
garantisce la continuità del rapporto di lavoro. Un passaggio che non
tutelerebbe i lavoratori provocando loro una perdita di diritti e causando
dei problemi fiscali. E questo perché,* s*ebbene le aziende assicurino che
i lavoratori manterranno la paga base e le mansioni, in questo modo si
mette a rischio il mantenimento di altri diritti come gli scatti di
anzianità, la corretta gestione del TFR, la conservazione eventualmente
dell’art. 18 e tutti i diritti maturati in questi anni. Inoltre, il
licenziamento e la nuova assunzione comporterebbero la ricezione di due
Certificazioni Uniche (CUD) per l’anno in corso, con il rischio di una vera
e propria ‘batosta’ fiscale per i lavoratori nella prossima dichiarazione
dei redditi. E infine, anche se è una questione primaria, abbiamo
sottolineato che, da alcune verifiche che abbiamo condotto, è emerso che
Aelog non ha versato, per almeno 10-15 lavoratori, il TFR ai fondi di
pensione privati, in alcuni casi da oltre un anno e mezzo. E questo
significa che il cambio di società rischia di sollevare Aelog dalle sue
responsabilità, rendendo difficile per i lavoratori il recupero delle somme
dovute. Cosa che non possiamo accettare”.
“Per questi motivi – concludono Basso e Perta – la Filt Cgil di Padova si
oppone fermamente a questa operazione che sembra finalizzata solo a
nascondere le criticità pregresse e a creare una discontinuità tra le due
aziende per evitare che Aelog e Amazon, in qualità quest’ultima di
Committente, si assumano le proprie responsabilità, aggirando così tutti
gli sforzi fatti in questo decennio per migliorare le condizioni dei
lavoratori, anche svincolando dai Protocolli sottoscritti presso la Regione
Veneto per le tutele e la legalità negli appalti. Continueremo, in ogni
sede, a tutelare i diritti dei lavoratori e a chiedere chiarezza e
trasparenza a tutte le parti coinvolte, chiedendo la genuinità degli
appalti, anziché utilizzare gli stessi per evadere lo Stato”.