
(AGENPARL) – Fri 05 September 2025 GORIZIA RIABBRACCIA LA “POZZUOLO”
Saluto della città al rientro della Brigata dal Libano alla presenza del
Ministro della Difesa.
(Gorizia, 05 settembre 2025) – Si è svolta oggi, in piazza della Vittoria a
Gorizia, la cerimonia di rientro della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del
Friuli”, dalla missione UNIFIL in Libano.
All’evento, presieduto dal Ministro della Difesa, Onorevole Guido Crosetto,
accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo
d’Armata Luciano Portolano e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito,
Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello era presente numerose la
Medaglia d’Oro al Valor Militare Paola Del Dìn, e numerose altre autorità
civili, religiose e militari tra cui il Prefetto di Gorizia, Ester Fedullo,
e il Sindaco della città, Rodolfo Ziberna.
Il Ministro della Difesa nel suo discorso ha sottolineato: “Non potevo non
essere qui oggi ad accogliervi al ritorno da una missione difficile, che
avete svolto in un Libano trasformato, ma sempre con lo spirito del soldato
italiano. Perché le Forze Armate italiane sono diverse. Perché il nostro
approccio è sempre stato diverso: non quello militare, ma quello
dell’anima, dell’umanità. Noi non andiamo nelle missioni internazionali per
dimostrare la nostra potenza, ma per mettere quei Paesi nelle condizioni di
andare avanti da soli, di crescere e di formarsi, trasferendogli tutto ciò
che siamo e che possiamo fare. In questi decenni abbiamo sempre servito la
pace e lo abbiamo fatto in Libano anche in questa stagione difficile. Per
questo pretendo che nessuno metta a rischio l’incolumità dei soldati
italiani e per questo sono qui oggi a dire a voi e alle vostre famiglie
grazie per il lavoro che avete svolto con sacrificio e onore”.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo aver dato un caloroso
“bentornati a casa” alla Brigata e al suo Comandante dopo i sei mesi di
impiego nella critica zona tra il fiume Litani e la linea di demarcazione
che divide il Libano da Israele, la cosiddetta “blue line”, ha voluto
rimarcare come “sebbene piccolo per dimensione e popolazione, il Libano è
un paese la cui stabilità rappresenta un fattore di primaria importanza,
tanto per i paesi regionali quanto per quelli europei, costituendo un
mosaico sociale, politico e religioso dal quale dipende fortemente la
stabilità di un’ampia area del Mediterraneo orientale”. In tale contesto,
il Generale Portolano ha rimarcato che “il lavoro svolto dalle Forze Armate
italiane nel paese dei cedri è stato ed è encomiabile, rappresentando un
fondamentale elemento a sostegno delle istituzioni libanesi, anche a
garanzia della sicurezza di Israele”. “Avete operato”, ha concluso il
Generale, “nell’ambito di una missione delle Nazioni Unite resa
particolarmente complessa e difficile da un ambiente operativo ad alto
rischio ed il motto della vostra arma – “col cuore oltre l’ostacolo” – è
testimonianza concreta del vostro coraggio – fisico e morale – e della
vostra dedizione al servizio del paese, degli italiani e della comunità
internazionale.”
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha detto: “Bravi! Alla
preoccupazione — che non nascondo di aver provato nel momento in cui vi ho
salutato — subentrano oggi la gioia di vedervi tutti rientrati e l’orgoglio
per il compito che avete assolto, mantenendo alto il Tricolore.
Avete dimostrato quali sono i valori che guidano ogni nostro passo, ogni
scelta e ogni azione del soldato italiano: pronto a dare tutto, sino al
sacrificio estremo, per chi gli è accanto e per l’onore di servire il Paese.
Sono fiero di tutti voi, del coraggio e dell’esempio delle vostre famiglie,
delle energie mentali e fisiche che avete speso senza risparmiarvi,
consapevoli che l’Esercito esiste per prepararsi alla guerra, proprio
perché questo è il modo per difendere la pace.
Lo avete dimostrato! Onorando il sacrificio di quanti, in nome dei nostri
valori — Patria, onore, disciplina, lealtà e dovere — hanno donato la vita.
Sono orgoglioso di essere il vostro Comandante!”.
I militari della “Pozzuolo del Friuli”, al comando del Generale di Brigata
Nicola Mandolesi, pur operando in un contesto particolarmente complesso e
instabile, hanno mantenuto una presenza attiva, contribuendo alla
stabilizzazione del sud del Libano e all’attuazione della risoluzione ONU