
(AGENPARL) – Wed 03 September 2025 PONTE STRETTO, M5S: CONTABILITA’ CREATIVA DI SALVINI ENNESIMA FIGURACCIA INTERNAZIONALE
PONTE STRETTO, M5S: CONTABILITA’ CREATIVA DI SALVINI ENNESIMA FIGURACCIA INTERNAZIONALE
Roma, 3 settembre 2025 – Ancora una volta il governo Meloni e il ministro Salvini incassano una bocciatura internazionale per una delle loro più grandi ossessioni propagandistiche: il Ponte sullo Stretto. Dopo settimane di annunci trionfalistici e fantasiose ricostruzioni sulla sua presunta “valenza strategica”, arriva la doccia fredda dagli Stati Uniti. L’ambasciatore Usa alla Nato, Matthew Whitaker, ha risposto con un secco “no” all’idea di inserire il Ponte tra le spese per la difesa. La proposta avanzata da Roma – evidentemente per cercare di far quadrare i conti e raggiungere artificialmente il target Nato del 5% di PIL – è stata definita una forma di “contabilità creativa” non accettabile. Una bocciatura senza appello, che smaschera l’incompetenza e l’improvvisazione del ministro Salvini e dell’esecutivo. Tentare di spacciare un’opera infrastrutturale civile – peraltro ancora sulla carta – come un investimento militare è un insulto all’intelligenza dei cittadini e alla credibilità internazionale dell’Italia. Il Movimento 5 Stelle denuncia da tempo la deriva propagandistica di questo governo, che gioca con i numeri e con i sogni delle persone mentre il Paese affronta emergenze ben più gravi: trasporti locali in crisi, treni fermi, edilizia scolastica in ginocchio e sanità pubblica al collasso. Se davvero si volesse rafforzare la sicurezza del Paese, si investirebbe su infrastrutture digitali, sanitarie, energetiche e sulla resilienza delle comunità. Non in ponti immaginari presentati come armi strategiche da una destra in cerca di titoli e consensi. E ora, dopo il no della Nato, il conto del Ponte lo dovremo pagare solo noi italiani. Con le nostre tasse. Togliendo risorse a opere davvero urgenti e importanti per milioni di cittadini”. Così in una nota i deputati M5s in comm. Trasporti Antonino Iaria, Roberto Traversi e Giorgio Fede.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle