
(AGENPARL) – Thu 25 September 2025 https://www.aduc.it/articolo/sciopero+voli+chi+come+perche+solite+vittime_39869.php
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Sciopero voli. Chi, come, perché e le solite vittime: i passeggeri
Domani venerdì 26 settembre vari sindacati, hanno proclamato sciopero dei voli per vari motivi. Oltre ai “tradizionali” salariali e contrattuali, si sono aggiunti quelli politici ora in auge: contro Israele e propal e, nello specifico, per la gestione dei voli da/per Tel Aviv.
Viste le continue reiterazioni della sospensione di questi servizi per sciopero, non si capisce perché le due parti in causa non trovino una qualche soluzione, magari col supporto/mediazione del ministero dei Trasporti.
A chi conviene economicamente scioperare?
Non ai lavoratori, che non percepiscono le paghe.
Non alle aziende di trasporto che perdono introiti perché i loro mezzi sono a terra e i costi fissi non vengono ammortizzati, oltre ai costi per la gestione degli stessi scioperi.
Non al ministero, che viene meno al suo impegno esecutivo per una mobilità che rispetti gli equilibri di lavoratori, imprenditori e utenti.
Chi paga il costo maggiore?
Gli utenti/passeggeri di questi servizi. Soprattutto perché mediamente non se ne stanno a casa e rimandano il proprio volo, ma perché cercano in qualche modo di partire. Moltiplicando disagi, costi e problemi di ordine pubblico
Sembra, insomma, un insieme di “irresponsabili” che non riescono a gestire situazioni ben note che creano problemi a tutti.
A questo si aggiungono anche motivazioni più ampie rispetto a quelli che si ritengono essere i problemi del momento che, secondo gli scioperanti, dovrebbero rendere più accettabili i disagi (lo sciopero per una causa presunta nobile). Ma che per l’utenza, salvo casi rari di totale dedizione alle motivazioni “non economiche”, spariscono nel magma di routine del “dacci oggi il nostro sciopero quotidiano”.
La maggiore responsabilità di questo disastro civico è del ministero dei Trasporti, incapace di prevenire e gestire queste situazioni. Non solo. Ministero che talvolta butta benzina sul fuoco, tra contrapposizioni ideologiche, minacce di precettazione e disinteresse.
Fotografata la situazione, che succede? Nulla. Il giorno dopo tutto come prima, in attesa del nuovo sciopero per i soliti problemi economici e, possibilmente, legandolo alla motivazione politica del momento.
Ci sarebbe da capire perché tra le motivazioni politiche del momento non ci sia, per esempio, l’invasione russa dell’Ucraina o la strage in Sudan, etc. Mentre per l’Ucraina è sicuramente una scelta ideologica e di parte, essendo gli organizzatori degli scioperi molto poco anti-Putin, per il resto del mondo in fiamme rimane il dubbio. Ignoranza? Superficialità? Moda? Ognuno faccia le proprie valutazioni.
Di fatto, Putin o Israele o palestinesi o Sudan, cosa c’entrano quelli che devono prendere un volo per lavoro, salute, svago, famiglia, etc?
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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