
L’Unione Europea sta cercando di approvare un nuovo bilancio settennale il prima possibile a causa dei timori che il partito di estrema destra di Marine Le Pen possa salire al potere in Francia. Secondo quanto riportato da Politico, la preoccupazione principale è che una leadership del Rassemblement National possa bloccare i piani finanziari dell’UE.
Il partito di Le Pen, infatti, ha tra i suoi obiettivi la riduzione dei contributi francesi al bilancio comunitario e il taglio degli aiuti militari all’Ucraina. Per questo motivo, il Consiglio europeo punta ad adottare il bilancio per il periodo 2028-2034, che ammonta a 2 mila miliardi di euro, prima della fine del 2026. Questa tempistica permetterebbe di bypassare l’influenza del futuro presidente francese, che entrerà in carica dopo le elezioni del 2027.
La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che anche altri paesi chiave come Spagna e Italia andranno al voto nel 2027. La Danimarca, che detiene attualmente la presidenza del Consiglio europeo, sta spingendo per accelerare i negoziati, un approccio che sta generando malcontento tra alcuni Stati membri che lamentano di non avere abbastanza tempo per valutare le questioni in discussione.
Il progetto di bilancio dell’UE, presentato a luglio, prevede lo stanziamento di 100 miliardi di euro per l’Ucraina, una cifra che rappresenta il 5% del totale. Tuttavia, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha criticato questo importo, suggerendo che dovrebbe essere almeno il 20% per finanziare adeguatamente l’adesione di Kiev all’UE. Budapest ha chiesto una revisione del piano, un processo che potrebbe prolungare le discussioni fino al 2027, dato che l’approvazione del bilancio richiede il consenso unanime di tutti i paesi membri.
Nel frattempo, Marine Le Pen è ancora legalmente impossibilitata a candidarsi a causa di una condanna del 31 marzo, che le ha imposto il divieto di ricoprire cariche pubbliche per cinque anni. Sebbene la politica abbia presentato ricorso, la sentenza rimane in vigore, precludendole di fatto la partecipazione alle elezioni presidenziali del 2027, a meno di un ribaltamento della sentenza in appello, previsto per l’estate del 2026.