
L’Italia approva la legge quadro sull’intelligenza artificiale (il d.d.l. 1146-B), diventando il primo paese dell’Unione Europea a dotarsi di una normativa completa e articolata in materia di IA.
La legge definisce principi generali, strategie nazionali e disposizioni settoriali per garantire trasparenza e sicurezza nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambiti delicati come sanità, istruzione, lavoro e giustizia.
Introduce pene detentive fino a cinque anni per chi diffonde contenuti generati o manipolati da IA con intenti dannosi, come i deepfake, e stabilisce obblighi di tracciabilità e trasparenza, affidando la supervisione all’Agenzia per l’Italia Digitale e all’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza.
Pur essendo un passo fondamentale, la nuova normativa necessita, a che ne sia garantita la piena applicabilità, del completamento di alcuni dettagli operativi: linee guida sui casi perseguibili, formazione delle autorità competenti e strumenti concreti di tutela per le vittime.
Meritocrazia Italia, riconoscendo l’importanza di consolidare l’efficacia della normativa esistente e di rafforzare la protezione dei cittadini, propone le seguenti azioni:
– rafforzare l’efficacia della norma penale esistente: completare l’operatività dell’articolo 612 quater c.p., assicurando una chiara definizione dei casi perseguibili, la formazione delle autorità competenti e strumenti concreti di tutela per le vittime di deepfake, che . rappresentano una delle sfide più insidiose e urgenti nel panorama digitale contemporaneo. Contenuti audio, video o immagini creati o manipolati mediante intelligenza artificiale possono favorire la diffusione di disinformazione, ledere la reputazione di individui e istituzioni e compromettere la fiducia nel sistema informativo;
– obbligo di etichettatura e watermarking: imporre la marcatura obbligatoria dei contenuti generati o manipolati da IA, per garantire trasparenza e autenticità delle informazioni diffuse;
– educazione e sensibilizzazione: promuovere campagne di informazione per cittadini, professionisti e istituzioni, al fine di aumentare la consapevolezza sui rischi dei deepfake e sulle modalità di riconoscimento;
– collaborazione con le piattaforme digitali: stabilire accordi con le principali piattaforme online per implementare sistemi di rilevamento e rimozione tempestiva dei contenuti manipolati;
– sostegno alle vittime: creare canali di supporto per le persone danneggiate da deepfake, offrendo assistenza legale, psicologica e sociale.
La protezione della verità e della dignità digitale è una priorità per Meritocrazia Italia. Solo attraverso l’applicazione completa della normativa appena approvata e ulteriori interventi mirati è possiblie garantire un ambiente digitale sicuro, trasparente e rispettoso dei diritti di tutti.
Non si tratta soltanto di difendere l’informazione da manipolazioni, ma di tutelare le persone, la loro identità e la loro immagine, perché dietro ogni contenuto distorto c’è una vita che rischia di essere segnata per sempre.
La dignità digitale deve essere considerata un bene collettivo, al pari della libertà di espressione e del diritto alla verità.
Per questo serve un impegno deciso delle Istituzioni, del mondo dell’informazione e della società civile: affinché la tecnologia resti uno strumento al servizio dell’uomo e non un’arma contro la sua integrità.
Stop war.
