
(AGENPARL) – Thu 04 September 2025 Associazione Nazionale Anziani e Pensionati
Sardegna
Cagliari, 04 SETTEMBRE 2025
Comunicato Stampa
TRUFFE ON LINE – Sardegna al dodicesimo posto tra le regioni
colpite dai truffatori telematici. Allarme di ANAP Confartigianato
Sardegna: anche gli anziani tra i cittadini più esposti. Giovanni Mellino
(Presidente ANAP Confartigianato Sardegna e VicePresidente
Nazionale) “Nonostante le tante informazioni, ancora troppi cadono
nella rete di personaggi senza scrupoli”.
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Nomi diversi, un unico obiettivo: indurre la vittima a fornire dati sensibili e
informazioni e poi rubarle soldi.
Ancora una volta l’ANAP Sardegna, l’Associazione Nazionale Anziani e
Pensionati di Confartigianato Sardegna, lancia l’allarme sulle truffe
telematiche i cui numeri, in tutta Italia e anche in Sardegna, sono preoccupanti.
L’Isola, infatti, si posiziona al dodicesimo posto nella classifica delle
regioni italiane più colpite dalle truffe online, con un punteggio combinato di 612
punti. Il risultato è il frutto di una media tra l’incidenza delle truffe informatiche
(denunce ogni 100.000 abitanti) e la crescita percentuale tra il 2019 e il 2023.
La situazione è stata fotografata dall’analisi dei dati dell’Osservatorio di
Confartigianato Imprese, Istat e Il Sole 24 Ore per il 2024, che ha elaborato una
nuova ricerca sul tema delle frodi telematiche, concentrandosi sulle aree più
colpite in Italia.
“Come ANAP siamo costantemente impegnati a combattere anche questi
odiosi delitti – sottolinea Giovanni Antonio Mellino, Presidente di ANAP
Sardegna e Vicepresidente Nazionale – che avvengono, soprattutto, contro le
fasce più deboli della popolazione, come possono essere gli anziani e le persone
sole”. “Purtroppo – aggiunge Mellino – continua a essere troppo alta anche la
percentuale di persone, giovani e meno giovani, che cade nella rete dei truffatori
senza scrupoli”.
Le truffe telematiche si confermano una minaccia sempre più pressante nel
panorama criminale italiano, posizionandosi come il secondo reato più denunciato
dopo i furti. Con oltre 300.000 segnalazioni nel 2023 e una crescita del +10,3%
rispetto all’anno precedente, il fenomeno è in rapida escalation, alimentato da
un’Italia sempre più connessa con oltre il 90% della popolazione online.
Dall’elaborazione emerge anche una situazione dell’Isola decisamente
migliore rispetto a regioni come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto
e il Lazio, che primeggiano per volume di denunce.
Ancor più significativo è il fatto che nessuna provincia sarda compaia nella
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top 20 nazionale per incidenza o crescita delle frodi. Un contrasto netto con la
Toscana, che detiene il primato sia tra le regioni che tra le province, con Livorno
al primo posto nella classifica delle province più colpite.
Nonostante il preoccupante aumento delle truffe a livello nazionale, l’Italia
mantiene una posizione solida nella sicurezza informatica a livello globale,
classificandosi quinta nel National Cyber Security Index. Tuttavia, l’andamento
generale delle denunce e la posizione della Sardegna in questa classifica
confermano che la lotta contro le truffe telematiche richiede una costante
vigilanza, un’efficace prevenzione e una maggiore educazione digitale per tutti i
cittadini e le realtà economiche del territorio, al fine di proteggere un ecosistema
online sempre più vasto e complesso.
L’Associazione dei Pensionati di Confartigianato Sardegna, ricorda
come l’elevato tasso di digitalizzazione, unito alla fiducia verso i servizi online,
abbia creato un contesto favorevole per i cybercriminali, che approfittano di
vulnerabilità tecniche e, soprattutto, della scarsa consapevolezza degli utenti.
“Abbiamo bisogno di pene certe, che salvaguardino la dignità dei cittadini–
ribadisce il Presidente di ANAP Sardegna – sarebbe opportuno, inoltre, rendere
più praticabile l’iter per la denuncia le truffe, infatti, rappresentano una vera
emergenza sociale per questo confermiamo l’impegno dell’Associazione nella
prosecuzione della campagna che continua a informare i cittadini sulle modalità
più diffuse di truffa e sulle avvertenze da mettere in atto per non restarne vittime”.
Osservando i vari tipi di raggiri online al primo posto (55% dei casi) ci
sono i cosiddetti phishing, smishing e vishing (160mila casi). Tutte e tre le
tipologie sono sostanzialmente varianti della stessa truffa, che consiste nel farsi
passare per qualcuno di fidato (una banca, le Poste, persino le forze dell’ordine)
per indurre la vittima a fornire dati sensibili oppure, in forma diretta, denaro.
Nel phishing la truffa avviene via email, nello smishing attraverso
messaggio, nel vishing con una chiamata telefonica. Ciò che le contraddistingue
sono essenzialmente tre aspetti: innanzitutto il carattere di urgenza che il
truffatore comunica alla vittima, convincendola della necessità di agire
tempestivamente; secondariamente spesso si basano su un argomento o un fatto
che sta a cuore alla vittima o che è in grado di destare la sua curiosità come ad
esempio la perdita dei soldi, lo stato di difficoltà di un parente, la notizia di una
vincita di denaro e infine, appunto, il fatto di spacciarsi per persone autorevoli.
Quel che è sicuro è che i truffatori sono veri e propri “professionisti” e le
truffe diventano sempre più sofisticate. Nella lista dei raggiri seguono
marketplace truffaldini e vendite false (20% dei casi, 60mila casi); false pec,
email bancarie e finti bonifici; truffe sentimentali e social; frodi su investimenti.
Questi schemi dimostrano una crescente sofisticazione degli attacchi, capaci
di ingannare una vasta fetta della popolazione.
Per difendersi la prima cosa da fare è verificare la provenienza delle
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comunicazioni, in particolare di quelle che richiedono dati personali, credenziali,
codici dispositivi o che invitano a cliccare su un link. Altra regola importante è
non avere fretta. È sempre bene prendersi il tempo necessario per compiere
verifiche.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT