
(AGENPARL) – Tue 02 September 2025 Agenti di commercio umbri esclusi dagli incentivi: “Così non possiamo lavorare”
Sergio Mercuri (presidente Fnaarc Umbria Confcommercio): “Auto essenziale per la nostra attività, ma il fisco è fermo al 1986 e i costi corrono. Non chiediamo privilegi, ma equità”
Gli agenti di commercio umbri esprimono forte malcontento per le scelte del Governo in materia di mobilità e fiscalità. Come evidenzia Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, gli incentivi green previsti per settembre rappresentano un’altra occasione mancata: sono infatti esclusi i veicoli utilizzati dalla grande maggioranza degli agenti, che ogni giorno percorrono migliaia di chilometri per promuovere i prodotti e i servizi delle imprese che rappresentano.
La misura include per le microimprese gli autoveicoli N1 e N2 – ovvero gli autoveicoli prevalentemente per trasporto merci – ma esclude le auto utilizzate dalla stragrande maggioranza degli agenti per svolgere la propria attività di microimpresa, trasportando i propri prodotti – vale a dire cataloghi, campionari e materiali per la promozione delle vendite – al pari di altre aziende.
“Anche in Umbria – dichiara Sergio Mercuri, presidente Fnaarc Umbria Confcommercio – siamo migliaia a lavorare con l’auto come unico e indispensabile strumento di lavoro. Restare fuori dagli incentivi e dover fare i conti con un tetto di deducibilità fermo da quasi 40 anni significa penalizzare doppiamente la nostra attività.
Non possiamo permetterci di cambiare auto con la frequenza necessaria, nonostante percorriamo in media 60.000 km all’anno. Così si mette in difficoltà un’intera categoria che, senza chiedere privilegi, chiede solo equità e strumenti adeguati per continuare a sostenere il tessuto economico regionale”.
A livello nazionale, gli agenti di commercio sono circa 210.000 e rappresentano il principale canale di sviluppo commerciale per le piccole e medie imprese italiane. In Umbria il loro ruolo è ancora più cruciale per collegare aziende e mercati, specialmente in un territorio caratterizzato da distretti produttivi diffusi e da una mobilità non sempre agevole.
Fnaarc Confcommercio sottolinea da tempo come l’adeguamento del tetto di deducibilità dell’auto – fermo al 1986 e corrispondente a 25.822 euro – sia ormai improcrastinabile, visto che negli ultimi vent’anni il prezzo medio delle vetture è cresciuto del 44%. Una distorsione che si aggiunge all’esclusione dai nuovi incentivi, proprio mentre il mercato dell’auto registra una previsione di calo del -6,6% nel 2025.
“Gli agenti sono il motore silenzioso delle imprese”, conclude il presidente Mercuri. “Senza di noi molte aziende umbre non riuscirebbero a portare i propri prodotti sui mercati. Per questo chiediamo attenzione e risposte concrete dalla politica”.
2 settembre 2025